GIULIANOVA – “I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Giulianova, al Comando del Tenente Antonio Trombetta, nell’ambito dell’operazione ‘Estate sicura’ promossa dal Comandante Provinciale dei Carabinieri di Teramo, Colonnello Emanuele Pipola, questa mattina ha arrestato, nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti un albanese di 23 anni ma da tempo residente a Teramo”.

Si apre così la nota stampa diffusa il 7 luglio dall’Arma teramana: “L’uomo, infatti, era stato notato dai militari dell’Arma della Compagnia di Giulianova, coordinati dal Tenente Colonnello Vincenzo Marzo, in atteggiamenti sospetti in luoghi solitamente frequentati da tossicodipendenti, oppure nei pressi di locali pubblici siti lungo la costa teramana e dove, soprattutto in estate, i giovani amano ritrovarsi per trascorrere del tempo insieme”.

“In tali contesti l’albanese è stato pedinato al fine di rinforzare il quadro probatorio a suo carico, fino a quando, questa mattina, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Giulianova non sono entrati in azione perquisendo la casa dell’uomo – si legge nel comunicato del Comando teramano – All’interno di uno sgabuzzino, i militari dell’Arma hanno rinvenuto ben dieci chili di marijuana occultati in un grosso borsone e in un bidone di plastica, oltre al materiale per la pesatura ed il confezionamento delle singole dosi da spacciare. Il valore complessivo, al dettaglio, della droga sequestrata, sul mercato illegale dello spaccio di sostanze stupefacenti è di circa duecentomila euro“.

Nella nota dei carabinieri si legge: “I militari dell’Arma di Giulianova hanno così stroncato, sul nascere, una fiorente attività di spaccio di droga che, soprattutto tra il popolo della cosiddetta movida, si sarebbe affermato e consolidato, con ricchi profitti per l’albanese arrestato. Quest’ultimo, al termine delle operazioni di rito in caserma, è stato condotto presso la sua abitazione agli arresti domiciliari, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria”.