ANCONA  – Oggi la Corte d’Appello di Ancona si è pronunciata sul caso Spina-Camposeo, risalente al 2015. Lo ricorderete, per le iniziali accuse della Procura (in ogni caso smentite anche dalla sentenza di primo grado), c’era stata  presunta vendita, con mancato effettivo pagamento in cambio di informazioni segrete, di un terreno a Cupra Marittima da parte di Sergio Spina al maresciallo della Guardia di Finanza Alberto Camposeo. Sempre per l’accusa l’ingegner Ennio Sanguigni avrebbe compiuto una perizia contraffatta per la compravendita. L’ingegnere è stato poi assolto.

Dopo la sentenza di primo grado la Procura aveva impugnato chiedendo la condanna a Camposeo e l’assoluzione per intervenuta prescrizione all’ex presidente della Samb Spina. Con il verdetto di oggi sono entrambi stati assolti per non aver commesso il fatto. Per la questione, Spina ha scontato 11 giorni di carcere e 29 giorni di domiciliari. Nello stesso periodo, quattro giorni dopo che fu arrestato, diventò padre per la quarta volta, un ricordo talmente triste che segnò un momento terribile della sua vita che non potrà mai dimenticare

Così ha commentato la sentenza l’avvocato dell’ex presidente della Sambenedettese Calcio, Francesco Voltattorni: “Sergio Spina è stato definitivamente assolto perché il fatto non sussiste! La Corte d’appello di Ancona ha infatti dichiarato inammissibile l’appello che il pubblico ministero di Ascoli Piceno, dott. Cinzia Piccioni, aveva proposto contro la sentenza del Tribunale che aveva mandato Sergio Spina assolto”