SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Impianto natatorio non disponibile in Riviera e l’estate, già calda, diventa rovente.

Nella serata del 18 giugno il Comune di San Benedetto fa sapere tramite nota stampa di aver emanato un’ordinanza per la chiusura della piscina “Gregori” causa ‘possibile pericolo per l’incolumità’ e il giorno dopo in una conferenza il sindaco Piunti e vice sindaco Tassotti, insieme all’assessore Troli, affermano di verifiche imminenti per punto della situazione sulla copertura della struttura e fissare una data di riapertura.

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Nel frattempo, nella mattinata del 22 giugno, le società sportive, Cogese Nuoto e Pool Nuoto, hanno indetto una conferenza stampa sulla vicenda e per fare un punto della situazione, purtroppo decisamente non roseo.

Fabio Eleuteri, presidente Cogese Nuoto, ha preso la parola: “Saremmo dovuti ripartire con le attività ieri, lunedì 24 giugno, poi improvvisamente ci è arrivata la notizia della chiusura. Stavamo già organizzando l’attività estiva quando le cose sono precipitate. Potete immaginare come ci sentiamo dopo otto anni buttati dietro a un progetto che abbiamo dovuto combattere. All’inizio eravamo anche favorevoli al project financing, ma quando abbiamo visto che le promesse fatte erano vane, abbiamo iniziato la battaglia. Tornando alla situazione attuale, l’anno scorso per riaprire la piscina è stata chiesta una relazione tecnica per valutare la piscina”.

Il presidente aggiunge: “L’architetta Annalisa Sinatra in data 8 giugno 2020 proponeva all’amministrazione di fare delle verifiche. Solo dopo sei mesi è stato incaricato il progettista, in data 10 novembre. A giugno 2021 è stato consegnata la valutazione tecnica. Quindi ci è voluto un anno per accertare una situazione che era già chiara. Se l’Amministrazione si fosse mossa dopo l’intervento della Sinatra, in pieno Covid, le cose sarebbero andate diversamente. Ad oggi invece ci ritroviamo senza piscina né interna né esterna. Adesso come società sportive Pool e Cogese ci prenderemo alcuni giorni per valutare la situazione con i nostri tecnici per avere la certezza che non esiste una maniera per mettere in sicurezza la piscina in modo da tamponare e permetterci di non perdere la stagione 2021-2022. I lavori poi potrebbero iniziare a giugno 2022. Nel frattempo potrebbero essere fatti i lavori alla piscina esterna”.

Fabio Eleuteri ha aggiunto: “In fase di approvazione del project financing, la Sinatra aveva detto un’altra cosa rispetto a quanto affermato dopo circa la destinazione di una somma 30 mila euro. All’inizio aveva dichiarato che erano da utilizzare come margine, poi che servivano per ristrutturare la piscina interna, quindi che quei lavori di ristrutturazione dovevano essere pubblici. Dove ha detto la verità? La misura è ormai colma. È tutto un rattattù”.

“Noi come società siamo in difficoltà, qualcuno è sul lastrico, quindi faremo le nostre verifiche. Se sarà possibile tamponare, chiederemo all’Amministrazione di ascoltarci, cosa che non hanno mai fatto. Se i nostri tecnici diranno che non c’è soluzione, a quel punto valuteremo di far pagare il prezzo a tutti quelli che hanno la responsabilità di aver distrutto la piscina, complice la situazione attuale in cui ci troviamo – afferma Eleuteri – I politici e i tecnici dovranno prendersi le loro responsabilità. Rispetto al project, mi sento di dire che è stato un errore enorme dell’amministrazione ed è costato migliaia di euro alle casse comunali. Sono stati rincorsi grandi sogni, ma non è stata fatta nemmeno la manutenzione ordinaria spicciola. E noi il peggioramento lo abbiamo visto”.

Eleuteri prosegue: “Sembra che la piscina debba crollare da un momento all’altro, quindi noi e i nostri atleti abbiamo rischiato la vita in tutti questi mesi? Da come ha detto il sindaco, sembra di sì. Bisogna stare attenti a quello che si dice. Non abbiamo sentito una parola dal sindaco su chi sta in piscina da una vita e mi è sembrata una grande mancanza di rispetto. Ieri la riunione non c’è stata e non si sa quando ci sarà, quindi oggi siamo qui per dire la nostra. È evidente che manca una progettualità, non si sa quanto dureranno i lavori, è tutto incerto. Si sono ricordati ora che devono consegnare i lavori entro il 15 settembre, se no perdono i soldi del finanziamento”.

Lo sfogo, infine, del presidente della Cogese Nuoto: “Noi vogliamo restare vivi, non vogliamo morire. Vedremo cosa succederà”.

Andrea Benedetti, direttore tecnico Pool Nuoto, ha dichiarato: “Il sindaco ha detto che la piscina era già pericolante. I genitori sono molto arrabbiati, perché i loro figli hanno rischiato. Non solo: abbiamo tanti disabili, tanti operatori, tutti abbiamo corso un pericolo. Non c’è mai stato dialogo con questa Amministrazione, come ha già sottolineato Fabio. Della chiusura lo ha saputo prima la stampa di noi. Solo in alcune circostanze abbiamo cercato un confronto, loro non ci hanno mai interpellato, come invece avrebbero dovuto fare visto che in piscina noi ci viviamo”.

Benedetti aggiunge: “Io mi occupo del settore agonistico, che dà lustro alla città grazie ai suoi risultati. Dal 2013 questi atleti sono stati costretti a fare i vagabondi in giro per la regione perché la vasca da 50 metri è fuori uso, oltre ai periodi in cui non si poteva usare quella da 25 metri. Le famiglie si sono accollate tutte le spese e sono sacrifici enormi”.

“La piscina è qui, nel nostro comune, ma bisogna andare a Castorano, Teramo, Pescara – afferma Benedetti – Tutto questo è devastante. La chiusura attuale arriva come una mazzata durante una stagione piena di appuntamenti. Adesso ci sarà il Settecolli, gara qualificante per Tokyo, ma il nostro sindaco non sa nemmeno che ci sono atleti di San Benedetto che vanno lì”.

Il direttore tecnico Pool Nuoto prosegue: “Siamo praticamente rimasti appiccati ad un filo a delle decisioni che non sono mai arrivate e che stiamo ancora attendendo. Siamo nel pieno della nostra fase organizzativa per far ripartire tutte le attività informative ma anche quelle agonistiche con competizioni importanti dove i ragazzi già fanno sacrifici importanti spostandosi tra province e anche regioni. Ci ritroviamo in una situazione dove non abbiamo nessun impianto per poterci allenare“.

Fabio Eleuteri, presidente Cogese Nuoto, riprende la parola e aggiunge: “I numeri attuali sono 150 atleti agonisti, poi tutti quelli di scuola nuoto e aquagym, sempre un centinaio di persone, le persone che vogliono fare nuoto libero e non possono. Ci sono anche i disabili, una ottantina, che sono rimasti appesi e questo non è ammissibile. Per chi sta in carrozzina l’unico momento di libertà è in acqua e ora tutto questo è precluso. In otto anni non è stato fatto niente di pratico, si è pensato solo alle cose grandi, ma alla fine non si è concluso nulla”.

Presenti alla conferenza anche Claudia Rossetti, vice presidente della Cogese, Valeria Damiani, presidente della Pool Nuoto.

Valeria Damiani afferma: “Danni anche per il turismo, perché avevamo società che venivano da fuori, per gli eventi per esempio”.