MARTINSICURO – Sono appena terminate a Martinsicuro le riprese del film di Giuseppe Di GiorgioFinalmente libera”, ispirato al libro di Gabriella Morgillo, che ne è anche la sceneggiatrice, coprodotto da “Il Serpente Aureo” di San Benedetto Del Tronto e da Elena Rivaldo. Siamo andati sul set del film e abbiamo parlato con il regista, con la sceneggiatrice, con l’attrice protagonista Camilla Tedeschi, con l’attrice ascolana Erika Franceschini, e con tre rappresentanti de “Il serpente Aureo”: Giovanni Leanza, Direttore di Produzione, Stefano Tiburzi, Produzione e Comunicazione, e Olga Merli, autrice e sceneggiatrice cine-televisiva di “Il Serpente Aureo” e docente dell’AIFAS di San Benedetto del Tronto (Accademia internazionale di arte e spettacolo) diretta da Marco Trionfante.

Come sono andate a Martinsicuro le riprese del film?

Olga Merli: “A ritmo serrato, direi. Abbiamo avuto il grande supporto della cittadinanza e attiva partecipazione da parte della città e delle zone limitrofe. Territori da cui abbiamo attinto anche molte comparse e figurazioni”.

Stefano Tiburzi: “A questo proposito ringraziamo il sindaco di Martinsicuro, l’avvocato Massimo Vagnoni e l’Amministrazione Comunale che ha investito per la valorizzazione del territorio. Il Serpente Aureo ha, infatti, l’obiettivo di promuovere le bellezze paesaggistiche, storiche e culturali della nostra zona. Ringraziamo anche i partner che hanno investito nella realizzazione di questo progetto filmico: l’Oleificio “Agostini” di Petritoli, il cappellificio “Fratelli Mazzoni” di Montappone, la “Cantina Biagi ” di Colonnella, “Orthofan” di Villa Lempa, “OPI Estintori” di San Benedetto del Tronto, il Camping “Duca Amedeo”, il Camping “Riva Nuova” e la proprietà dello Chalet ” Uma ” di Martinsicuro e tutti coloro che hanno appoggiato e supportato con entusiasmo il progetto.

Giuseppe Di Giorgio: “Le riprese sono andate benissimo e tutto si è incastrato alla perfezione, non solo per una questione di coincidenze, ma anche perché credo che da lassù siano arrivate tutte le cose che speravo, come se dall’alto mio padre mi avesse sostenuto e aiutato. Spesso capitava che desideravo qualcosa e poi all’ultimo momento sbucava fuori, come per esempio, la luna sul mare, che mi ha permesso di girare delle scene altamente suggestive. Tante persone speciali, i gestori del Camping “Duca Amedeo” e del “Riva Nuova”, dello chalet “Umasi sono messi a nostra disposizione, facendoci sentire come a casa nostra, protetti e al sicuro, per poterci muovere con disinvoltura. Sono stati tutti deliziosi e premurosi; questo mi ha anche permesso di accelerare le riprese proprio per far rimanere gli attori sul pezzo e non farli uscire dal mood cinematografico in cui erano riusciti a entrare. Come mi ha detto il sindaco di Martinsicuro, che ci ha onorato della sua presenza sul set, ho portato il cinema in Abruzzo come non era mai stato realizzato prima d’ora”.

Come protagonista del film, come ti sei trovata a girare qui?

Camilla Tedeschi: “Mi sono trovata molto bene, abbiamo creato una specie di famiglia, con un clima di alto livello; mi sono davvero affezionata a tutti.”

Da marchigiana, sei stata contenta di recitare in un film ambientato vicino ai tuoi luoghi d’origine?

Erika Franceschini: “Sì, sin da subito sono stata felice della scelta di questa location; recitare in un film vicino casa è stato più bello ed emozionante”.

Camilla Tedeschi: “È stata sicuramente un’esperienza formativa per tutti noi…”

Giuseppe Di Giorgio: “Aggiungerei: “un’accademia a cielo aperto”.

Come autrice del libro da cui è stato tratto il film e sceneggiatrice del film, come ti sembra sia riuscito il film? È all’altezza delle tue aspettative?

Gabriella Morgillo: “Questa è stata la mia prima esperienza come sceneggiatrice e aver contribuito anche alla scelta degli attori è stato molto importante per rimanere fedele ai miei standard. È stata un’esperienza bellissima ed intensa, dove ci sono stati tanti momenti complicati, ma anche divertenti. Ho trovato attori bravissimi e spero che anche quelli più giovani che hanno partecipato alla realizzazione del film possano trarre da questa esperienza qualcosa di positivo e usarla come trampolino di lancio per la loro carriera futura; questo è un film adatto sia agli adolescenti che agli adulti perché tratta tematiche molto delicate, che tutti i giovani devono affrontare”.

Come coproduttori del film siete soddisfatti del risultato?

Olga Merli: “Abbiamo potuto contare sul contributo e la competenza di tanti professionisti. Li ringrazio tutti, oltre naturalmente ad Andrea Giancarli, della post produzione, che fa parte anche lui del collettivo di “Il serpente Aureo”, Marco Croci, fonico in presa diretta della “Lamantino Brothers”, Idalia Marzetti, che ha coadiuvato il “trucco e parrucco” e che si è rivelata preziosa assistente alla produzione, offrendo il suo contributo durante tutte le riprese, Peppe Di Caro, fotografo ufficiale presso l’Accademia del Cinema Italiano premi David di Donatello e docente di fotografia, che è stato presente sul set supportando il cast tecnico e artistico, Silvana Albertini e, naturalmente, il magnifico presidente di “Il Serpente Aureo”, il dottor Traiano Ruffo Campanelli, inarrestabile profusore di iniziative culturali nonché punto di riferimento dell’imprenditoria marchigiana, che ha compreso l’importanza di sensibilizzare il territorio e allargare il ventaglio di proposte culturali e che, abbracciando il progetto, è stato in grado di dare possibilità concreta alle  maestranze del luogo di poter esprimere le proprie potenzialità.”

Come “Il Serpente Aureo” avete in programma altri progetti come questo?

Stefano Tiburzi: “Sì, il Serpente Aureo annuncia in anteprima che è già in pre-produzione un nuovo prodotto: sarà un lungometraggio che vorrà essere un omaggio al cinema gotico italiano degli anni ’70 su soggetto di Olga Merli e sceneggiatura di Olga Merli e Andrea Borgomaneri.

Anche in questo progetto sarà coinvolto il nostro territorio?

Olga Merli: “Sì, sarà coinvolto il territorio abruzzese e quello marchigiano; attingeremo alle professionalità sia interne al Serpente Aureo che esterne.

Possiamo dire, quindi, che questa è stata un’esperienza stimolante e illuminante anche per il futuro lavoro di “Il Serpente Aureo”?

Giovanni Leanza: “Per quanto mi riguarda, questa esperienza ha aumentato il mio bagaglio culturale relativo al mondo del cinema e ha favorito la nostra apertura a nuovi progetti, come quello che è stato appena annunciato”.