FERMO – Di seguito una nota, giunta in redazione il 5 giugno, dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Fermo. 

In linea con le misure di contenimento della pandemia, anche per quest’anno presso il Comando Provinciale Carabinieri di Fermo non si è svolta la cerimonia militare, ma la ricorrenza è stata simbolicamente celebrata, all’interno della caserma, con la deposizione di una corona alla lapide dell’App. MOVM Alfredo Beni, dal Prefetto della Provincia di Fermo, dott.ssa Vincenza Filippi, ricevuta con gli onori militari da un picchetto in armi, e dal Comandante Provinciale, Col. Antonio Marinucci e con la benedizione impartita dall’Arcivescovo di Fermo, Mons. Rocco Pennacchio.

Durante l’anno trascorso, oltre all’ordinario servizio istituzionale, i Carabinieri della provincia non si sono risparmiati nella loro funzione sociale, continuando a fornire il loro fattivo contributo nella lotta alla pandemia che ha colpito l’intera collettività. Con un impegno diuturno e costante hanno garantito un puntuale rispetto delle prescrizioni vigenti, non mancando di svolgere la loro opera di supporto e sostegno alla popolazione. Ne sono esempio le diverse pensioni ritirate dai Comandanti di Stazione e recapitate a domicilio, le spese pagate nei supermercati e negozi, l’assistenza a persone anziane, l’opera di indirizzamento fornita nei controlli alle aziende per facilitare una ripartenza economica più snella ma nel rispetto delle necessarie e indispensabili precauzioni.

Sul piano operativo, i Carabinieri del Provinciale di Fermo hanno continuato a operare sull’intero territorio per prevenire e reprimere la commissione dei reati in genere e più in particolare quelli contro il patrimonio e la persona come le rapine e i furti che, come per il resto del territorio nazionale, continuano a risultare i delitti maggiormente diffusi, riuscendo a contenere e fare regredire il numero di reati perpetrati attraverso un massiccio controllo del territorio; assicurando alla giustizia numerosi autori; recuperando e restituendo agli aventi diritto i diversi beni, oggetti, valori e veicoli sottratti.

Molto è stato fatto in tema di “reati di genere“. Soprattutto durante la pandemia, numerosi sono stati gli episodi di maltrattamenti e violenza domestica denunciati e affrontati dai Carabinieri, che non solo hanno individuato e deferito all’A.g. i responsabili ma hanno fornito il necessario supporto e assistenza alle vittime.

L’attenta e puntuale presenza dei Carabinieri sul territorio ha permesso di individuare e contrastare anche sodalizi criminali di più alto spessore, traendo in arresto i responsabili, spesso coinvolti nel traffico e spaccio di sostanze stupefacenti lungo la fascia costiera e nell’entroterra o nell’aggressione dei patrimoni di attività commerciali o private dimore. Nell’anno trascorso, diversi sono stati i recuperi di armi da fuoco, soprattutto pistole, rinvenute nel corso di perquisizioni domiciliari o veicolari, illecitamente possedute da stranieri ma anche da italiani stanziali o occasionalmente domiciliati in questo territorio. Sono questi elementi che non possono essere sottovalutati in un territorio apparentemente tranquillo dove però, talvolta, si annidano personaggi malavitosi di calibro e dove comunque permane un sottobosco che deve necessariamente essere monitorato.

Complessivamente, nel corso dell’anno solare (giugno 2020 – maggio 2021), sono state 25 le persone tratte in arresto e 768 quelle deferite in stato di libertà.

Tra le operazioni portate a termine con successo si vogliono ricordare:

l’arresto, a seguito di laboriose, prolungate e complesse attività di indagine di una donna bulgara ritenuta responsabile dell’omicidio della propria figlia minore e dell’incendio dell’abitazione, commesso in Servigliano la notte tra il 7 e l’8 gennaio 2020;

l’arresto, al termine di una complessa indagine, dell’autore della rapina perpetrata ai danni del Supermercato Conad di Pedaso del 25 novembre 2020;

il deferimento di 4 uomini di origine pugliese, resisi responsabili di numerosi furti di autovetture nelle province di Fermo e Macerata, dirottate in Capitanata;

il deferimento complessivo di 14 cittadini stranieri, nel corso di due indagini avviate con il supporto del NIL Carabinieri di Ascoli Piceno, responsabili di sfruttamento di manodopera straniera e clandestina e di illecita intermediazione, di lavoratori impiegati all’interno di aziende manufatturiere e agricole;

l’arresto di 2 pericolosi cittadini albanesi e il deferimento di una donna, temporaneamente domiciliati in località “Lido 3 Archi” e trovati in possesso di 2 pistole clandestine;

la cattura di un pericoloso latitante localizzato a Stoccarda, responsabile di rapine, estorsioni e traffico di sostanze stupefacenti e resistenza a P.U., già condannato in forma definitiva a circa 9 anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Prezioso è stato il contributo offerto su tutto il territorio provinciale dei reparti speciali dell’Arma dei Carabinieri che, come sempre, nell’ambito delle specifiche competenze, hanno operato con la consueta professionalità, ottenendo risultati di assoluto rilievo.