
SAN BENEDETTO – Prima di passare all’intervista è giusto e doveroso spiegare ai nostri lettori chi è Franco Zavaglia. 74 anni, è nato il 24 aprile 1947. La sua carriera calcistica è iniziata a Crotone per poi passare alla Lazio. Dovette lasciare il calcio per problemi alle ginocchia. Dopo aver fatto l’allenatore di squadre giovanili, quando uscì la norma che i calciatori dovevano affidarsi ad agenti iscritti all’Albo fece l’esame e divenne procuratore. Tra i suoi ‘clienti’ il più illustre è stato Francesco Totti. A proposito dell’ex capitano della Roma nella capitale ricordano tutti quando in una trasmissione radiofonica, l’allora presidente Sensi, di fronte alla sua richiesta di un collaboratore da mettere a stipendio insieme al calciatore, come risposta ricevette un clamoroso vaffa, Un episodio curioso che fece grande scalpore nella capitale. Ultimamente (maggio 2019) è risultato indagato e quindi rinviato a giudizio insieme ad Alessandro Moggi, figlio di Luciano Moggi. Gli abbiamo chiesto spiegazioni alle quali ha risposto con molta chiarezza.
Buona sera signor Zavaglia, vorrei farle alcune domande sul suo probabile impegno con la Sambenedettese…
“Spero di sì ma devo anticiparle che finora non c’è nulla di concreto”
In che senso? Perché non si sa ancora quali sono i soci di Roberto Renzi?
“Non ha importanza per adesso il loro nome, è importante che siano persone solvibili. Non vedo il problema, Renzi ha detto che c’è dietro un Consorzio che si occuperà dell’aspetto economico della società”
Ma lei dovrebbe saperli i nomi, visto che è stato scelto da loro, credo. Oltre che da Renzi naturalmente
“Non so chi siano, io conosco Renzi da trent’anni e per me è una persona perbene e affidabile”
Non lo metto in dubbio ma pare certo che lui da solo non abbia le potenzialità economiche che si richiedono ad una persona che si sta assumendo l’impegno di un debito abbastanza oneroso…
“Non è mica vero, se lo ha fatto, sapeva già prima a cosa andava incontro rilevando all’asta la Sambenedettese e l’impegno se l’è preso personalmente. Se lo ha fatto in accordo con altre persone, appunto con due soci, meglio ancora”
Lei sa a quanto ammonta il debito e cosa c’è da pagare subito per soddisfare le esigenze della Lega e dei calciatori?
“Per prendere la Samb servono due milioni di euro, credo che Renzi sia al corrente di quali siano i costi da impegnare, pena l’impossibilità di acquistarla”
Credo anch’io che la cifra sia quella giusta in questo momento. Poi c’è da fare la squadra…
“Comunque già ne ha tirati fuori quasi settecentomila, 540 più le parcelle che tra notaio e altro arrivano a quasi 700mila. Seppure tutto sia ancora da vedere e verificare. Vediamo quello che succederà nei prossimi giorni”
Lei si sta rimettendo in gioco dopo che a dicembre ha lasciato la Viterbese. Come procuratore?
“No, sono cinque anni che non lo faccio. Nella veste di Direttore Tecnico per tutto quello che riguarda il calcio vero, quello giocato. A proposito, si è detto che tra me e Walter Cinciripini, la persona che ha aiutato e direi suggerito a Renzi di prendere la Sambenedettese, c’è maretta. Non è vero. Non c’è stata nessuna preclusione da parte mia, è un giornalista che ha creato la polemica, ha fatto tutto da solo. Anche perché io non conosco Cinciripini per cui non mi permetterei mai di esprimere giudizi. So soltanto che sta dando una mano a Renzi per tutte le pratiche da espletare in questi giorni e che sia una persona della quale il presidente si fida. Come sempre si tende a travisare le risposte. Se vengo nominato responsabile del settore tecnico, il mio compito è quello di relazionarmi con il presidente e con nessun altro. Per fare quello che è più opportuno per la società”
A quel punto sceglierà lei gli altri collaboratori ‘tecnici’, ad esempio il direttore sportivo, l’allenatore eccetera?
“Si sceglie tutto in collaborazione con il presidente e company, la società è loro non è mia. Normale che tutto deve essere fatto in simbiosi con chi finanzia una squadra di calcio”
Certo…
“Anche se nel disastrato calcio moderno non è proprio così, molti proprietari dopo aver scelto allenatore e diesse, non contano più nulla. Bisognerebbe sempre relazionare con i soci del lavoro che si sta facendo. Insomma non bisogna fare le cose di nascosto o senza preavvisare la società”
Pare che una volta sistemati tutti i conti per iscriversi al campionato sarà poi difficile mettere su una rosa giocatori valida, almeno come quelle dei precedenti campionati?
“Assolutamente no. Per la squadra bisogna fare una programmazione senza buttare giù nomi e cognomi, io vengo da una scuola vecchia, non sono gli ingaggi alti che fanno sì che sia una squadra ambiziosa. Io li ritengo “giocatori vuoto a perdere”, bisogna fare investimenti mirati per non andare tutti gli anni a bussare alla porta della società per risanare il bilancio chiedendo 1-2 milioni ad esempio. Bisogna saper sfruttate i benefici che la Federazione concede tramite minutaggi, gemellanze e altro, sfruttare questi strumenti è indispensabile. La Sambenedettese non li ha mai utilizzati. Poi ci sono società che possono investire 5-6 milioni di euro ma sono altra cosa. Non danno comunque certezze, vedasi Catanzaro eliminato dall’Albinoleffe, Il Padova che ha rischiato l’eliminazione con il Renate e così via. Per non parlare di città come Bari e Palermo”
Quello che dice mi spinge ad una riflessione, l’attuale regola sui play off secondo me è sbagliata: se gli investimenti servono per arrivare nelle prime tre posizioni e poi vedi che una arrivata seconda, Catanzaro ad esempio, viene eliminata da una squadra arrivata settima in un confronto di 180 minuti in un gioco come il calcio dove una partita mal giocata o sfortunata può sempre capitare. Scoraggia chi fa grandi investimenti rispetto a chi non li fa.
Siamo entrambi esperti di calcio, lei per un verso io per un altro e sappiamo benissimo che alla fine sono sempre i risultati sul campo che esprimono il valore della società, di tutto il resto ci si dimentica facilmente.
“È vero. Il nostro intento è quello di arrivare ad una salvezza tranquilla e magari accedere ai play off. Poi tutto può accadere, vedasi l’Albinoleffe che, con tanti giovani e pochi denari spesi, è arrivato alle semifinali. Il Renate quasi. Sono società che programmano”
Forse i risultati arrivano anche perché in quelle società c’è meno pressione?
“Ma no, basta mettere in campo gli uomini giusti, giovani motivati e non calciatori dove i genitori devono pagare gli ingaggi per farli giocare”
Per me è il vero cancro del calcio italiano che poi si riversa anche sulla Nazionale azzurra perché, in questo modo, i “raccomandati” tolgono spazio ed entusiasmo a quelli veramente bravi che vengono penalizzati e quindi scoraggiati nei settori giovanili…
“Vero, bisogna riformare tutto e nella vostra zona ci sono giovani in grado di supportare nel tempo la prima squadra. Dopo due o tre anni e un’organizzazione sana si può anche arrivare a vincere campionati. Un modo diverso non lo vedo per la Sambenedettese”
Ribadisco che sarebbe un problema lottare in serie C per la retrocessione che non è nel dna della società rossoblu…
“Infatti l’intenzione è un’altra: non prendere calciatori da 100/150 mila euro a stagione e con la “pancia piena” che vengono a svernare a San Benedetto ma soltanto 3-4 ‘anziani seri’ che diano il loro contributo e nello stesso tempo facciano crescere i giovani.”
A proposito l’impegno economico di Renzi, stipendi arretrati a parte, include calciatori contrattualizzati anche per i prossimi campionati. I migliori, quelli che troverebbero facilmente un’altra squadra, potrebbero accontentarsi di una buona uscita che andrebbe a sommare lo stipendio in un’altra società, gli altri vorranno sicuramente sfruttare la situazione a loro favorevole e pretendere il rispetto del contratto.
“Una volta definiti i programmi si devono convincere i procuratori a trovare una soluzione, anche perché restare uno o due anni fermi non fa piacere a nessuno”
Credo che lei sia ottimista per il futuro della Samb, visto che sta per impegnarsi con Renzi e company?
“Guardi che oggi non si può dire nulla, sono cose particolari che potrebbero non concretizzarsi, è meglio non fare previsioni, aspettare e essere ottimisti soltanto quando si avrà una risposta positiva e tutto sia stato sistemato sul piano finanziario. Una cosa certa è che io ho le idee molto chiare, che la piazza è importante e che ci sia spazio per fare una squadra e un settore giovanile importanti. Compresa una società importante che, nel tempo, possa dare quelle soddisfazioni che ha avuto in passato. Io ricordo bene la serie B con Clagluna allenatore, che era mio amico. Quella che battè la Lazio? Esattamente”
Per chiudere una domanda alla quale può non rispondere se vuole. Lei ha avuto problemi con la legge per via di un rinvio a giudizio con l’accusa di bancarotta fraudolenta e distrazione nel maggio 2019, due anni fa insieme a Moggi junior?
“In corso non c’è più niente, ci fu un problema della Gea (una società di procuratori sportivi. Ndd) che ha creato il fenomeno attuale di Palamara (Il magistrato rimosso dall’ANM e al centro di molte polemiche in questi giorni. Ndd.) ma adesso è un tutto risolto, sono stato assolto perché il fatto non sussiste dopo accuse tipo associazione a delinquere, riciclaggio, spaccio di droga e tutto il resto. La vicenda si è conclusa ma purtroppo in Italia ti lasciano sempre strascici perché se uno va a guardare su internet viene poi paragonato a Brusca o a Riina”
Per tornare alla Samb, lei mi ha detto un paio di volte “vediamo quello che succede”, significa che ha qualche dubbio sulla conclusione della vicenda fallimentare?
“Dubbi? Finché non c’è la risposta positiva, il dubbio si ha sempre, è normale”
Dubbio che può essere sciolto soltanto dopo che i due milioni necessari sono usciti dalle tasche di Renzi & C….
“Certamente è così, non è infatti una cosa semplice mentre è semplice il gioco del calcio. Se si hanno le idee chiare ogni traguardo è possibile”
Sono d’accordo ma veda, se può, di sollecitare il presidente a fare i nomi dei suoi soci, perché è un aspetto che sta creando tanta ansia nel nostro territorio a tutti gli appassionati di quella che per noi del posto non è una semplice squadra di calcio. Che c’è di male a dirlo. Chi si è presentato alla Samb in modo trasparente ha portato a termine l’impegno senza grandi problemi. Altri no.
La risposta di Zavaglia è stata un semplice “Ok” che credo si possa interpretare positivamente.
PS Dopo questa bella chiacchierata con il futuro DT della nostra Sambenedettese, ne avrei voluto fare un’altra con il presidente Renzi, ma non ho avuto risposta ai miei whatsApp. Forse perché io non so fare domande da giornalista mentre altri (con i quali parla) sì?
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Bella intervista. Con le domande giuste, compresa la richiesta finale sui soci. Complimenti
Direttore intervista che non fa una piega. Pero’ mi consenta un appunto. Dobbiamo e lo ribadisco toglierci la spocchia maledetta che ci chiamiamo Sambenedettese calcio. Ci sono decine e decine di altre societa’ di calcio che hanno fatto la serie A e la B, ma che non stanno per forza di cose a pretendere di arrivare ” sulla luna “. Dovesse presentarsi un campionato che ci porterebbe a lottare per la salvezza, Amen. Non siamo e non saremmo ne’ i primi ne’ gli ultimi. Ma non si puo’ chiedere cio’ che a mio avviso( visti anche i tanti debiti attuali… Leggi il resto »
Le spiego: perchè in passato la Samb è stata oggetto e merce per presidenti truffatorisenz auna lira che si accollavano soltanto i debiti per poi non pagarli? Perchè è una squadra non soltanto blasonata ma con un seguito fisso di tifosi che si alza (10 mila-12 mila) con partite tipo Lecce e Cosenza. Perchè il richiamo è quello, una serie C in lotta per le prime posizioni. Con un distinguo: in una serie D da promozione il seguito fisso massimo (tranne eccezioni) è di 1500/2000 spettatori e attira truffatori perchè i costi sono inferiori di molto rispetto alla C. In… Leggi il resto »
Per il momento – 5
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