FERMO – Riportiamo e pubblichiamo una nota stampa, giunta in redazione il primo giugno, dalla Questura di Fermo.

Identikit: cittadino esteuropeo, trentenne, pregiudicato per produzione e spaccio di stupefacenti, clandestino sul territorio nazionale.

Questi i tratti dello straniero accompagnato ieri ad un Centro di Permanenza per il Rimpatrio dal personale della Questura di Fermo. Ma andiamo con ordine.

Il trentenne, entrato in Italia da minorenne per ricongiungersi ai genitori già nel nostro Paese è rimasto sul territorio nazionale regolarmente soggiornante in carico alla famiglia naturale fino a tre anni fa quando, a seguito di una brillante operazione di polizia giudiziaria dell’Arma dei Carabinieri della provincia di Ancona è stato arrestato perché trovato in possesso di più di 17 chilogrammi di marijuana e numerose dosi di cocaina.

Le indagini degli investigatori avevano consentito di accertare che lo straniero, che viveva del provento di saltuari lavori, era in effetti a capo di un gruppo di pusher anche minorenni che spacciavano, sotto la sua regia, sostanze stupefacenti spesso nei pressi di istituti scolastici delle due province limitrofe a quella fermana oltre che, ovviamente, nella nostra.

A seguito del sequestro delle ingenti quantità di droga e del suo arresto, il trentenne, incastrato dalle prove raccolte, ha scontato quasi tre anni di reclusione e ieri, per lui si sono aperte le porte del carcere per ritornare all’agognata libertà, anche quella di riprendere il fruttuoso mercato lasciato in sospeso.

Ma ad attenderlo c’era il personale dell’Ufficio Immigrazione; infatti a seguito del suo arresto il permesso di soggiorno del quale era titolare non è stato rinnovato dalla Questura di Macerata nella cui provincia risiedeva, rendendolo di fatto irregolare sul territorio nazionale e quindi espellibile.

E l’Ufficio Immigrazione della Questura di Fermo, con costanti contatti con la locale Casa circondariale per l’esame dei cittadini stranieri detenuti e della loro posizione amministrativa in Italia ha, già prima della sua dimissione, organizzato il destino dello straniero.

Prelevato sulla porta del carcere ed accompagnato in Questura è stato trattenuto per poche ore, giusto per il tempo per gli atti relativi al suo trasferimento presso un Cpr nazionale dove è stato trasportato ieri mattina e dal quale verrà, a breve, rimpatriato nel Paese di provenienza, inibendogli la possibilità di continuare a delinquere ed a spacciare sostanze stupefacenti.

La prevenzione ed il contrasto anche al mercato della droga è frutto di sinergia operativa e di proficui contatti tra tutte le Istituzioni in campo che hanno consentito, ancora una volta all’Ufficio Immigrazione di allontanare un soggetto pericoloso per la salute dei nostri cittadini.