GROTTAMMARE – Riportiamo e pubblichiamo integralmente un comunicato stampa, giunto in redazione, inviato da Cgil Ascoli Piceno il 29 maggio.

Le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Filcams Cgil e Fisascat Cisl denunciano le gravi condizioni di lavoro in cui versano i lavoratori di Anffas Grottammare. Il fiore all’occhiello dell’assistenza ai disabili della riviera picena nasconde infatti un inaccettabile sistema di gestione del personale che nonostante tutto lavora con impegno e professionalità per offrire il miglior servizio possibile agli utenti.

Le Ooss però, dopo svariati tentativi di mediazione con Anffas, si vedono costrette a far edotta la cittadinanza circa le gravi mancanze che i lavoratori sono costretti a subire.

Innanzitutto in Anffas esistono tre enti: un’associazione, una cooperativa di tipo A ed una di tipo B. Il personale viene assunto da un ente o un altro in maniera del tutto discrezionale eludendo così la normativa sui limiti del contratto a tempo determinato. Vengono applicati contratti nazionali diversi che comportano diverse retribuzioni per colleghi che lavorano con stessa qualifica professionale nel medesimo servizio. Ma Anffas Grottammare non si ferma a questo. Non assume personale sufficiente, non distingue tra figure professionali e utilizza un circuito di telecamere attivo 24h al giorno che lascia pesanti dubbi sul suo corretto utilizzo.

Ma non si ferma neanche qui. Il progetto “Dopo di Noi”, istituito con L.112/2016 ha introdotto finanziamenti pubblici ed agevolazioni fiscali per misure volte a garantire un progetto di vita delle persone con disabilità grave, da continuare anche quando perdano il sostegno familiare. L’Associazione Anffas Onlus di Grottammare porta avanti questo Progetto con due appartamenti ognuno dei quali può ospitare fino a 4 utenti. I progetti individuali vengono definiti con l’Umea e l’Ats 21 con i finanziamenti della Regione Marche. E fin qui, nulla da eccepire.

Tuttavia a partire dal mese di aprile 2021, Anffas Grottammare ha ben pensato di lasciare a casa in cassa integrazione i lavoratori coinvolti nel progetto che si sono rifiutati di presentare le dimissioni “volontarie” dalla Cooperativa per essere poi assunti dall’Associazione come collaboratori familiari tramite il contratto nazionale – ovviamente molto svantaggioso – del lavoro domestico conosciuto anche come “colf e badanti”. Ha poi assunto altri due “badanti”, come li definisce la Presidente, a 54 ore settimanali che di fatto debbono rimanere anche tutto il giorno sul luogo di lavoro.

La Fp Cgil, Filcams Cgil e Fisascat Cisl sono indignate dalla conduzione del lavoro in Anffas, la cui mission dovrebbe essere la difesa dei più vulnerabili e invece, con i propri collaboratori, non risparmia atteggiamenti autoritari e intimidatori. Le Organizzazioni Sindacali segnaleranno la situazione agli organi competenti e sono pertanto pronte a portare avanti una vertenza che restituisca dignità e diritti ad educatori, Oss, infermieri e a tutti i lavoratori che in Anffas ogni giorno, a differenza di altri, ci mettono il cuore.