SAN BENEDETTO – La premessa riguarda quanto sta accadendo nei riguardi dell’avvocato Fabrizio Acronzio, un professionista di prim’ordine che sta  facendo egregiamente e in modo trasparente il suo lavoro di legale di Kim Dae Jung. Talmente bene che in certi giornali si legge che è stufo e vorrebbe andarsene.

Non è proprio così perché, se ad Acronzio il pensiero di lasciare è venuto, è per quello che gli leggono (non sta sui social) su Facebook, parole che lo fanno addirittura rabbrividire. Badate bene, da poche persone, quelle represse che usano la tastiera per sfogarsi, ma comunque fastidiose, specialmente per chi non è vaccinato come chi  ci vive a San Benedetto e gli dà l’importanza (zero) che merita.

Com’è possibile una cosa del genere ad una persona che si sta prodigando per salvare la Sambenedettese, per dovere verso il suo cliente ma anche per la capacità con la quale ha risolto problemi complicatissimi, ultimo quello del passaggio delle quote a Kim, superando grandi difficoltà legate alle procure internazionali. Veramente bravo.

Mi ha scritto poco fa un lettore molto acuto e intelligente: se veramente il coreano vuole investire a San Benedetto, è assurdo che ci siano irresponsabili  (pochi per la verità ndd) che cercano di sbarrargli la strada, invece di rendergliela più agevole, vista anche la sua prima mossa concreta con soldi veri.

Con quanto ho appena scritto, non voglio assolutamente anticipare i tempi e dire oggi (mi auguro di poterlo dire fra alcuni giorni) che la società rossoblu ha risolto tutti i suoi problemi. Ne sapremo di più giovedì 27 maggio anche se difficilmente i 126 mila dollari finiranno in un cestino. Da lì inizierà la parte forse più difficile che mi auguro anche molto bella.

A proposito di Roger, l’emissario di Kim, in questi giorni è coccolato dal sindaco e dal suo vice. Magari anche per indirizzarlo. A noi risulta che il coreano, cioè Baran, voglia chiedere ad Acronzio di rimanere al suo fianco, non avendo la minima intenzione di affidarsi ad altri avvocati.

UN PO’ DI STORIA RECENTE

Perché sul titolo l’appellativo a svegliarsi.? A chi mi riferisco? Innanzitutto a chi continua a subire informazioni da giornali che non hanno radici editoriali nel territorio (da San Benedetto del Tronto a Cupra Marittima, da Montefiore a Monsampolo) o da organi di informazione on line affiliati alle istituzioni. Per esempio ad Ascoli Piceno la stampa non fa vernecchie (le lascia a noi e alla Samb) ma tutela l’Ascoli da VOCI pericolose e destabilizzanti. Se consideriamo che le due città sono in un certo senso concorrenti, nel calcio in particolare, la spiegazione c’è

Per cui mi chiedo: come si fa a mettere in dubbio (sono pochi ma ci sono) la linea editoriale di un editore sambenedettese (il sottoscritto) che potrà commettere qualche errore come tutti ma ha come principio quello di difendere la propria terra, dico difendere, niente di più.

Dico Città Grande perché la Samb Calcio è  la passione che hanno in comune tutti gli abitanti del territorio dell’est del Piceno. In questi giorni sto ricevendo un ‘sacco’ di telefonate da ‘non sambenedettesi’ che stanno addirittura piangendo (qualcuno al telefono) per le sorti della società di Viale dello Sport.

Detto questo mi è d’obbligo un passo indietro per cercare di ‘illuminare’ o di ‘svegliare’ coloro che mi accusarono di non aver riportato le voci di giocatori che si lamentavano per il mancato pagamento degli stipendi. Ho già risposto che noi non riportiamo VOCI ma fatti: stava ai giocatori convocare tutta la stampa e fare le proprie lamentele.

Anche per un motivo molto semplice: le voci raramente diventano fatti, lo fu in quell’occasione ma… l’arbitro poteva anche non fischiare il rigore! Come non lo ha fischiato con i vari nomi che da due mesi hanno confuso gli abitanti della Città Grande per poi rivelarsi bufale. Li avete letti su queste pagine? No. Servono fatti non parole. Da qui il titolo svegliatevi ma se volete continuare a dormire, fate pure, io sto provando a darvi un pizzicotto.

Tra i nomi un certo Gianni Moneti che tanti lettori (anche nostri chiaramente) davano per salvatore della patria. Dimenticando che alla Samb c’era stato e fu salvato dalle ire di Tozzi Borsoi e compagni da tal Manolo Bucci, come lui stesso mi ha ricordato al telefono la scorsa settimana. Un passato quindi non esattamente convincente, vedasi anche la bugia che, un emissario di Kim, gli aveva telefonato per  offrirgli un incarico dirigenziale. Eppure per circa due mesi si è preso le pagine di giornali non editi nella Città Grande e da quelli affiliati. Altri fatti non parole.

Il mio invito a svegliarsi è indirizzato (e forse di più perché da lì nasce e muore tutto) oltre che ai lettori, agli elettori. Si stanno avvicinando le elezioni comunali della città principe della costa picena, pensateci bene e non fatevi più abbindolare da false promesse. Non sarà facile ma fra poco inizierà la campagna elettorale e Riviera Oggi entrerà in campo a piedi uniti per contribuire ad una rinascita che già però appare difficile visti i pretendenti, i soliti noti, alcuni visibili e altri nascosti.