TERAMO – Riportiamo e pubblichiamo un comunicato stampa, giunto in redazione il 17 maggio, dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Teramo.

Gli uomini del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Teramo avevano condotto, nei mesi scorsi, una lunga attività di indagine a seguito di numerose segnalazioni che riguardavano una serie di disservizi presso una struttura della Azienda Sanitaria Locale di Teramo.

I militari dell’Arma, dopo una iniziale verifica, avevano accertato una serie di condotte illecite che, una volta riportate all’Autorità Giudiziaria, ha concordato nel voler sviluppare tali prime risultanze, avviando quindi una permeante attività tecnica con ricorso a videocamere e sistemi di rilevamento Gps per monitorare cosa accadeva all’interno ed all’esterno di quella struttura sanitaria.

Sono bastate poche settimane agli uomini dell’Arma per comprendere che una donna, classe 1960 medico dirigente di una struttura sanitaria nel teramano, e la sua collega, classe 1956, assistente sociale si assentavano sistematicamente dai rispettivi posti di lavoro per dedicarsi ad attività private creando numerosi disservizi all’interno della struttura sanitaria.

Gli accertamenti, condotti tra il dicembre 2020 e l’aprile 2021, hanno permesso ai Carabinieri di stabilire che le due donne avessero un accordo che prevedeva, nel caso di ritardi o dimenticanze da parte di una delle due, che l’altra avesse la disponibilità dei tesserini per beggiare, in modo da provvedere e far risultare la presenza a lavoro di entrambe. In diverse occasioni, le telecamere installate dai carabinieri hanno accertato che le due donne subito dopo aver beggiato il loro ingresso nella struttura, si allontanavano per andare a fare shopping per fare poi rientro sul posto di lavoro, solo dopo diverse ore e senza che di tale mancanza ne venisse lasciata traccia.

Le risultanze investigative quindi, corredate dei dati tecnici dei Gps e delle immagini delle videocamere, sono state consegnate, debitamente compendiate in una corposa nota, al Pm titolare dell’indagine che, visti i fatti, ha richiesto al Gip l’emissione di due misure cautelari nei confronti delle due dipendenti pubbliche.

Lo scorso 10 maggio, visti i fatti, il Gip procedeva all’interrogatorio delle indagate e, sulla base delle risposte fornite e degli elementi probatori agli atti, nella giornata di oggi 17 maggio, il Giudice emetteva i due provvedimenti cautelari della sospensione da un pubblico ufficio per la durata di tre mesi e contestuale sequestro delle somme percepite indebitamente dalle due donne.

La direzione della Asl veniva informata dai Carabinieri, nella stessa giornata, dei due provvedimenti, così da avviare le eventuali sanzioni disciplinari del caso nei confronti delle due dipendenti.