ANCONA – Riportiamo e pubblichiamo un comunicato stampa, diffuso e giunto in redazione il 13 maggio, dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ancona.

Una vasta operazione internazionale anticontrabbando – denominata “Sigar Est” – che ha visto operare congiuntamente i finanzieri della Compagnia e del G.I.C.O. di Ancona e i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Ancona è scattata a seguito di un controllo effettuato tramite l’apparato scanner in dotazione all’Ud di Ancona su di un container proveniente dall’Ucraina, contenente legname in pellet e destinato ad una società di Ascoli Piceno.

In particolare, il monitoraggio delle merci negli spazi doganali dello scalo dorico effettuato secondo accurati parametri di analisi del rischio ha portato al controllo scanner di un container sulla base della sospetta disomogeneità dei prodotti trasportati rispetto a quanto dichiarato. Ciò induceva gli operanti a procedere allo scarico totale della merce, scoprendo così, abilmente occultate nel carico, quattrocento chili di sigarette di contrabbando, in stecche, marca Marlboro, Winston e Glamour, custodite in bustoni in plastica.

A seguito del primo sequestro, effettuato, come anzidetto, congiuntamente dalla Guardia di Finanza e da Adm su disposizione della Procura della Repubblica di Ancona venivano, quindi, avviate ulteriori approfondite indagini, durate alcuni mesi, dalle quali emergeva l’esistenza di un sodalizio criminale internazionale composto da soggetti di nazionalità ucraina, i quali avevano il compito di finanziare l’acquisto delle sigarette e organizzare l’esportazione del container dal porto di Odessa (Ucraina), e da soggetti italiani, che avevano il compito di gestire il carico una volta arrivato nello scalo marittimo di Ancona.

I soggetti appartenenti al sodalizio criminale internazionale, grazie a lunghe ed accurate indagini, sono stati sorpresi in flagranza di reato dai finanzieri della Compagnia e del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Ancona e dai funzionari doganali, nei pressi di un capannone utilizzato come punto di stoccaggio e situato in provincia di Teramo, proprio mentre caricavano su due furgoni le “bionde” giunte dal Porto di Ancona a bordo di un autoarticolato. 

Al termine delle indagini, che si sono concluse negli scorsi mesi, con una sentenza di condanna in primo grado (sentenza 252/2020), a seguito di giudizio abbreviato, del giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Ancona, l’efficace sinergia operativa tra le Fiamme Gialle e i funzionari dell’Ufficio delle Dogane, ha reso possibile:

l’arresto di quattro soggetti, due cittadini ucraini di 30 e 45 anni, uno dei quali con precedenti specifici, e due italiani, rispettivamente di 58 e 65 anni, residenti ad Ascoli Piceno ed entrambi con precedenti penali, in seguito due di loro sono stati condannati a tre anni e otto mesi di reclusione, il terzo è stato condannato a quattro anni, mentre per il quarto seguirà il processo con rito ordinario;

il sequestro di una tonnellata e 320 chili di sigarette di contrabbando e del relativo carico di copertura, composto da diciotto tonnellate di pellet in sacchi, due furgoni, una autovettura e otto cellulari.

Senza l’intervento tempestivo della Guardia di Finanza e di Adm, le sigarette sarebbero state verosimilmente immesse sul mercato clandestino, con basi in Puglia, nelle Marche e in Emilia Romagna, fruttando circa 300 mila euro di introiti illeciti nonché causando una ingente evasione fiscale, quantificabile in quasi 250 mila euro, tra accise ed Iva.

Lo sforzo operativo nel contrastare il contrabbando nelle sue diverse forme, è finalizzato soprattutto ad interrompere la filiera delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale, presidiando e sorvegliando attentamente porti, aeroporti nonché i mezzi impiegati per attuare traffici proibiti nonché, nei casi più gravi, attraverso l’attuazione di indagini di polizia giudiziaria