CUPRA MARITTIMA – Fine settimana in compagnia di Woody Allen e dell’anglocoreano Lee Isaac Chung, il cui lavoro “Minari”, è stato premiato ai Golden Globe come miglior film straniero e gli Oscar 2021 per la migliore attrice non protagonista, Yuh-Jung Youn.

“Rifkin’s Festival” è la quarantottesima opera di Woody Allen ed è un appassionato tributo al potere trasformativo del cinema, e lo fa sempre con solito grande stile. Mort Rifkin è un ex professore e un fanatico di cinema sposato con Sue. Mort accompagna la moglie al Festival del cinema di San Sebastian, sarà un’occasione per riflettere profondamente.

“Minari” racconta di Jacob (Steven Yeun), immigrato coreano, che trascina la sua famiglia dalla California all’Arkansas, deciso a ritagliarsi la dura indipendenza di una vita da agricoltore negli Stati Uniti degli anni ’80.

E’ possibile acquistare il biglietto online a questo sito, in alternativa si consiglia, nei fine settimana, la prenotazione mandando un messaggio  Whatsapp (oppure SMS) al 3917156986 ed attendere conferma. La prenotazione non è obbligatoria.

Saranno adottate tutte le misure richieste dal DL 1334/21 del 22 aprile 21: igienizzazione delle mani, rilievo della temperatura, uso della mascherina anche durante la proiezione, distanza di un metro, è vietato vendere e consumare cibo o bevande all’interno della sala.

RIFKIN’S FESTIVAL  di Woody Allen (USA/ES, 92′, 2020)

Mort Rifkin è un ex professore e un fanatico di cinema sposato con Sue. Mort accompagna la moglie al Festival del cinema di San Sebastian, sarà un’occasione per riflettere profondamente.
Giovedì 13 maggio ore 19,15
Venerdì  14 maggio ore 17,30
Sabato 15 maggio ore 15,00 O.V. (inglese con sottotitoli in italiano) – 19,15
Domenica 16 maggio  ore 11,00*-17,15
Lunedì 17 maggio ore 19,15

MINARI di Lee Isaac Chung (USA,115′, 2020)

venerdì 14 maggio ore 19,15

sabato 15 maggio ore 17,00

domenica 16 maggio ore 19,15

*matinée a prezzo ridotto

Prossimamente: “Il Cattivo poeta” di Gianluca Jodice,  “Un altro giro” di Thomas Vinterberg, “The Human Voice” di Pedro Almodóvar, “The Father” di Florian Zeller.