di Federica Pilotti

ROMA – Perché è importante scegliere Tartalife? Se il futuro delle tartarughe marine che vivono nei nostri mari forse potrà essere più roseo sarà anche grazie al progetto europeo TartaLife, cofinanziato dalle Marche. Dopo sei anni di lavoro di ricerca, sensibilizzazione e formazione, le pratiche messe in atto per ridurre la mortalità delle tartarughe marine durante le attività di pesca professionale hanno documentano significative riduzioni di catture e di mortalità di questa specie. In particolare, grazie al coinvolgimento diretto dei pescatori sono stati sperimentati dei sistemi di pesca selettivi come ami circolari, dissuasori luminosi o reti speciali che hanno portato a un calo delle catture accidentali che va dal 30 fino al 100%. 

Tartalife è nella lista dei progetti in gara per il LIFE Awards della Commissione europea che seleziona e premia i Life più innovativi, stimolanti ed efficaci in tre categorie: azione per il clima, ambientee protezione della natura. Le votazioni sono aperte a tutti fino al 2 giugno, collegandosi al sito www.lifeawards.eu. 

Con gli ami circolari diffusi su larga scala in sostituzione di quelli a J usati nei palangari per la pesca del pescespada, si è ottenuto ben il 30% in meno di catture accidentali e casi di tartarughe allamate molto meno gravi perché l’amo circolare rimane superficiale, non genera lesioni gravi e può essere rimosso più facilmente rispetto agli ami tradizionali, che vengono invece ingoiati con esiti spesso letali. Altro sistema introdotto nelle marinerie è il TED (Turtle Exluder Device), un dispositivo che si applica alle reti a strascico e rappresenta una vera e propria uscita di sicurezza per le tartarughe marine. La diffusione dei TED ha consentito di ridurre del 100% le catture accidentali. E ancora, sono stati introdotti dei dissuasori luminosi a led che vengono applicati alle reti da posta normalmente utilizzate nella pesca artigianale, mentre in alternativa alle reti da posta sono state utilizzate delle nasse collassabili, molto efficaci in alcuni tipi di pesca. 

Risultato davvero confortanti se pensiamo che le reti da posta utilizzate dalla piccola pesca costiera e delle reti a strascico erano responsabili insieme di oltre 20mila episodi di cattura all’anno e dei palangari che, con oltre 8.000 catture hanno rappresentano uno degli attrezzi da pesca più impattanti. 

L’altra area di intervento del progetto TartaLife ha riguardato il potenziamento dei centri di raccolta delle tartarughe marine. Grazie al progetto europeo, cofinanziato dalla Regione Marche, sono complessivamente 18 le strutture che a vario titolo hanno fatto parte della rete TartaLife, dai nuovi presidi di primo soccorso ai punti di raccolta e monitoraggio. Dall’inizio del progetto sono state recuperate oltre 1500 tartarughe: curate e rimesse in libertà dopo aver subito traumi o incidenti di vario tipo, come ami, ingestione di plastica che può provocare blocchi intestinali, soffocamento e problemi di galleggiamento, imbrigliamento in corpi estranei che ostacolano il movimento come reti abbandonate, lenze, sacchi di plastica e traumi da collisioni con imbarcazioni.