SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di seguito una nota stampa, giunta in redazione l’11 maggio, dalla Capitaneria di Porto regionale. 

Si è conclusa, sotto il coordinamento del Centro di Controllo Ambientale della Direzione Marittima delle Marche, un’operazione complessa finalizzata a rafforzare l’azione di contrasto verso in fenomeni correlati ad illeciti ambientali.

Le attività, pianificate nell’ambito di una vasta operazione nazionale denominata “Onda Blu”, si sono tenute dal 7 aprile al 6 maggio su tutta l’area regionale, prefiggendosi quali principali obiettivi:

il contrasto alle violazioni relative agli scarichi urbani;

il contrasto alle violazioni relative al deposito, discarico, abbandono, trasporto, trattamento dei rifiuti;

traffico di rifiuti attraverso i porti;

violazioni che risultano tra le principali cause di inquinamento dei corsi d’acqua e, di conseguenza, del nostro mare.

In particolare sono stati posti in essere circa 400 controlli che hanno portato alla contestazione di 43 illeciti amministrativi (5 per violazione delle norme sugli scarichi idrici, 38 per violazioni delle norme relative al trasporto, abbandono e trattamento dei rifiuti) per un ammontare di circa 115.500 euro all’individuazione di 9 illeciti penali, che hanno portato, oltre che al deferimento all’Autorità Giudiziaria dei responsabili, al sequestro di circa 600 m2 di aree terrestri e di circa 2 mila chili di rifiuti.

Di seguito, gli accertamenti di maggior rilievo effettuati nel territorio marchigiano.

Compartimento Marittimo di Ancona (dalla foce del fiume Misa alla foce del fiume Chienti)

Nell’ambito dei controlli effettuati è stata riscontrata, in violazione dell’articolo 133 del D.Lgs 152/2006, la tenuta in esercizio di uno scarico di reflui domestici, collegata ad un condominio, che confluiva direttamente in mare; al trasgressore è stata elevata una sanzione amministrativa pari a 6 mila e la diffida al collettamento della stessa alla rete fognaria;

Il titolare di un autolavaggio è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per aver operato senza le previste autorizzazioni ambientali, in violazione dell’articolo 137 del D.Lgs 152/2006; allo stesso è stata ordinata l’immediata chiusura degli scarichi.

Al titolare di una ditta di gestione rifiuti è stata elevata una sanzione amministrativa per non aver ottemperato alle disposizioni relative alla compilazione del registro di carico/scarico ai sensi dell’articolo 258 del D.Lgs. 152/2006;

Compartimento Marittimo di Pesaro (dalla foce del fiume Misa alla foce del fiume Tavollo)

Nel comune di Pesaro sono state rivenute e poste sotto sequestro due distinte aree, ubicate in prossimità del Fiume Foglia, dove erano stati stoccati rifiuti di vario genere, quali vernici, stampanti, fotocopiatrici, rifiuti ferrosi, lignei, resti di tappezzerie, vetro e plastiche di vario genere. Le indagini hanno permesso di rintracciare i responsabili che sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Pesaro per il reato di “abbandono incontrollato di rifiuti”.

Nel corso di un controllo effettuato presso il depuratore presente nel comune di Terre Roveresche (PU) sono state accertate e contestate 35 violazioni amministrative in materia di scarichi e tracciabilità dei rifiuti.

Compartimento Marittimo di San Benedetto del Tronto (dalla foce del fiume Chienti alla foce del fiume Tronto)

Sono stati posti in essere una serie di controlli presso impianti di distribuzione carburante con annesso autolavaggio insistenti nel territorio delle provincie di Ascoli Piceno e Fermo, durante i quali sono state accertate violazioni relative al mantenimento in esercizio di scarichi al suolo di acque meteoriche di dilavamento del piazzale carburante e dell’impianto di autolavaggio, in assenza di qualsivoglia titolo autorizzativo (comune di San Benedetto del Tronto, Cupra Marittima e Falerone); ai titolari delle imprese è stata imposta la chiusura degli impianti sino alla messa in sicurezza delle aree e la ricezione dei previsti titoli autorizzativi.

Nel comune di Porto San Giorgio, lungo il fosso denominato “Rio Petronilla”, è stata accertata l’apertura di uno scarico di reflui urbani in acque superficiali senza la prevista autorizzazione da parte delle competenti Autorità. Al trasgressore, poi individuato, è stata elevata una sanzione amministrativa in violazione dell’articolo 124 del D.Lgs. 152/2006.

Nel comune di Falerone è stato, altresì, individuato un deposito non autorizzato di rifiuti derivanti da scarti di lavorazioni edili, materiale elettrico e plastico per un totale di 1500 chili nonché nel comune di Porto San Giorgio, ambito portuale, è stato sorpreso un soggetto intento ad abbandonare materiale ferroso; ai trasgressori sono state elevate le previste sanzioni amministrative e penali.

I suddetti risultati, conseguiti dal personale della Guardia Costiera, sono frutto di un costante impegno, correlato ad attività amministrativa ed investigativa, volta a debellare usi e costumi perpetrati a dispetto delle norme ambientali, cercando, al contempo, di rafforzare nella collettività la necessaria percezione ed il relativo impegno da porre in essere, anche nella quotidianità, per la salvaguardia dell’ambiente, della salute pubblica e dell’intero ecosistema marino.