SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Movimento 5 Stelle di San Benedetto del Tronto, in collaborazione con Cambia San Benedetto e con l’Associazione Città Grande del Piceno, ha organizzato un incontro/dibattito in diretta sulla pagina Facebook e YouTube 5 Stelle – San Benedetto del Tronto per discutere e confrontarsi su un tema molto importante per la salute dei  cittadini: la qualità dell’ambiente e, in particolare , la qualità dell’aria e le possibili misure per il suo miglioramento.

Hanno preso parte al dibattito Serafino Angelini, portavoce Movimento 5 stelle e candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative 2021 di San Benedetto, Peppino Giorgini, consigliere regionale, Alberto Zolezzi, medico e deputato della Repubblica VIII Commissione, Stefano Chelli, ricercatore UNICAM e rappresentante di Cambia San Benedetto, Fernando Spinozzi, per l’associazione Città Grande del Piceno. Ha coordinato gli interventi Giorgio Fede, Senatore della Repubblica 8a Commissione.

“Le tematiche sulla tutela dell’ambiente si inseriscono in quella del cambiamento climatico – ha esordito Stefano Chelli. “L’aumento della temperatura avrà un impatto sia sull’economia che sull’ambiente. Le città costiere come San Benedetto del Tronto sono fragili sia perché hanno una popolazione anziana, più sensibile al cambiamento climatico, sia per fragilità del territorio, se pensiamo che il 60% della costa è stato soggetto a trasformazioni territoriali, in particolare San Benedetto, dove il suolo si è consumato”. E sulle aree verdi ha spiegato: “Ci sono poche arie verdi mal distribuite nel territorio comunale e il patrimonio forestale presente in città è scarso. Non c’è stata pianificazione del territorio e molto è stato delegato ai privati. La nuova amministrazione comunale deve mettersi al servizio dei cittadini su tre cose importanti: stop al consumo del suolo; forestazione e microforestazione urbana per contrastare l’inquinamento nei pressi delle infrastrutture stradali e recupero delle piccole aree verdi per avviare un processo di ricostruzione e per adattare la città al cambiamento climatico.”

Sulla qualità dell’aria ha puntualizzato Fernando Spinozzi. “Qui a San Benedetto si dovrebbe avere un monitoraggio maggiore della qualità dell’aria perché significa qualità della vita. Per una pianificazione completa bisognerebbe avere molti dati e incrociarli sotto i vari aspetti della qualità, ad esempio, collegare i dati sulla qualità dell’aria con l’incidenza delle malattie tumorali. Purtroppo, però, mi sembra che l’Area Vasta 5 non sia in possesso di questi dati e che la regione non li abbia mai richiesti all’Area Vasta, cosa che, se vera, mi sembra piuttosto grave”.

“Molti impianti di riscaldamento, tra cui i forni crematori, sono responsabili delle emissioni nell’aria di gas nocivi  – ha spiegato Peppino Giorgini, mostrando i dati dell’ISPRA ( Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ). “Si tratta di un problema per tutta l’Italia oltre che per San Benedetto, dove la situazione è patogenica: la centralina non rileva i dati e non li ha rilevati nei giorni dei più grandi sforamenti. In ogni caso, San Benedetto presenta sei giorni su sette di sforamento a causa delle polveri sottili emesse nell’aria, limiti superati tutti gli anni già dall’inizio del duemila, ma nessuna amministrazione ha fatto qualcosa”. E in riferimento al periodo di lock down, Giorgini ha continuato: “Ho rilevato i dati delle emissioni di polveri sottili nei 69 giorni di lock down, dal 9 marzo al 18 maggio, in cui non ha circolato nessuno, e li ho confrontati con quelli dello stesso periodo del 2019: nel periodo di lock down risultano gli stessi sforamenti dell’anno prima: ne deduco che c’è qualcosa che non va – ha concluso. “Penso che da dieci anni la centralina di San Benedetto non funzioni e questo è un problema per la città e per la salute di tutti noi cittadini”.

Un parere più tecnico è arrivato dal medico e deputato della Repubblica Alberto Zolezzi: “Trasporti, riscaldamento e agrozootecnia sono tra i fattori più responsabili delle emissioni. A breve ci sarà la possibilità di convertire dei mezzi di trasporto pesanti da diesel a elettrici, rendendoli, quindi, meno inquinanti: una piccola nuova speranza”.

“Parlando di qualità dell’aria possiamo dire che è necessario un cambiamento di paradigma, di prospettiva – ha affermato il candidato sindaco del Movimento 5 stelle, Serafino Angelini. “Non possiamo chiedere alle persone di non riscaldarsi, però possiamo vigilare e fare in modo che le emissioni in atmosfera siano meno impattanti, facendo controlli periodici. Le possibili misure da prendere a  San Benedetto per migliorare la qualità dell’aria possono essere varie, tra cui il recupero di certe aree adibendole a polmoni verdi sia per abbassare la temperatura che per rendere migliore la qualità dell’aria. Vanno potenziati i mezzi pubblici affinchè siano sia rapidi che ecologici e venga, così, ridotto l’uso dei mezzi privati. Si potrebbe anche limitare l’uso dei forni crematori, o comunque incentivarne un uso corretto. Sarebbe opportuno implementare la piantumazione e pensare a eventuali sostituzioni graduali di essenze arboree ( le palme non durano per sempre ). Si tratta di innescare un sistema diverso” ha sottolineato e, concludendo, ha ribadito: “Il ruolo del primo cittadino è quello di fare da collante tra le idee e i progetti delle persone. Vogliamo tutti perseguire lo stesso obiettivo, ma bisogna fare da tramite con la cittadinanza.”

“Come Lega Ambiente ci siamo sempre battuti, dimostrando l’alto tasso di inquinamento sulla statale 16 – è, infine, intervenuto Sisto Bruni, rappresentante di Lega Ambiente. “Noi chiediamo che chi andrà a governare possa osare, perché, per salvaguardare l’ambiente, bisogna fare scelte impopolari che nessuno finora ha avuto il coraggio di fare.”