FERMO – Riportiamo e pubblichiamo una nota stampa, giunta in redazione il 29 aprile, dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Fermo. 

Nonostante il lockdown imposto dalle norme anti Covid-19, lo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti nella provincia non si sono fermati. Per questo, la Guardia di Finanza di Fermo ha operato ininterrottamente, anche grazie ai fedeli compagni “a quattro zampe”, per contrastare il commercio di queste sostanze illegali, dannosissime per la salute, soprattutto dei più giovani.

Nell’ambito del dispositivo permanente di contrasto ai traffici illeciti predisposto dal Comando Provinciale del Corpo, tali attività sono condotte dai militari del Gruppo giorno e notte in tutto il fermano, anche grazie al supporto dell’infallibile fiuto di Fancy e Grant, esemplari di pastore tedesco di quasi quattro anni specificamente addestrati alla ricerca ed al rinvenimento di sostanze stupefacenti.

In dettaglio, nell’anno in corso i finanzieri del Nucleo Mobile del Gruppo di Fermo fino ad oggi hanno controllato 2.703 persone e 1.791 veicoli, sequestrato una coltivazione in serra composta da 29 piante adulte, oltre a 410 grammi di marijuana, 127 grammi di eroina, 155 grammi di hashish e 21 grammi di cocaina, denunciato alla locale Procura della Repubblica presso il Tribunale di Fermo 3 cittadini italiani e un cittadino algerino, irregolare sul suolo italiano, sul quale gravava un decreto di espulsione, segnalato alle competenti Prefetture 68 responsabili (tra cui 9 minorenni) e ritirato 4 patenti di guida. È stato così possibile distogliere dal mercato droghe e sostanze psicotrope illegali per un valore stimato in circa 120 mila euro. 

I “cani-finanzieri” ed i loro conduttori rappresentano una preziosissima risorsa, fondamentale nella lotta senza quartiere che la Guardia di Finanza conduce contro la criminalità e, nello specifico, contro il traffico di sostanze stupefacenti, che consente di ricostruire, tramite mirati accertamenti, i patrimoni accumulati con il commercio di sostanze illecite, per pervenire infine alla loro definitiva confisca in ristoro dei danni causati all’intera collettività. 

L’unità cinofila, costituita dal finanziere conduttore e dal suo cane si forma a Castiglione del Lago, in provincia di Perugia, dove ha sede il centro di allevamento e addestramento della Guardia di Finanza. Qui gli animali sono selezionati sulla base di specifiche qualità caratteriali e morfologiche, come ad esempio la capacità di lavorare in mezzo ad una folla di persone (stazioni ferroviarie, porti, manifestazioni), il grado di socializzazione nei confronti delle persone e di altri animali, un buon temperamento e l’attitudine al lavoro.

L’intero addestramento non costituisce una costrizione, ma è sempre basato sul gioco ed è fondato essenzialmente su principi di condizionamento e di apprendimento; sono valorizzati soprattutto il senso dell’olfatto, oltre ad alcuni istinti naturali del cane, come quello del gioco, quello predatorio e quello della caccia.

Il giovane cane è poi assegnato ad un finanziere; insieme formano un binomio inscindibile che opera in una simbiosi assoluta. L’intesa e l’affiatamento portano ad ottimi risultati, grazie alla capacità del cane di percepire lo stupefacente, anche se a distanza o abilmente occultato, e di associare l’individuazione della sostanza alla possibilità di ottenere un divertente premio: un manicotto di tessuto con cui giocare, che il suo conduttore concederà soltanto nel caso di positivo riscontro.

Le modalità degli interventi sono diversificate in base alle esigenze e alle finalità operative e spaziano dagli ordinari, quotidiani servizi di controllo del territorio provinciale, alla perlustrazione e vigilanza dinamica del litorale costiero, dal monitoraggio dei centri di aggregazione, perlopiù giovanile (scali di trasporti pubblici, parchi, strutture ricettive, e altro), ai servizi interforze svolti con le altre Forze di Polizia, che nella quasi totalità dei casi vedono il coinvolgimento delle unità cinofile della Guardia di Finanza.