SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riportiamo e pubblichiamo un comunicato stampa, giunto in redazione il 24 aprile, dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno.

Erano appena arrivati nella Riviera delle Palme, a San Benedetto, con un autobus di linea proveniente da Roma, raggiungendo la loro destinazione senza alcun contrattempo.

Questo, almeno, fino a quando non avevano messo il piede per terra, ritrovandosi puntato il muso di “Denzel”, la Fiamma Giallaa 4 zampe” del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, in servizio presso la Compagnia di San Benedetto del Tronto ed impiegata, nella circostanza, dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria in uno dei quotidiani servizi del “Dispositivo di contrasto ai traffici illeciti”, posti a presidio del territorio.

Nonostante l’esito negativo della perquisizione, considerati i precedenti di polizia dei due soggetti – entrambi tunisini, di 35 e 60 anni – e, soprattutto, viste le insistenze del cane antidroga, gli stessi sono stati accompagnati all’ospedale sambenedettese per essere sottoposti a radiografie che, ancora una volta, alla fine, hanno confermato l’infallibilità del fiuto di “Denzel”.

Sono cinque, infatti, gli ovuli “refertati” dal nosocomio, occultati nell’apparato gastro-intestinale dei due extracomunitari, uno stratagemma noto alle cronache e alquanto pericoloso per la propria incolumità, che pone l’accento sulla sempre più frequenza di condotte spregiudicate da parte degli spacciatori, disposti a correre i rischi di occlusioni intestinali e/o di overdose per lo scoppio degli involucri all’interno del proprio corpo.

270 grammi di eroina pura: è questo il quantitativo di sostanze stupefacenti occultate negli ovuli che, fortunatamente, sono stati espulsi in modo naturale all’interno dello stesso ospedale dove i due tunisini erano “piantonati” e che hanno definitivamente concretizzato le condizioni per procedere al loro arresto per “Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope” (contemplante la reclusione da 5 a 20 anni e la multa da 26 mila a 260 mila euro), con la contestuale traduzione presso il carcere di Marino del Tronto.