SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Prosegue con il pianista Umberto Jacopo Laureti e il clarinettista Giuseppe Federico Paci la stagione concertistica organizzata dal comune di San Benedetto del Tronto in collaborazione con la fondazione Gioventù Musicale d’Italia. Domenica 25 aprile, alle ore 11, in diretta streaming sul canale YouTube del Comune di San Benedetto del Tronto, i due musicisti sambenedettesi si esibiranno al Teatro Concordia in un concerto dedicato all’America in un confronto con l’Italia: dall’elegante musica di Nino Rota alla contemporaneità di Leonard Bernstein, passando per il jazz di George Gershwin.

Diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio “G. B. Pergolesi” di Fermo, Umberto Jacopo Laureti ha proseguito la sua formazione alla Royal Academy of Music di Londra e si è perfezionato all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Collabora con la Gioventù Musicale d’Italia, con il Keyboard Charitable Trust e con l’Accademia dei Cameristi; si è esibito in Italia, Francia, Spagna, Germania, Norvegia, Svizzera e Regno Unito. Ha collaborato con i compositori Matthew Olyver e Michele Sarti e ha sempre mostrato grande interesse per la musica contemporanea, con particolare attenzione ai compositori italiani: il suo album di debutto “Piano Renaissance” è dedicato, infatti, a Frescobaldi, Respighi, Casella e Busoni ed è stato realizzato grazie al sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra. Oltre all’attività concertistica, Laureti è consulente crtistico per Musica da Casa Menotti, una rassegna cameristica del Festival dei Due Mondi di Spoleto, e insegna pianoforte al Conservatorio “Canepa” di Sassari.

Giuseppe Federico Paci ha iniziato lo studio del clarinetto all’età di sette anni e ha poi proseguito diplomandosi con il massimo dei voti presso il Conservatorio “G. Braga” di Teramo. Nell’agosto 2019 è stato ammesso all’International Summer School di Bad Reichenhall e a maggio 2017 ha ricevuto il Premio International EMF Young Musician – Premio Rotary Club di Lanciano, come miglior allievo dei corsi Internazionali di Lanciano 2016. Collabora con la Gioventù Musicale d’Italia e si è esibito in importanti festival, facendo concerti in tutta Italia con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese; nell’ottobre 2020, si è esibito al Festival Star Rising Stars di Monaco di Baviera, eseguendo introduzione, tema e variazioni di Rossini.

A causa della pandemia da Covid-19 teatri, cinema e luoghi di cultura in genere sono stati momentaneamente chiusi: quale è il vostro pensiero a riguardo?

Laureti: “Nei momenti più critici forse è stata una scelta saggia evitare l’afflusso di gente nei teatri e nei cinema, ma, in realtà, credo che tutto sommato siano luoghi sicuri, controllati e con ingressi contingentati, quindi, credo che si poteva fare di più, evitando un periodo di chiusura così lungo”.

Paci: “La chiusura dei teatri ci ha limitato, ma ci ha anche permesso di ideare nuovi progetti e cercare nuove strade; ci ha consentito di fare esperienze diverse che, seppure in streaming, ci hanno comunque aiutato a divulgare cultura, a diffondere la musica”.

Che sensazione si prova a suonare in un teatro vuoto, senza la presenza fisica di un pubblico?

Laureti: “Il contatto con il pubblico è importante perché senza il pubblico si ha quasi l’impressione di essere in una trasmissione radiofonica e non in un teatro. È sicuramente una situazione asettica, fredda, straniante, ma, come ha detto Giuseppe, è comunque un momento di divulgazione della musica e anche un’opportunità per coinvolgere un pubblico nuovo”.

Paci: “Sì, suonare senza la presenza fisica del pubblico non ti dà quel calore, quell’emozione e quell’adrenalina che ricevi quando il pubblico è presente, però registrare un concerto ti permette di notare cose e magari anche errori di cui non ti accorgi se sei in diretta; c’è la ricerca di un suono diverso”.

Qual è secondo voi l’atteggiamento dei giovani nei confronti della musica classica?

Laureti: “Mi sembrano interessati, ma il loro interesse va nutrito, perché la musica classica richiede uno sforzo maggiore da parte dell’ascoltatore; il pubblico va preparato alla musica classica, soprattutto i bambini nel loro passaggio all’età adolescenziale e poi adulta, in cui potrebbero essere vittime di mode e pregiudizi”.

Paci: “Come giovane musicista posso affermare che l’interesse per la musica classica c’è da parte dei giovani, anche se talvolta la musica classica può risultare ai loro orecchi noiosa. Proprio per questo, il programma del concerto in cui ci esibiremo vuole cercare di abbracciare più generazioni possibili, in quanto è più imperniato sulla musica jazz che credo possa piacere di più; inoltre, credo sia importante spiegare sempre il significato dei pezzi che si eseguono, proprio per aiutare chi ascolta a capire la musica. La musica classica non è difficile, ma va compresa perché può regalare grandi emozioni”.

Come è nata la vostra collaborazione?

Laureti: “È nata in seguito al Covid, che ci ha impedito di uscire dal nostro territorio e, di conseguenza, ci ha portato a lavorare insieme”

Paci: “Sì, anche se ci conosciamo da molto tempo, io e Umberto abbiamo iniziato a collaborare dall’anno scorso e, nonostante i nostri diversi percorsi, ci siamo trovati molto bene a lavorare insieme”.

Avete altri progetti futuri in comune?

Laureti: “Sì abbiamo qualche altro appuntamento programmato.”

Paci: “Per esempio, ad agosto la partecipazione al festival del lago Maggiore e ad ottobre andremo a suonare insieme in Francia. Insomma, siamo fiduciosi nel futuro”.