FERMO – Don Franco Monterubbianesi, fondatore della Comunità di Capodarco, riceverà il Premio nazionale Don Peppe Diana “Per amore del mio popolo” il 4 luglio presso Casal di Principe in provincia di Caserta.

Le motivazioni del premio recitano: “Don Franco Monterubbianesi, sacerdote e fondatore della prima casa a Capodarco di Fermo, messaggero di liberazione e prete di frontiera, riceverà il riconoscimento perché le sue battaglie credono in una società migliore, immerso in uno spirito di servizio per i giovani, per i disabili e per tutti coloro che hanno bisogno di una seconda possibilità. La sua opera, guarda al superamento dei limiti in un approccio visionario con profonde radici nella terra della concretezza”.

Emblematiche le parole di ringraziamento del religioso: “Noi di Capodarco abbiamo sempre detto e operato per la condivisione totale  con i deboli e i poveri, la nostra è una progettualità concreta volta a riscattarli” e a proposito del premio continua: “Questo premio appartiene anche a voi che seguite con passione la mia idealità di uomo visionario ma concreto, come sono stato definito”

La realtà del sud, da sempre teatro di lotta alle mafie e al degrado sociale da cui esse originano, è naturalmente fra i pensieri di Don Franco anche per via della conoscenza personale con lo stesso Don Peppe Diana assassinato dalla camorra nel 1994.

A lui vanno le parole commosse del fondatore della comunità di Capodarco il quale ricorda «I giovani di Don Peppe nel 1994 ai funerali portavano scritto sugli striscioni: “TI HANNO UCCISO DON PEPPINO MA NON POTRANNO MAI UCCIDERE LE IDEE CHE TU CI HAI DONATO”,  è da qui che dobbiamo partire tutti perché le idee oggi devono essere la forza della resurrezione che noi di Capodarco abbiamo sempre sperimentato».

Per finire Don Franco chiude con una nota di speranza riguardo al sud: “Dopo 26 anni dalla morte di Don Peppe anche nel Casertano, nella terra dei Fuochi, tante cose nuove sono nate e stanno crescendo. Con il nostro premio e con la nostra realtà, mettiamoci in rete con loro e aiutiamoli con la forza della nostra speranza”.