
di Andrea Costantini
ROMA – Lo scorso giovedì Vincenzo Vasi e Valeria Sturba sono stati ospiti di Stefano Bollani e Valentina Cenni nella puntata di “Via dei Matti numero 0”, in onda alle 20.20 su Rai 3. Vincenzo Vasi è un musicista eclettico ed estroso, che ha collaborato con Vinicio Capossela, Mike Patton, Roy Paci. Valentina Sturba, originaria di Nereto, è una compositrice e polistrumentista, membro della “Grande Abarasse Orchestra” di John De Leo. Dal 2012 formano il duo artistico “OoopopoiooO” e nel 2015 è uscito il loro primo album omonimo. Sono virtuosi di vari strumenti, tra i quali: violino, basso elettrico, tastierine, minisynth, loop station, percussioni, rullanti e molto altro. “Cerchiamo sempre la forte evocatività, la capacità delle composizione di suscitare nell’immaginazione dello spettatore vere e proprie immagini mentali” – ha affermato Vasi a “Il Manifesto”.
Il lavoro del binomio artistico vede come protagonista uno strumento molto particolare, il theremin, inventato nel 1919 dal fisico russo Lev Sergeyevich Termen. Si può considerare uno dei primi strumenti musicali completamente elettronici e la sua particolarità sta nel funzionamento: si suona senza toccarlo. E’ composto da due antenne: avvicinando e allontanando la mano o oggetti di uso quotidiano dall’antenna disposta verticalmente, si controlla l’intonazione, mentre tramite l’altra antenna, disposta orizzontalmente, si controlla il volume. Suona grazie a un ricevitore che rileva e amplifica le distorsioni provocate dalle mani nel campo elettromagnetico generato dalle due antenne. Il suono del theremin è piuttosto freddo, simile a quello di un violino e, nelle performances degli OoopopoiooO, viene affiancato dalla voce e da alcuni strumenti musicali tradizionali. Una musica che diventa così ipnotica, bizzarra, melodica e divertente e che si trasforma in un’esperienza fatta di suoni e visioni, in cui è facile perdersi in atmosfere oniriche e lasciarsi cullare da suoni impalpabili, ma anche farsi trasportare dal ritmo e dalla leggerezza delle canzoni.
Valeria Sturba è nata nel 1991 a Nereto. Studia violino e si diploma al Conservatorio di Pescara nel 2010, poi si trasferisce subito a Bologna dove ha la possibilità di confrontarsi con il mondo della musica elettronica e sperimentale e iniziare diverse collaborazioni con cantautori emergenti come Cesare Livrizzi, Federico Sirianni, Germano Bonaveri, Paolo Fiorucci, Daniele Faraotti. I suoi live sono un’immersione sonora che conquista e trascina il pubblico in un viaggio davvero intrigante. Tra le sue collaborazioni, oltre a John De Leo, Tristan Honsinger, Mauro Ottolini, Cristina Donà e Giancarlo Schiaffini. E’ sicuramente una delle musiciste e sperimentatrici più apprezzate d’Italia ma la sua musica è capace di uscire anche fuori dai confini nazionali, grazie alla partecipazione a importanti festival in giro per l’Europa. L’allargamento dei propri orizzonti la porta a spaziare dal rock al tango, con una decisa svolta verso l’improvvisazione elettronica, in cui affianca gli effetti del theremin al violino. Partecipa a diverse incisioni discografiche e progetti, come quelli di Nkisi, LeiBei, Valentina e La Corte di Zanzibar, Salomè. Ha suonato inoltre con Dimitri Sillato, Giancarlo Bianchetti, Pepe Medri.
Ha fatto parte del quartetto “The Assassins” di Francesco Cusa e ha collaborato con lo scrittore Stefano Benni. Nelle sue performance, oltre al theremin, suona elettronica, looper, effetti, giocattoli. Polistrumentista, cantante e compositrice, Valeria Sturba è insomma amatissima dalla critica per i suoi live in cui theremin e voce si fondono e si confondono con gli altri strumenti che entrano in scena, come se fossimo sul palcoscenico di un teatro, tra sonorità variegate ed atmosfere elettroniche, senza trascurare l’elemento cantautorale.
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