FERMO – Riportiamo e pubblichiamo una nota stampa, giunta in redazione il 14 aprile, dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Fermo.
La vicenda, nata con le premesse piu’ nefaste, grazie al cielo e grazie allo spirito d’iniziativa ed al sangue freddo di alcuni carabinieri della Compagnia di Fermo, si e’ conclusa felicemente.
Questi, in breve, i fatti.
Al centralino del numero unico europeo 112, giunge un’invocazione telefonica d’aiuto da parte di una donna disperata, che segnala le intenzioni suicidiarie del suo ex compagno il quale, in uno stato di forte sconforto, aveva poco prima minacciato di lanciarsi nel vuoto dal balcone al terzo piano della sua abitazione, a Porto Sant’Elpidio.
Compresa immediatamente la gravita’ dei fatti, i due operatori nella centrale operativa si organizzano con velocita’ e sangue freddo.
Uno contatta subito telefonicamente, sul cellulare, l’uomo che aveva minacciato di suicidarsi, dopo essersi fatto dare il numero dall’ex compagna. Inizia a parlare con lui, pacatamente, cercando di comprendere l’origine di quello sconforto e tentando di infondergli sicurezza e tranquillita’, sia per indurlo a desistere, sia per guadagnare del tempo prezioso.
L’altro collega, senza alcuna esitazione, attiva subito l’equipaggio della Sezione Radiomobile di Fermo in turno che, a bordo della “gazzella”, in costante contatto con l’operatore di centrale a coordinare le operazioni, raggiunge l’abitazione dell’uomo disperato.
Nel frattempo uno degli operatori, oltre a coordinare l’intervento della pattuglia, allerta pure l’intervento di un’ambulanza del 118 e di un equipaggio dei Vigili del Fuoco che, qualche minuto piu’ tardi, partono alla volta di Porto Sant’Elpidio.
Il ruolo chiave nella delicata vicenda, pero’, lo svolge il carabiniere in centrale che riesce a parlare ininterrottamente, per oltre 20 minuti, con l’aspirante suicida, aprendo pian piano una breccia nella sua disperazione ed infondendo in lui, lentamente ma inesorabilmente, un po’ di fiducia nella vita, facendogli intravvedere un barlume di luce in fondo al tunnel della disperazione.
Ed e’ proprio quel tempo preziosissimo guadagnato dai due carabinieri in centrale operativa, a fare la differenza tra la gioia ed il dolore, consentendo ai due militari a bordo della “gazzella”, di raggiungere l’abitazione dell’uomo, proprio mentre costui torreggiava sul bordo del balcone, con una gamba gia’ protesa nel vuoto.
L’opera di mediazione con il 46enne di origini campane, prima avviata dall’operatore in centrale, veniva ripresa dai due colleghi del Radiomobile i quali, con non poca difficolta’, parlandogli con tono rassicurante, quasi fraterno, prima lo convincevano ad arretrare nella parte interna del balcone e, poco dopo, a rientrare in casa ed a riceverli per un abbraccio liberatorio che metteva fine all’incubo.
Con un ultimo sforzo, i due carabinieri ed in sanitari intervenuti nel frattempo sul posto, riuscivano definivamente a calmarlo ed a convincerlo a sottoporsi alle cure mediche ed agli accertamenti sanitari del caso.
Anche questa volta, grazie al cielo, la tempestiva, professionale e lucida iniziativa di quattro carabinieri, in questo caso della Compagnia di Fermo, molto probabilmente ha fatto la differenza tra una giornata tragica ed un evento a lieto fine.
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