SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di seguito una nota, giunta in redazione il 2 aprile, delle organizzazioi sindacali Fb Cgil e Cisl Fp.

Le organizzazioni sindacali di categoria Fp Cgil e Cisl Fp, sottolineano il non corretto utilizzo delle risorse professionali umane e delle tecnologie strumentali all’interno delle strutture ospedaliere dell’Area Vasta 5.

Nelle Radiologie, in particolare in quella di San Benedetto del Tronto, fiore all’occhiello del nosocomio Madonna del Soccorso, si assiste da molto tempo ad una scarsa produzione di esami radiologici tac e risonanza a fronte delle strutture private del territorio dove si registrano alti numeri di afflusso. 

Si percepisce una lenta agonia del reparto di radiologia per la mancata assistenza e manutenzione alle apparecchiature di fondamentale importanza quali tac e risonanza nonché per una incomprensibile inefficienza organizzativa che comporta lo spostamento dell’utenza verso il privato.

I numeri parlano chiaro, sia nel 2018 che nel 2019 si sono superati abbondantemente le 100.000 prestazioni diagnostiche annuali mentre nell’anno 2020 vi sono stati appena sopra i 60 mila esami. 

Che direzione hanno preso le potenziali mancanti 40 mila prestazioni? 

I cittadini richiedenti, spesso, vengono convogliati nelle strutture convenzionate. La strada sembrerebbe sia quella di giungere all’esternalizzazione delle prestazioni.

Perché nessuno interviene per potenziare il servizio pubblico?

Le scriventi si rivolgono agli Amministratori dell’Azienda Sanitaria Pubblica e alla classe politica affinché verifichino la sussistenza o meno di eventuali condizioni di conflitto di interessi.

Siamo consapevoli che stiamo vivendo un momento particolarmente complesso causa l’attuale situazione pandemica, ma proprio per tale ragione è necessario rivitalizzare i servizi della sanità pubblica affinché la città di San Benedetto del Tronto, con il suo grande afflusso turistico nel periodo estivo, possa adeguatamente soddisfare l’intera utenza del territorio.

La Fp Cgil e la Cisl Fp auspicano una riorganizzazione del servizio radiologico pubblico in quanto all’interno delle strutture ci sono professionisti medici tecnici infermieri validi e capaci che aspettano solo di dare il massimo contributo per aumentare i numeri, ma per far questo è necessario un deciso e forte cambio di rotta.