SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In occasione del Premio Libero Bizzarri, continua la sessione dei documentari, visibile in streaming sul portale gratuito mymovies.

Programma della terza giornata, martedì 30 marzo.

ore 15.30 – GLI OMAGGI “Lucania dentro di noi” di Libero Bizzarri (1967, 12’ 35’) descrive le analogie tra i quadri di Carlo Levi e la quotidianità della realtà lucana.

Ore 16 – MEDIATECA “Craj – Domani” di Davide Marengo (2006, 80’) il film, ispirato all’opera teatrale-musicale “Craj”, racconta del viaggio attraverso la Puglia del principe Floridippo e del suo servo Bimbascione.

Ore 17.30 – EVENTI “conversazione a Porto” di Daniele Segre (2006, 80’) protagonisti di questo documentario storico sono due personaggi contemporanei del cinema e della letteratura portoghese; attraverso un dialogo amichevole, i due affrontano tematiche riguardanti la memoria individuale e collettiva e il rapporto dinamico tra letteratura e cinema.

Ore 19 – EUROPEAN DOC “the children of the noon” di Olga Pohankova (Austria, Italia, Usa, 2016, 58’) Il documentario, ambientato in un piccolo villaggio del Kenya, descrive le attività quotidiane di un gruppo di bambini e adolescenti accolti nella grande casa-famiglia di Nchiru. Attraverso le loro abitudini vengono trattate tematiche universali come il senso della vita, lo scorrere del tempo, la povertà, le gioie e i dolori che accomunano ognuno di loro.

Ore 20 – CONCORSO ITALIADOC “le sfavorite – no bets on the underdogs” di Linda Bagalini, Flavia Cellini (2020, 63’) sottolinea i pregiudizi culturali e le disuguaglianze economiche che ancora invadono il mondo dello sport. Sono soprattutto le donne che praticano sport prettamente maschili a dover subire frasi ed insulti sessisti, per svelare questa realtà il documentario riporta le storie di tre donne ed atlete di calcio, boxe e rugby.

Ore 21.15 – CONCORSO ITALIAcortoDOC “Herat Football Club” di Stefano Liberti (2017, 25’) ambientato in Afganistan racconta la storia di un gruppo di ragazze che trova nel calcio una via di sfogo e un modo per emanciparsi dal ruolo tradizionale della donna nella società afgana. I tentativi da parte dei taliban a farle smettere si sono presto rivelati invano grazie alla determinazione delle ragazze e del loro allenatore. Oggi la loro squadra aspira a partecipare a competizioni femminili internazionali.