SAN BENEDETTO – Uno smartphone, sul display la risposta ad una mail indirizzata ad un intermediario italiano (come detto dai  partecipanti alla riunione) con una richiesta di finanziamento, la valutazione d’intenti positiva dell’intermediario. Parole. Il tempo che scorre, ogni secondo come un’ora, ogni ora come un giorno. Tra sei o otto giorni: è questo l’intervallo massimo al quale si riferisce Domenico Serafino per evitare che la Samb corra diritta verso il fallimento. Una settimana per ottenere quei soldi richiesti e sui quali sta lavorando.

L’incastro nel quale ci si trova, al termine dell’incontro tra componenti del tavolo organizzato dal sindaco di San Benedetto Piunti e la Samb Calcio, rappresentata a livello tecnico dal commercialista Massimo Collina, è davvero degno di un romanzo di genere: un cantante calabrese nato a Rho ed emigrato in Argentina, un coreano che vive in Florida e aveva 40 milioni di dollari di azioni della Beyond Meat, una squadra comprata assieme con un monte ingaggi fuori portata, soci di Kim di origine colombiana e residenti in Florida, ex campioni del mondo come Pasculli, fratelli di leggende come Javier Zanetti, e tanto altro, nell’anno nero del Covid-19.

La richiesta di finanziamento c’è stata, con garanzie che sembrano esistenti rappresentate da titoli (azionari, anche se non è escluso ci siano anche titoli obbligazionari). Difficile capire a quanto corrispondano questi collaterali, se verranno o meno giudicati sufficienti.

Ma anche lo fossero in linea teorica, ci sarebbero ovviamente delle difficoltà, delle incertezze sull’erogazione della somma richiesta e soprattutto, particolare non da poco, nei tempi necessari per bloccare la protesta dei calciatori, da novembre senza stipendio, evitare la messa in mora e garantire l’iscrizione al prossimo campionato, anche se in quest’ultimo caso parliamo di un futuro lontanissimo.

“I delegati di Serafino hanno esibito documenti finanziariari interlocutori che prevedono esito positivo”

Difficoltà dovute ovviamente alla situazione generale del calcio, mai troppo in salute ma al momento a ricavi zero. Ma anche a quelle oggettive della società che ha il possesso della Samb, la Sudaires Srl (diversa dalla Sudaires Uk costituita a novembre in Gran Bretagna sempre da Serafino, ma senza il socio Kim Dae Jung), il cui bilancio 2019 – primo anno di attività – mostra come voci principali la concessione del credito al Bangor City F.c. per 328.149 euro, società di calcio gallese da poco acquistata, e un versamento dei soci per oltre 546.286 mila euro (non è da escludere che proprio quei fondi siano stati quelli utilizzati per i tre bonifici a Fedeli, da 500 mila euro complessivi, necessari per acquisire la Samb).

Fatturato insomma al palo, difficile sapere se nel 2020 sia cambiato qualcosa. Forse nulla o al massimo ben poco. E dunque la concessione del credito richiesta è appesa ad un filo, e al di sotto c’è il baratro dove rischia di affondare (per sempre?) l’epopea del calcio sambenedettese.

L’altro filo, mai interrotto in realtà nonostante le dichiarazioni perentorie, ma anch’esso incerto, sottile, non facile, è la riapertura della trattativa con Kim Dae Jung. In Florida in questi giorni – se già ieri, lunedì 29, o oggi, martedì 30 – Kim Dae Jung ha in programma di incontrare Fernando e Kishor Rico, suoi compagni di avventura anche in questa impresa alla Samb. Squadra mai eliminata dal sito della Golden Talent International, la rete di scouting internazionale in fase di formazione, il che è un indizio (il Bangor, invece, è stato cancellato).

L’idea di acquisire il possesso integrale della Samb ed estromettere Serafino non è stata abbandonata, ma qui, poi, si entra in un territorio davvero di difficile decifrazione.

Il dissidio tra le parti è totale, con grande rabbia in Florida per la gestione Serafino. Le parti restano molto distanti, le pretese di ognuna non trovano risposte nell’altra. Ovviamente parliamo di cifre, di euro, che chi entra dovrebbe garantire a chi se ne va. Anche se, ad intuito e a memoria per tanti casi simili, non solo a San Benedetto ma pure altrove, quando si lasciano castelli di debiti non serve ricevere chissà quale premio di buona gestione.

Se davvero Dae Jung e chi volesse accodarsi dimostrasse di avere la liquidità necessaria per evitare lo sciogliete le righe il prossimo 11 aprile, è compito di tutti cercare di agevolare questo passaggio. Se la liquidità c’è e la si vuole realmente impiegare, lo ribadiamo.

Per verificare l’esistenza del sottile filo che unisce la San Benedetto di Serafino alla cittadina di High Springs in Florida dove risiede Dae Jung, sono al lavoro mediatori super partes che stanno prendendo contatto con l’avvocato teramano Fabrizio Acronzio, legale di Kim Dae Jung in Italia, e un avvocato di fiducia di Domenico Serafino (non sarebbe in questo passaggio Flavia Tortorella, verificheremo in seguito con certezza il ruolo della Tortorella in questa fase).

Insomma, soldi che devono spuntare fuori, dal difficile e complicato prestito del broker su cui confida Serafino o alla liquidità eventuale di Kim Dae Jung e compagnia. Altrimenti l’unica soluzione per questa Samb sarà il fallimento societario.