SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tensione a mezzo stampa tra Filcams Cgil e Confcommercio. Il sindacato rappresentante dei lavoratori stagioni ha criticato alcune dichiarazioni di una esponente della Confcommercio, “nonché albergatrice e concessionaria di spiaggia”, che avrebbe difficoltà per trovare persone disponibili a lavorare per la stagione estiva.
“Una esponente della giunta provinciale della Confcommercio ha espresso a mezzo stampa la propria difficoltà e quella di numerosi suoi colleghi nell’ individuare personale disponibile ad essere assunto per la stagione estiva riferendo che questa difficoltà sarebbe frutto degli effetti del provvedimento del Reddito di Cittadinanza. Non ci soffermiamo al momento sulla mancanza di rispetto nei confronti dei percettori del Reddito di Cittadinanza che con queste affermazioni si sottende siano dei fannulloni e non cittadini in seria difficoltà economica” scrive la Cgil.
“E’ sotto gli occhi di tutti che lo sfruttamento dei lavoratori stagionali nella zona costiera della provincia di Ascoli Piceno è la regola e che le eventuali eccezioni sono rappresentate da coloro che non mettono in atto questo sfruttamento. Lo dicono le numerosissime vertenze sindacali portate avanti dalla Filcams Cgil di Ascoli Piceno in questi anni, lo dicono i lavoratori che entrano nelle nostre sedi ogni giorno” continua il sindacato.
“Il sistema messo in atto dalla maggior parte degli imprenditori in realtà si realizza mediante l’impiego massivo di lavoro grigio – si legge – sia per i lavoratori stagionali che per quelli annuali, l’uso distorto dei contratti a chiamata, con l’apertura in chiaro solo di pochissime chiamate al mese, assunzioni con poche ore settimanali a fronte di orari anche di 50 ore settimanali, nessun giorno di riposo da Maggio a Settembre, condizioni a volte disumane”.
“La Filcams Cgil da anni chiede agli enti competenti, alle istituzioni, agli imprenditori del turismo, ivi compresi quelli aderenti a Confcommmercio, di lavorare per modificare questo stato di cose che impoverisce il territorio e svilisce l’offerta turistica e renderà sempre più povero il nostro territorio nei decenni prossimi quando questi lavoratori andranno in pensione, pensione che sarà evidentemente rapportata ai miseri contributi Inps versati in questi anni. I lavoratori stagionali meritano rispetto, si abbia almeno il pudore di evitare affermazioni così palesemente non rispondenti a verità” conclude la nota.
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