SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il conto alla rovescia va avanti e sono rimasti 17 giorni per bloccare lo stato di messa in mora della Sambenedettese Calcio, deciso dai calciatori rossoblu lunedì 22 marzo. Al momento il pallino è tutto nelle mani del presidente della Samb Domenico Serafino, il quale, nella serata di martedì 23 marzo, ha incontrato una delegazione di calciatori garantendo loro il pagamento degli stipendi arretrati entro la prossima settimana, mercoledì al massimo.

Serafino si trincera in un silenzio assoluto, i giorni passano e il milione e mezzo di euro che avrebbe promesso di poter disporre entro pochi giorni è una sorta di mistero buffo. D’altra parte il cantante calabrese, abbandonato alla guida del club, rischia che una eventuale procedura di fallimento possa sfociare in un accertamento ben più pesante per una condotta gestionale imprudente e non commisurata alle reali possibilità finanziarie della Sambenedettese Srl.

A tal fine conoscere l’ammontare di eventuali emolumenti che la Samb avrebbe versato allo stesso Serafino per il suo lavoro di amministratore unico, non è solo una richiesta di voyeurismo contabile ma potrebbe ben pesare in una valutazione fallimentare, e non solo.

Nel caso dunque peggiore per Serafino, non è esclusa l’ipotesi di ulteriori accertamenti sia relativi al passaggio di proprietà col precedente detentore delle quote della Samb, Franco Fedeli, sia del socio della Sudaires Srl, Kim Dae Jung, pur se di minoranza (30% a 70% a favore dei Serafino) per verificare eventuali corresponsabilità di gestione. Entrambi, a rigor di logica, risultano formalmente estranei rispetto alle scelte di Serafino, ma tutti i passaggi e gli atti rischiano di finire sotto inchiesta per appurare quale sia la reale verità dei fatti.

(Per chi volesse approfondire le ripercussioni sulle gestioni precedenti a quella che materialmente conduce al fallimento, pubblichiamo qui il Pdf relativo al fallimento del Napoli Calcio, con gli accertamenti puntuali sui bilanci degli anni precedenti per verificare in che modo si sia creato lo stato di insolvenza Fallimento Napoli Calcio)

Per questo motivo, dalla Florida, dove risiede Kim Dae Jung, in stretto contatto con Fernando e Kishor Rico, potrebbero arrivare notizie non piacevoli per Serafino. I dissidi tra le parti sono iniziati nel mese di ottobre quando, come già abbiamo riferito, Fernando Rico è stato a San Benedetto per un mese intero disapprovando vivamente le scelte gestionali di Serafino.

La situazione è precipitata di recente ma il tentativo di Kim Dae Jung e di eventuali partner di entrare in possesso del club è un dato di fatto, ma bisogna capire se sia saltato a causa delle richieste esose di Serafino o per l’ammontare della massa debitoria o per un mix di entrambe le situazioni. Il che fa la differenza.

Una manovra più cinica da parte di chi volesse entrare in possesso della Samb sarebbe quella del cosiddetto “fallimento pilotato“: fallimento della società durante la stagione e quindi acquisto all’asta del titolo sportivo con immediata reiscrizione e mantenimento della categoria (lo fecero i Tormenti nel 2006). I creditori a quel punto, però, aggredirebbero quel poco di capitale dell’attuale Sambenedettese Srl. Un bel salasso per i conti già provati dalla crisi Covid.

Tornando alla Florida, si attendono comunque a breve delle azioni da parte di Kim Dae Jung nei confronti di Serafino. Almeno a livello comunicativo. Il fatto che nel sito della Golden Talent International della famiglia Rico il Bangor City Football Club sia stato eliminato (la società gallese è ormai fuori dall’orbita di Dae Jung), mentre la Samb resti “in sospeso in attesa della risoluzione della controversia con Domenico Serafino”, è un piccolo indizio, al momento nulla più.

Da parte sua Serafino, mentre cerca il denaro e le carte da mostrare, farebbe invece bene a recarsi di fronte al sindaco di San Benedetto Piunti, previa convocazione d’urgenza, e spiegare pubblicamente la situazione, portare le scritture contabili per consentire un accertamento, per poi ricevere una simbolica moneta da un euro per la cessione del club a chi – ed è il sindaco di San Benedetto che deve in questo caso agire come mediatore per il pubblico interesse essendo coinvolti nella vicenda anche capitali pubblici ingenti proprio a causa della gestione Serafino – si mostri disposto innanzitutto a bloccare la messa in mora dei calciatori e poi avviare una sorta di ristrutturazione del debito con accordi con i vari creditori.

Kim Dae Jung e partner sono disponibili a trattare a condizioni mutate o non vi è nulla da fare se non rassegnarsi al fallimento pilotato, a meno di altri colpi di scena? Lo si sappia subito, che dopo è tardi.

O comunque, si cerchi finché possibile una soluzione tecnica per evitare di far scomparire per sempre la Samb.