GROTTAMMARE – Durante la Tirreno-Adriatico, che come al solito si è conclusa con la crono di 10 chilometri di San Benedetto, l’associazione Artistic Picenum ha colto l’occasione per ricordare le imprese dell’ex ciclista di Grottammare Fabio Roscioli, vincitore, tra le altre cose, di diverse tappe alla Vuelta a España ed al Tour de France. Nel 1993 ha anche rappresentato l’Italia ai Mondiali di ciclismo. Fabio è stato intervistato da Giuseppe Cameli nel corso della trasmissione “Talk Picenum”.

“Ho iniziato quando ero un bimbo – ha esordito Roscioli – Mio padre portò a casa la Fausto Coppi azzurrina e diedi i primi colpi di pedale intorno casa. In seguito sono cominciati gli allenamenti, le gare provinciali, quelle regionali e via di seguito fino al professionismo. Ho sempre pedalato nella zona in cui sono cresciuto e forse anche per questo sono rimasto molto legato alle Marche e in particolare a Grottammare, la città in cui sono nato. A questo proposito ho un ricordo bellissimo, di quando a nove anni vinsi campionato comunale, provinciale e regionale, tutto nello stesso anno. La vittoria comunale fu la più sentita, perché la gara si era svolta proprio a Grottammare, tra lungomare e la Zona Ascolani”.

Fabio ha poi espresso la sua opinione sul ciclismo moderno: “Non è bello come una volta. Un tempo i ciclisti osavano di più, utilizzavano il loro intuito. Oggi è tutto sistematico, si guardano molto i computer, non ci si può muovere liberamente. Sono gare in un certo senso ‘robotizzate’, di cui già si conosce il finale. A prevalere non è più l’istinto del ciclista, ma il volere della squadra, dei dirigenti e di tutti quelli intorno”.

Fabio Roscioli attualmente vive in Spagna, a Pamplona, ma di tanto in tanto torna a Grottammare e ha in programma di organizzare una manifestazione rivolta ai più giovani con l’obiettivo di avvicinarli al ciclismo. Nel 2020 l’appuntamento è saltato a causa del Covid-19, quest’anno l’evento potrebbe svolgersi ad agosto.