TERAMO – “Nella quotidiana azione di contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Teramo in sinergia e collaborazione con l’Inps, prioritaria è quella diretta a riscontrare i fenomeni di indebita fruizione del reddito di cittadinanza”.

Così si apre la nota stampa diffusa dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza teramana, diffusa il 16 marzo:In tale contesto, i Finanzieri delle Compagnie di Teramo e Giulianova e delle Tenenze di Nereto e Roseto degli Abruzzi, nel corso di servizi mirati a contrastare gli illeciti in materia di Prestazioni Sociale Agevolate hanno individuato e segnalato alla competente Autorità Giudiziaria, complessivamente, 31 persone che percepivano in maniera indebita il beneficio di legge”.

“Molteplici e variegate sono state le false dichiarazioni presentate per accedere indebitamente ai contributi per l’importo complessivo di 251.640 euro – si legge nel comunicato stampa – Tra i casi individuati, ci sono state persone trovate a svolgere in nero attività lavorativa come imbianchini, camerieri presso ristoranti o trovati alla guida di mezzi in un cantiere edile. In questo modo i soggetti coinvolti speravano di contare su un duplice vantaggio illecito: da una parte non pagare alcuna imposta sul reddito percepito in nero e, dall’altra di percepire indebitamente il reddito di cittadinanza”.

Dalle Fiamme Gialle aggiungono: “Altri hanno presentato, insieme alle domande, false autocertificazioni Isee, ‘omettendo’ di indicare il proprio patrimonio immobiliare (il caso più significativo del valore di 182 mila euro) od anche, di chi è stato individuato a seguito di un controllo per ‘affitti in nero’ per avere introitato redditi provenienti da locazioni immobiliari. Diversi sono stati i soggetti che hanno percepito indebitamente il reddito di cittadinanza pur essendo sottoposti a misura cautelare personale degli arresti domiciliari o condannati in via definitiva per il reato di associazione di tipo mafioso”.

Dal Comando proseguono: “Sono stati eseguiti riscontri incrociati anche fra coloro che pur avendo presentato istanza di reddito di cittadinanza, risultavano essere titolari di ‘conti di gioco online’. Con tale metodologia investigativa sono stati individuati diversi percettori del beneficio di legge che, in una o più annualità, avevano vinto ragguardevoli somme, fra quelle che maggiormente spiccano vi sono state vincite di 799.824 euro, 687 mila euro, 347.313 euro e altre”.

“L’Italia e l’Unione Europea hanno destinato nel corso del 2020 ed impiegheranno ulteriormente in futuro ingentissime risorse pubbliche allo scopo di arginare i danni dell’emergenza epidemiologica al sistema economico, preordinare le condizioni per assicurarne la ripresa e contrastare la povertà e l’esclusione sociale ed è proprio in tale ambito che si innesta l’attività di controllo della Guardia di Finanza con la finalità di perseguire obiettivi di equità sociale reprimendo le condotte di indebita richiesta e/o percezione di sussidi e agevolazioni” concludono i finanzieri.