FEDELI/SERAFINO – Un pensiero al volo: perché i giornali, ai tempi di Fedeli, se ne sono fregati delle lamentele che, a voce, vari creditori facevano arrivare nelle loro sedi? Le mie comprese. Noi di Riviera Oggi abbiamo regole precise per cui non gettiamo benzina sul fuoco. Principalmente perché, come adesso l’Aic è stata la derivazione delle voci riportate dal Corriere Adriatico,  per gli altri creditori sono gli avvocati e/o le ingiunzioni in tribunale a dover far rispettare i loro diritti.

I giocatori sono più importanti dei creditori comuni? Per me sono uguali ma è chiaro che il debito (600 mila euro) girato a Serafino era tutto di creditori comuni non calciatori. Giusto?

Insomma il mio amico Franco Fedeli ha dimostrato di essere molto furbo perché, non solo non ha pagato diversi creditori ‘comuni’ (ritenendoli, credo, meno pericolosi dei calciatori e i 600 mila euro lo dimostrano) ma ha addirittura incassato 500 mila euro comunicando che doveva anche essere apprezzato per aver lasciato la Samb in buonissime mani. Parole sue.

Per non dire che, dei 600 mila euro, una parte, fino a prova contraria, Domenico Serafino l’ha pagata, oltre a stadio eccetera. Chiaramente non tutti i 600 mila onde evitare fraintesi. Senza circa 2000 abbonati,  senza paganti, con sponsorizzazioni ridotte. Insomma senza Covid 19.

Non è una scusante ma un attenuante non trascurabile per Serafino che, però, se adesso non metterà a posto gli stipendi dei calciatori (per i quali la Figc interverrà versando essa parte degli stipendi persi,  per gli altri invece ci dovranno pensare i tribunali che non è la stessa cosa) farà capire (è il mio pensiero) che è stato ingenuo e forse troppo convinto che il passo più lungo della gamba poteva permetterselo.

Lunedì ne sapremo di più. L’ansia della città si… taglia a fette. L’analisi di quanto avete appena letto la lascio a voi lettori.