SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Uffici Urbanistica oberati di pratiche a causa delle richieste pervenute da cittadini che hanno chiesto interventi agevolate dal cosiddetto “Ecobonus” del 110%. Il consigliere comunale di San Benedetto Tonino Capriotti (Italia Viva) ha presentato una interrogazione a risposta orale al sindaco Pasqualino Piunti.

Di seguito l’interrogazione.

“La cosa alle richieste all’ufficio Urbanistica era anche facilmente prevedibile in conseguenza del Superbonus previsto dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di Detrazione delle spese sostenute dal 1 luglio 2020 al 30 giugno 2022, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di istallazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. Le nuove misure si aggiungono alle detrazioni previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, compresi quelli per la riduzione del rischio sismico (c.d. sismabonus) e di riqualificazione energetica degli edifici (c.d. Ecobonus).

Queste agevolazioni, a cui spesso sono agganciati oneri di carattere urbanistico, oltre che far ripartire il settore dell’edilizia determineranno un incremento agli introiti comunali. Cosa da non sottovalutare in questo periodo particolare che stiamo vivendo.

Oggi leggiamo che circa 1200 richieste sono ferme presso lo Sportello dell’edilizia del Comune di San Benedetto.

Inoltre personalmente ho ricevuto diverse segnalazioni da parte di cittadini che manifestano il loro rammarico per non avere ricevuto alcuna risposta da parte del Comune rispetto a richieste presentate da oltre 30 giorni e più volte sollecitate per mail agli uffici.

Rispettare i termini del procedimento previsti dalla legge 241 è un obbligo da parte dell’Amministrazione ed un diritto del cittadino, oltre che nel caso dell’Urbanistica un incentivo allo sviluppo all’economia della città. San Benedetto, Comune capofila del territorio, deve essere da esempio per tutti gli altri Comuni. Inoltre i ritardi nelle pratiche generano quelle forme di bassa concorrenza tra i cittadini e spinte clientelari che la pubblica amministrazione non può più permettersi.

Ecco le domande, nella speranza di fare chiarezza e di arrivare alla soluzione di questa annosa questione:
Quante sono le domande in coda all’ufficio Urbanistica?

Quante di queste non hanno ricevuto alcuna risposta?

Se il numero indicato dalla stampa fosse vero, cosa pensate di fare per dare una risposta in tempi certi ai cittadini?

Quali sono i tempi medi di lavorazione delle pratiche edilizie di questa amministrazione negli ultimi 5 anni?”