SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Cna picena si è appoggiata alla Cna nazionale e ha condiviso l’appello inviato al Comitato Tecnico Scientifico, volto a proporre l’apertura delle attività di ristorazione nelle ore serali, limitatamente alle zone gialle. L’iniziativa si pone l’obiettivo di integrare i protocolli e le linee guida in vigore con istruzioni e misure al fine di rendere più omogeneo il sistema di regolazione per le Regioni in fascia gialla.

La proposta avanzata dalla Cna mette in evidenza la volontà di non mettere a rischio la strategia di contrasto del virus, basandosi però sull’esigenza altrettanto impellente di ostacolare l’avanzamento della crisi nel comparto ristorazione, che a sua volta coinvolge l’intero settore agroalimentare. Nel documento inviato al Cts, la Cna non manca di esporre un programma rigoroso e un assetto di regole ben studiato al fine di favorire il prolungamento degli orari di apertura in totale sicurezza, ponendo l’accento sull’esito più che positivo che hanno riscontrato i servizi di ristorazione nell’offerta dei servizi.

“Si può ipotizzare di prolungare l’orario delle attività fino alle 23 – sottolinea Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli Piceno – condizionato ai vincoli del consumo al tavolo e dell’ingresso nel locale entro le 21. Utile sarebbe inoltre, la prenotazione quale ulteriore condizione vincolante per accedere ai locali. All’atto della prenotazione dovranno essere fornite alcune informazioni: nome, cognome e telefono di chi effettua la prenotazione, numero delle persone e dichiarazione sullo stato di convivenza dei commensali”.

La Cna Picena tiene anche a precisare che le informazioni fornite dovranno essere conservate dall’esercente per i 14 giorni successivi al solo eventuale fine di trasmettere le informazioni alle Autorità competenti in caso di necessità.

Inoltre, la prenotazione obbligatoria svierebbe il problema degli assembramenti in prossimità dei locali. Assieme alla campagna vaccinale e alla fondamentale accelerazione del programma, sarebbe lecito anche consentire il prolungamento degli orari di apertura alle attività di ristorazione, che peraltro hanno già dimostrato l’adempimento alle regole e l’osservanza delle restrizioni legata in special modo alle misure di distanziamento, alla limitazione degli accessi e alla registrazione si ogni singolo cliente.

Inoltre la Cna suggerisce anche l’avvio di un confronto relativo ad un formato organizzativo per riti e manifestazioni che tradizionalmente prevedono lo svolgimento di banchetti, buffet e servizi di catering, attualmente vietati sull’intero territorio. In merito, la Confederazione avanza alcune proposte da integrare nello schema predisposto lo scorso autunno da Regioni e province autonome. Come informare le autorità competenti con un preavviso di 7 giorni riguardante l’evento, indicandone ad esempio gli orari, il luogo, i partecipanti.