ASCOLI PICENO – A seguito delle anticipazioni contenute nella bozza del nuovo Dpcm del 6 marzo, la Cna Picena si mostra altamente preoccupata per le attività di acconciatura ed estetica nelle Marche.

“Sicurezza e salute al primo posto come sempre”, queste le parole di Francesco Balloni, direttore della Cna Picena in merito alla situazione in cui si troveranno i reparti di estetica e acconciatura a seguito del Dpcm che entrerà in vigore a mezzanotte del 6 marzo e che quindi varrà dal giorno successivo, lunedì 7 marzo.

Pur essendo le Marche ancora in zona arancione, il direttore si dice preoccupato dalle anticipazioni contenute nelle bozze delle nuove restrizioni, che probabilmente vedrà la chiusura di queste attività in zona “rossa”. “Ci soffermiamo – continua Balloni – a parte il colore delle regioni, sul fatto che fin da subito questo settore ha investito tanto e bene per la sicurezza di lavoratori e clienti. Quello dei servizi delle persone, oltre le ripercussioni su migliaia di piccole imprese, ha la sua importanza e valore, sociale e psicologico, restiamo vigili affinché le norme tengono conto di questo valore per chi lavora nel campo della parrucchieria e dell’estetica”.

A partire dalle restrizioni introdotte a novembre dello scorso anno e riconfermate per contenere il virus anche nei mesi successivi, le imprese si sono sempre dimostrate attenersi ai protocolli di sicurezza, riconoscendo l’efficacia di queste mosse. In questi mesi, non a caso, i saloni di acconciatura e i barbieri, non hanno rappresentato fonte di contagio. Per questo motivo è stata di forte impatto sulla Cna la novità di questo decreto, che inaspettatamente ha escluso le parrucchierie e i centri estetici dal novero delle attività ammesse in qualsiasi zona.

Non è nuova la posizione della Cna in merito alla necessità di prosecuzione delle imprese di estetica, che contrariamente a quelle di acconciatura, non si sono viste riconoscere questa possibilità neanche nei precedenti ordinamenti. Così come le imprese di parrucchieria, garantiscono infatti la massima sicurezza nello svolgimento della loro attività. Questo brusco cambiamento della direzione nella bozza del nuovo Dpcm, che nelle zone “rosse” conferma la sospensione delle attività di estetica e non solo, introduce la stessa misura anche per quelle di acconciatura, non fa che stupire.

La Cna sottolinea “l’assurdità di questo provvedimento da parte del Governo e chiede a quest’ultimo di considerare una revisione delle misure da adottare, equiparando in futuro, in qualsiasi zona, questi settori a quelli ritenuti essenziali, come quelli alimentari e sanitari.