AGGIORNAMENTO ORE 19
In calo da 654 a 649 (-5), nelle ultime 24ore nelle Marche, i ricoveri connessi al Covid-19. Due in più i pazienti in Terapia intensiva (74), quattro in meno in Semintensiva (160) e tre in meno nei reparti non intensivi (415).
Nell’ultima giornata, fa sapere il Servizio Sanità della Regione, 41 persone sono state dimesse. In aumento gli ospiti delle strutture territoriali (202, +3) e degli assistiti nei Pronto soccorso (83, +14). In discesa invece i positivi in isolamento domiciliare (9.336, -240) e le quarantene per contatto con contagiati (20.101, -276; 5.784 con sintomi, 410 operatori sanitari). I guariti salgono a 56.059, +684).
AGGIORNAMENTO ORE 17.45
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 16 decessi. Uno a San Benedetto, 84enne ascolano.
Qui la scheda Arancio 01032021 ore 18
AGGIORNAMENTO ORE 10
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3020 tamponi: 1817 nel percorso nuove diagnosi (di cui 189 nello screening con percorso Antigenico) e 1203 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 24,5%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 446 (77 in provincia di Macerata, 295 in provincia di Ancona, 7 in provincia di Pesaro-Urbino, 46 in provincia di Fermo, 14 in provincia di Ascoli Piceno e 7 fuori regione).
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (61 casi rilevati), contatti in setting domestico (89 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (157 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (8 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (4 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (5 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (13 casi rilevati), screening percorso sanitario (2 casi rilevati). Per altri 107 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 189 test e sono stati riscontrati 25 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 13%.
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A questo link https://fb.watch/3YUocx_kKc/
c’è un collage di alcune puntate andate in onda su rete4 e che informa sui medici che curano a casa i pazienti, salvandoli tutti e svuotando gli ospedali.
Seguire il loro esempio vuol dire interrompere immediatamente questa emergenza.
L’assistenza domiciliare è senza ombra di dubbio la strada da percorrere. Il problema sono i pochi medici di famiglia, l’età avanzata di parecchi di loro ed infine il mancato coordinamento di questo “esercito”., tutti riflessi di 30 anni di tagli sanitari che ha coinvolto tutto l’arco parlamentare senza eccezione alcuna!. Se pensiamo che ad oggi ancora non esiste un protocollo chiaro, ben definito, è ben spiegato alla popolazione… Aver sostituito l’improvvisato ed incapace Arcuri con un generale dell’esercito con altissime competenze nella logistica e nell’organizzazione, forse è la notizia migliore che si potesse avere in questo momento. Per una “guerra”… Leggi il resto »
Il problema dell’assistenza domiciliare (o medicina di prossimità) non è tanto il basso numero dei medici, quanto la gran parte di essi obbedisce al protocollo (che esiste!), come se il compito del medico fosse questo (con buona pace di Ippocrate): “tachipirina e vediamo che succede” questa è l’assistenza che va per la maggiore e la tachipirina è un’autostrada per i virus (e loro lo sanno); poi ci lamentiamo degli ospedali pieni, rifiutandoci di ricordare che una politica ben precisa ha ridotto il numero dei posti letto, medici e personale sanitario e che questa politica è ancora in atto. Monti che… Leggi il resto »