Qui la scheda tecnica dei siti più votati a livello marchigiano scheda storia LDC Marche.doc

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un risultato importante, che testimonia il grande interesse che la popolazione sambenedettese, ma anche dell’hinterland, in merito al complesso di Villa e Parco Rambelli-Cerboni, che con oltre 13 mila voti ha conquistato il primo posto a livello regionale nel concorso “I Luoghi del Cuore” indetto dal Fondo Ambiente Italia (Fai) e ventitreesimo a livello regionale. Rispettivamente su 1374 “luoghi” a livello marchigiano e oltre 40 mila in Italia.

L’impresa è stata possibile grazie ad una mobilitazione collettiva che ha visto in campo in primis il gruppo Fai di San Benedetto, con la sua coordinatrice Lilli Gabrielli, ma che, attraverso numerosi volontari, ha coinvolto tantissimi cittadini, oltre che le scuole. “Rispetto alle altre candidature, nel nostro caso è stata preponderante il voto cartaceo rispetto a quello on line, sintomo del grande sforzo organizzativo” spiega Pietro Anelli, presidente del Comitato Amici della Villa e Parco Cerboni Rambelli, “il risultato ottenuto è un invito alla riapertura degli spazi alla cittadinanza ma anche ai tanti visitatori piceni, marchigiani e di altre regioni che pur sono arrivati nelle occasioni di riapertura come le giornate Fai d’Autunno”.

Ed è un leit-motiv, quello dell’invito alle istituzioni affinché questo gioiello, edificato nel 1870 e successivamente donato dall’ingegner Rambelli (1998) al Comune di San Benedetto affinché diventasse un museo permanente, torni a diventare un vero punto di riferimento e non soltanto un punto nella mappa cittadina. Lilli Gabrielli infatti insiste: “Avrei piacere che il Villa e Parco Rambelli-Cerboni riaprissero, adesso c’è ancora più curiosità. Non dobbiamo accontentarci di questo risultato“.

Il voto e il primo posto regionale infatti avviano una procedura: di fronte ad una commissione composta da esponenti del Fai, del Ministero dei Beni Culturali e di Intesa San Paolo, sponsor dell’iniziativa, si valuta la situazione dei “luoghi”, ovvero non solo i voti ricevuti ma l’esistenza di una progettualità per il recupero: solo in caso di positività si ipotizza dunque un finanziamento. Non rari sono stati i casi, nelle precedenti edizioni, di siti per i quali non si è intervenuto a causa della mancanza di progetti.

Inoltre per tutti quei luoghi che hanno superato le duemila preferenze, come la Torre del Porto della Sentina, vi sarò la possibilità di accedere a micro finanziamenti nell’ordine di mille o duemila euro.

“La grande forza del Fai non è quella di finanziare il recupero dei beni, ma di riportarli alla conoscenza dell’opinione pubblica e quindi delle istituzioni e avviare percorsi di rilancio” spiega Alessandra Stipa, presidente regionale Fai Marche residente ad Ascoli. Nelle Marche il numero dei voti espressi in questa edizione ha sfiorato le 100 mila unità, rispetto alle 66 mila dell’anno prima: “San Benedetto in particolare ha dimostrato di essere una città con un tessuto civico molto vivace”.

“Fino a poco fa quest’area era del tutto sconosciuta ai cittadini, ma la scorsa estate abbiamo organizzato due conferenze conoscitive e dopo le giornate Fai d’Autunno l’interesse è letteralmente esploso – aggiunge Lilli Gabrielli – I suoi spazi possono essere molto utili per esposizioni o per conferenze. Inoltre, rappresenta un vero e proprio polmone verde nel centro cittadino”.

Congratulazioni per i risultati sono stati espressi anche dai rappresentanti istituzionali presenti nella conferenza stampa in remoto. L’assessore regionale alla Cultura Giorgia Latini, l’assessore comunale Alessandra Ruggieri e il sindaco Pasqualino Piunti. Per tutti e tre, ad ogni modo, adesso inizia un percorso pratico di recupero e restituzione dell’area come dai voleri del donatore, il dottor Rambelli. Gongola Piunti, forse con qualche errore nelle date e nei soggetti: “San Benedetto fu definita all’inizio degli Anni Novanta, da un giornalista de Il Messaggero, quale un deserto culturale, ma noi sambenedettesi non ci strappammo le vesti e iniziammo a lavorare per elevare il livello culturale cittadino”.

“Ad ogni modo per progetti così importanti abbiamo bisogno del sostegno della Regione Marche e della Fondazione Carisap” conclude il sindaco.