SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nel confronto tra l’amministrazione comunale di San Benedetto e le dirigenze scolastiche cittadine convocato stamane, 15 febbraio, dal sindaco Pasqualino Piunti per fare il punto sulla situazione nelle scuole durante la pandemia, è stato anche affrontato il problema della presenza di alimenti nei menu delle mense che non incontrerebbero il gusto dei bambini. In varie forme e con varia frequenza, i rappresentanti delle scuole hanno confermato di aver ricevuto segnalazioni di malcontento da parte di genitori per verdure e legumi che porterebbero i piccoli a rifiutare il cibo.

Da parte dell’Asur, presente con la dottoressa Benedetta Rosetti del Sian (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione), è venuta la disponibilità a valutare possibili modifiche al menu fermo restando che l’equilibrio della dieta è un aspetto fondamentale per la crescita dei ragazzi, che occorre comprendere bene quanto sia diffuso questo malcontento,  che è necessario tener conto della presenza delle diete speciali, calibrate cioè sulle specifiche patologie dei singoli alunni. 

Durante l’incontro la dottoressa Anna Maria Rinaldi del Servizio Diritto allo Studio del Comune ha spiegato che, in base ad un’indagine a campione svolta nelle mense scolastiche cittadine, è emerso che, per verdure e legumi, lo scarto varia in media tra il 30 e il 40% del prodotto portato a tavola.

Ecco il servizio di refezione scolastica ai protocolli di sicurezza a San Benedetto: attualmente vengono erogati 1450 pasti nelle scuole cittadine, di cui 850 con il sistema dei “lunch box”, ovvero vassoi con contenitori sigillati e posate monouso, tutto materiale riciclabile. Un investimento di 424.500 euro solo per questo anno scolastico.

L’assessore alla pubblica istruzione Annalisa Ruggieri ha affermato che ci possono essere miglioramenti ed eventuali modifiche ai menu a partire dal prossimo anno scolastico: “Ho condiviso la necessità di procedere ad una verifica effettiva su quanto sia diffuso questo malcontento – dice l’assessore Ruggieri – pertanto gli uffici, in collaborazione con l’Asur e le dirigenze scolastiche, predisporranno in tempi brevi un questionario da sottoporre alle famiglie per capire quanto effettivamente sia condivisa questa insoddisfazione e quali migliorie apportare ai menu per valutarne la compatibilità sia con le esigenze nutrizionali indicate dall’autorità sanitaria sia con la complessa logistica che dobbiamo rispettare in questo periodo”.