SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il “caso” Ipsia arriva in consiglio comunale a San Benedetto grazie ad una mozione presentata dai consiglieri Maria Rita Morganti (Pd) e Tonino Capriotti (Iv). L’istituto superiore sambenedettese, si ricorderà, fu al centro di una disputa tra autorità comunali e provinciali e Regione Marche e Ufficio Scolastico Regionale, per il rifiuto di quest’ultimo, ufficializzato con una delibera di giunta regionale, a concedere i corsi tecnici “Meccanica, meccatronica ed energia” ed “Elettronica ed elettrotecnica“.

“Acquaroli, Latini e Castelli votano no all’ampliamento dell’Ipsia. Piunti e Assenti non pervenuti”

 

“Contrariamente a quanto dichiarato nella delibera di giunta regionale in questione, gli indirizzi e le rispettive articolazioni sopraccitati sono assenti nel novero dell’offerta formativa caratterizzante la rete scolastica provinciale, in quanto presenti soltanto a Fermo, Recanati, Fabriano, Jesi, dunque tali da assicurare rilevanti opportunità per la comunità studentesca picena senza ingenerare né sovrapposizioni né competizione tra le offerte formative” scrivono Morganti e Capriotti.

“Considerato che il disegno dell’offerta formativa picena elaborato dalla Provincia avrebbe rappresentato un’importante occasione per il territorio sambenedettese, suscitando l’attenzione di famiglie e giovani, altrimenti costretti a orientarsi in direzione di sede scolastiche extra-provinciali – continuano – Dopo pochi giorni dalla nostra segnalazione a mezzo stampa, gli assessori regionali Latini e Castelli hanno dichiarato che si stavano valutando tutte le ipotesi per trovare soluzioni che concilino le esigenze e i reali fabbisogni di tutti” proprio di concerto con l’amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto e che, a tale proposito, avevano altresì affermato di aver fissato un incontro per il lunedì successivo con la dirigente scolastica dell’Ipsia di San Benedetto “per valutare le opportunità di valorizzazione dell’Istituto e dei suoi indirizzi di studio”.

Inoltre si chiede a Piunti: “Il sindaco in data 7 gennaio 2021 aveva dichiarato sulla stampa di aver preso contatti con gli amministratori regionali, i quali avevano assicurato il loro interessamento alla questione e che al più presto ci sarebbe stato un confronto diretto con loro, ma dopo tali interventi sulla stampa nulla è cambiato o comunque ad oggi non ci è dato sapere se tali incontri siano avvenuti e quale esito abbiano avuto” si chiede dunque al sindaco di attivarsi presso la Regione Marche, l’Ufficio Scolastico Regionale e in tutte le sedi opportune “al fine di opporsi al provvedimento in oggetto – lesivo nei confronti della comunità studentesca e della città di San Benedetto – e di ripristinare nel più breve tempo possibile tutte le condizioni affinché l’Istituto possa attivare i sopraccitati indirizzi come da delibera provinciale“.