SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Fa un importante passo avanti il Comitato che dopo una serie di incontri negli ultimi mesi ha formalizzato l’Associazione che prende il nome di Città Grande del Piceno. Dopo l’approvazione dell’Atto costitutivo e dello Statuto, sono stati eletti gli organi direttivi previsti, individuando all’unanimità in Paolo Virgili il presidente, vice Fernando Spinozzi e segretario Fabrizio Marcozzi. Questi gli altri componenti: Nazzareno Torquati, Nazzareno Straccia, Antonio Savino, Marco Montecchiari, Giuseppe Buscemi, Carlo Clementoni e Giancarlo Fratini. L’obiettivo è quello di “ridisegnare la geografia politica ed economica del territorio costiero-collinare attraverso la condivisione e la concertazione della governance dei Comuni di San Benedetto, Acquaviva Picena, Grottammare e Monteprandone, Monsampolo, Cupra Marittima, Massignano, Cossignano, Ripatransone e Montefiore, in modo da rappresentare un legame molto forte tra mare e collina in un contesto di continua contaminazione economica, culturale e antropologica“.
Effettivamente se il Comitato riuscisse a portare a termine e nascesse concretamente una città di 100 mila abitanti, porterebbe ad una crescita culturale importante e anche l’economia ne trarrebbe profitto. Scrive il Comitato: “La cultura alza la visione del mondo, la percezione delle cose, come armonia, proporzione, simmetria tra le parti. Il bello come paesaggio e come quartieri verdi, come cura della salute; generativo di cose buone; il giusto come perequazione, accesso e fruibilità della città; sussidiarietà articolata delle decisioni e dell’uso delle risorse, il Comune diffuso, la modernizzazione della città unica”
Oggi nella nostra provincia assistiamo ad un provincialismo e campanilismo che frenano uno sviluppo già esistente in altre parti dell’Europa che vogliamo. Un percorso, quello della “Città Grande” che sicuramente faciliterebbe la ‘conquista’ di molti obiettivi che dieci comuni collegati fisicamente ma scollegati nelle decisioni politiche, non potranno mai raggiungere.
L’associazione articolerà la propria azione “lavorando su alcuni temi emersi nel corso delle assemblee svolte ed essere parte attiva nelle imminenti elezioni comunali per affermare l’importanza di avere un programma (co-amministrativo che fuoriesce dallo stretto perimetro urbano”.
In effetti è così ma, per esperienza personale, mi preme avvisare i rappresentanti della più che lodevole iniziativa che il percorso sarà tutt’altro che facile perché incontrerà molti sì di comodo. In realtà, i politici di professione (il loro numero è destinato ai diminuire sensibilmente per cui molti di loro non saprebbero più come ‘sbarcare il lunario’ nella loro vita) si batteranno per far sì che tutto resti come è adesso.
Un consiglio: se in nome da dare alla nuova realtà demografica non è Città Grande (che non escluderei a priori) è importante far conoscere subito ai cittadini dei dieci comuni interessati come si chiamerebbe. Un nome chiaramente diverso da uno degli attuali dieci comuni che si fonderebbero in uno soltanto.
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10 sindaci, 10 vice, 200 circa consiglieri comunali, una cinquantina di assessori, tutti a casa,
Ve lo immaginate Piunti sindaco di dieci comuni?
Se vince, perché no? Certamente prima di diventare sindaco di San Benedetto del Tronto una speranza poteva coltivarla. Toh due!
Ha pienamente ragione. Nella penultima riunione ero presente in veste di fondatore del Comitato Città Grande che aveva gli stessi scopi e che nel 2016 raggiunse diversi obiettivi. Ho fatto esattamente la proposta che lei suggerisce e per questo motivo nel mio DisAppunto ho scritto che la prima cosa da fare è trovare un nome diverso da tutti quelli che intendono fondersi.
Dico di più: siccome pare che si voglia fare una lista per le prossime comunali ho dato l’indicazione di inserire due residenti dei comuni interessati. Esistono filmati che lo testimoniano.
Ottimo, diamoci da fare, c’è un sacco di lavoro……ma le prospettive sono molto interressanti. Soprattutto in un periodo in cui sembra che si stia perdento la capacità e la voglia di realizzare progetti di lungo respiro.
Peccato per l’assenza di under 40, ma d’altronde il futuro di questo territorio non è all’ordine del giorno. Mi desta qualche preoccupazione il suo possibilismo sulla rielezione di Piunti, non ha già dimostrato a sufficienza di che pasta è fatto?
Come sempre molto preciso e preparato. A Alessandro84 dico soltanto che si lamenta per la mancanza di under40 e lui che ha meno di 40 anni se ne è andato. È come se io unico over 70 mi lamentassi di non avere coetanei e mi tirassi fuori dalle discussioni.
Ho rifiutato l’incarico di senatore nel 2018 quindi la prima ipotesi è da scartare. La seconda continuo a portarla avanti in continuità ai motivi per cui ho fondato questo giornale. Motivi che ho spesso ricordato.
Gentile direttore, se una persona non condivide il modus operandi visto che ho discusso con alcuni membri e non condivido nemmeno la perimetrazione della fusione che da anni portate avanti, perchè dovrei far parte di questo comitato che sta diventando soltanto la ribalta di qualche nostalgico della politica? Se gli under 40 non ci sono io il problema me lo porrei, poi se vi basta l’autoreferenzialità va bene così….
In questo momento praticamente c’è un direttivo con appena 8 persone. Dovrebbe essere soltanto l’inizio se chi ne fa parte riesce a far capire il bello e utile dell’iniziativa. E dico di più: la sua utilità è principalmente under 55 perchè la realizzazione e i benefici concreti non si avranno prima di 10-15 anni. Per esempio io non ne beneficerò e altri del comitato. Appunto per questo motivo l’impegno dei più anziani à ancora più lodevole. Se però mai si comincia…
Concordo con la sua visione, per questo non avere rappresentanti under 40 è un problema!
io credo che se l’esigenza è sentita solo dal comune più grande allora la cosa è destinata a fallire in partenza, anzi la spinta promotrice dovrebbe arrivare proprio da quei comuni più piccoli che non hanno il peso specifico per emergere e cercano quindi una massa critica per avere maggior voce in capitolo. Ma la verità è un’altra, San Benedetto è una città che negli anni ha perso il ruolo di città capofila del territorio, priva di ogni spinta innovatrice e priva di ogni capacità di coordinamento e i piccoli comuni sono capaci di risolversi molto meglio (vedi appunto Grottammare)… Leggi il resto »
Parla di chi ha amministrato negli ultimi 30 anni non di San Benedetto. Cioè di Perazzoli, Perazzoli, Martinelli, Gaspari, Gaspari, Piunti.
Guardi degli ultimi 30 anni salvo solo Martinelli, perchè secondo me è stato l’unico sindaco (infatti era un civico) che aveva un chiara visione della città di cui hanno vissuto di rendita le amministrazioni successive, altrimenti saremmo nel più profondo baratro. Ha fatto più Martinelli in 4 anni che Piunti e Gaspari messi insieme in 15 anni. Poi il problema sono le elezioni, se ai sambenedettesi piace Piunti e Gaspari vuol dire che più di questo non siamo e ci meritiamo quello che abbiamo. Per analogia chiediamoci perchè Grottammare nello stesso periodo ha avuto una maggiore continuità amministrativa diventando una… Leggi il resto »
Concordo ma non dispero
ogni volta che esce il discorso della citta’ grande,mi domando ma io cittadino di grottammare perche’ ci devo fare parte?cosa ci guadagno?ma stiamoci con si quattro guai!
Perché su porto, ospedale, stadio, palazzetto dello sport, picenambiente / rifiuti, turismo, e pure viabilità /urbanistica, vigili del fuoco, capitaneria di porto, Ferrovie dello Stato, autostrade/bretella, eventi culturali, tempo libero, i cittadini di Grottammare subiscono quasi ovunque passivamente le decisioni prese dall’Ammininistrazione sambenedettese senza possibilità di influenza e interlocuzione, se non minima.
Diverso sarebbe se nel momento decisorio gli interessi dei grottammaresi fossero rappresentati in consiglio comunale o giunta. Non è difficile capirlo se si mettono da parte le bandierine.
…decisioni prese dall’amministrazione sambenedettese….!! ricordo che grottammare come amministrazione sta trent’anni avanti !anzi dovrebbe essere presa come esempio,lo dicono i fatti!Non metto nessuna bandierina,sbt dopo martinelli c’è il vuoto assoluto,sempre peggio…!!a proposito di consiglio comunale,quante possibilita’ha un cittadino di per esempio,massignano di diventare sindaco?o di monsampolo?pochissime!
qui non si tratta di gurdare il proprio orto,ci mancherebbe!qui si tratta di convincere a me cittadino grottammarese,che sto bene,a far parte della citta’ grande per di piu’ senza nome.