
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Per carità, quanto accaduto nell’ultimo mese non era preventivabile facilmente: via il direttore tecnico Stefano Colantuono, forte di un contratto quinquennale; via con lui il direttore sportivo Pietro Fusco; arrivo del direttore tecnico Gianni Improta; dimissioni di Zironelli “a sorpresa”; ritorno di Paolo Montero sulla panchina rossoblu (manca l’ufficializzazione attesa a breve).
Nel mezzo, e nel giro di una settimana, sogni da Serie B infranti sui due scogli Fermana e Fano, e oggi si risente il refrain “pensiamo a salvarci”, addirittura. Come se la Samb non fosse quinta, come se non avesse ampi margini di miglioramento e come se le due partite contro Fermana e Fano abbiano dato una risposta nei risultati ben diversa da quella che sarebbe stata giusta ai famosi “punti”.
Non che questo non comporti una analisi di quanto avvenuto, ma con razionalità e non con eccessi di passione autodistruttivi. Perché San Benedetto è così, si vola in alto e si scende in basso con velocità rapidissima. Secondo il direttore sportivo Gianni Rosati, ospite nella puntata di ieri di “Scienziati nel Pallone”, questo rappresenta comunque una forza per la squadra e la società. E conveniamo con lui.
Ma guai a gettare il bambino con l’acqua sporca e guai a cadere nei tranelli dei guastatori che hanno vita facile a rendere l’ambiente intorpidito. In questa fase ad esempio la squadra soffre della campagna acquisti, ma più per il fatto che i quattro nuovi arrivati, in vario modo, non sono al pieno della forma che per la differente qualità tra presenti e partiti.
Lombardo e Fazzi hanno le carte in regola per essere due esterni di centrocampo adatti alla categoria: sanno difendere e sanno attaccare. Sarebbero addirittura, se Montero in futuro lo vorrà, due terzini adatti per la difesa a quattro prediletta dal tecnico uruguaiano e abbandonata per mancanza di interpreti con l’arrivo di Zironelli. Per Ivan Rossi bisognerà attendere, ma in prospettiva è un acquisto di un certo spessore. Padovan, arrivato all’ultimo e accolto con scetticismo, ha bene impressionato nello spezzone di Fermo ed è stato il migliore in campo contro il Fano: dopo la sua sostituzione infatti la Samb è scomparsa.
Riguardo l’arrivo di un difensore, sia Zironelli che Serafino hanno confermato che è stato l’allenatore veneto a non volersene avvantaggiare. E anche sulla partenza di Nocciolini, sarebbe avvenuta col tacito consenso di Zironelli.
Tutti i nuovi arrivi sono di proprietà e pronti ad essere della partita anche nel prossimo campionato (cosa che non poteva dirsi di Masini e Nocciolini). Stiamo dicendo che questa squadra, chiamata a dare il massimo in ottica di griglia play off in questo campionato, partirà da una rosa completa e facilmente rinforzabile fra qualche mese. Sudtirol insegna.
Serafino, durante l’intervista a Scienziati nel Pallone, ha, tra le altre cose, precisato che i calciatori vengono regolarmente pagati sulla base delle scadenze imposte dagli organi di controllo. Non risulta infatti che vi siano calciatori che a gennaio abbiano fatto la fila per andarsene da San Benedetto, anzi, forti di contratti spesso anche biennali, hanno posto anche resistenze per eventuali partenze.
Tutto va bene madama la marchesa? Non è questo che diciamo. Ma bisogna stare attenti. E questo al di là di quale sarà il risultato della partita di Mantova, che si preannuncia difficilissima a causa delle tantissime assenze in casa rossoblu.
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Con la squadra al completo e con più convinzione possiamo vincere con chiunque… Avanti per la nostra strada.. Vamos samba!
Concordo in tutto quanto scritto anzi mi pento di essermi “stracciate le vesti” a fine partita ma è il sangue rossoblù che ribolle nelle vene e offusca il cervello nei commenti a caldo. Purtroppo non possiamo mai stare tranquilli la SamB è sempre un mare in burrasca, quando vince, perchè si poteva far meglio, quando perde…………, detto ciò a Mantova sarà durissima dopo la “mietitura di squalifiche” che abbiamo collezionato e chissà se potrebbe servire un bel “catenaccione” alla Roselli per riscuotere quanto abbiamo a credito con sfortuna e arbitri a dir poco incapaci. Mi piacciono i toni pacati del… Leggi il resto »
Scusatemi, ma chi sarebbero i cosiddetti ‘destabilizzatori’ (Serafino), ‘guastatori di professione ‘ (Flammini)? Se non si fa nessuna ipotesi è un po come usare la vecchia frase cara a certi politici: “c’e’ un disegno ben preciso” che poi però nessuno sapeva o voleva identificare proprio perchè nessuno sapeva di cosa stesse parlando. A meno che non si formulino ipotesi, la frase non è che retorica vuota. Che Zironelli fosse turbato già dopo la partita di Salo’ lo si capì dalle sue parole (come esplicitamente detto da Nazzareno Perotti) e lo si poteva anche vedere dalla sua espressione che è continuata… Leggi il resto »
Caro Osvaldo, il tuo commento non fa una piega ma i sospetti, che sono anche e soprattuto miei, io li leggerei così: destabilizzatori sono coloro che nei commenti su queste pagine, nei social, usano nomi di fantasia per affermare e mettere dubbi sulla bontà dell’attuale progetto societario senza indicare motivi concreti. Per cui capovolgerei il senso di “c’è un disegno ben preciso” che riguarda appunto coloro che parlano di debiti, di mancati pagamenti, di scelte equivoche, senza che ci sia, ad esempio, un creditore, dico uno, o qualche certezza suffragati da uno straccio di prova. Io chi si comporta così… Leggi il resto »
Grazie Nazzareno. Siccome non frequento nessun sito cosiddetto ‘social’ non ho mai letto niente del genere. Quello che dici e’ chiaro ma mi chiedo perche’ dei tifosi mettono in giro voci senza fondamento che possono solo danneggiare la squadra che amano? Non capisco la logica di tale comportamento a meno che non sia dettata da ‘giovanile esuberanza quasi sempre ignara delle consequenze.’
Mi sembra un pò esagerato paragonare le vicende di allora con dei commenti che al massimo hanno insinuato dubbi sulle scelte tecniche…
Non mi sembra di avere mai letto di mancati pagamenti o delle
vicissitudini del “gruppo argentino” di cui avete parlato in trasmissione col presidente…
Cerchiamo di non dare corpo alle ombre…
Purtroppo i social non sono ombre.
E’ tutto l’ambiente calcistico che è sopra le righe, compresi i tifosi. Nessuno ha la pazienza di programmare, di aspettare, di costruire. Basterebbe osservare le squadre che ottengono risultati, promozioni consecutive, per capire che ci vuole un progetto chiaro, lasciar lavorare un allenatore, un gruppo di giocatori, la cui base deve essere sempre quella. Non serve cambiare una marea di giocatori ogni anno, si deve puntare su un gruppo poi mano a mano integrarlo. Serafino investendo sulle strutture e con i contratti pluriennali ai giocatori sta andando nella direzione giusta, però l’allenatore una volta scelto va appoggiato al 100%. Poi… Leggi il resto »