SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Commissione Urbanistica a San Benedetto mercoledì 3 febbraio.
Partecipano anche Sisto Bruni, presidente di Legambiente, e Amilcare Caselli, portavoce del Comitato Stop Consumo di Suolo.
La Commissione è stata convocata a seguito di una mozione presentata in Consiglio Comunale lo scorso 20 dicembre da Flavia Mandrelli, consigliere di Articolo Uno, nella quale si chiedeva lo stop totale del consumo del suolo a San Benedetto. Fu poi rimandata in Commissione per consentire una maggior riflessione ai consiglieri comunali.
“Nella mozione si parla anche delle cosiddetti varianti urbanistiche proposte dai proprietari dei territori – spiega Mandrelli – Questa commissione è stata una esigenza più dei consiglieri che mia, perché la mozione è stata presentata ai consiglieri più di un anno fa, quindi era più che nota. Ci sono stati incontri con il comitato che si è formato a sostegno dello Stop al consumo di suolo. Mi auguro che chi aveva delle perplessità le possa porre adesso. La Curzi sta diventando quello che sappiamo…”.
Interviene il sindaco Pasqualino Piunti: “In Consiglio Comunale avevamo capito che la mozione sarebbe stata bocciata, quindi si è preferito portarla in commissione. Questo documento va in giro da un anno. Sul consumo del suolo siamo tutti d’accordo, come siamo d’accordo sulla violenza, l’acqua pubblica e l’aria pulita. Quando si parla di cementificazione selvaggia negli ultimi anni, sicuramente non per questa amministrazione, perché ci mettiamo tempo, forse troppo, per valutare le proposte che arrivano in Comune. Ho incaricato il consigliere Balloni su questo tema. La decisione finale debba essere la più garante affinché ci sia il minor consumo di suolo ma da qui a dire consumo zero ce ne passa. Noi stiamo dando priorità ad esempio all’ex Santarelli dove qualcosa c’è, o l’ex Remer dove anzi c’è stata una bonifica. Housing sociale al Colle della Maddalena. Quelle varianti di cui si parla da tanto tempo avranno la valutazione non solo del beneficio pubblico in termini economici ma anche ambientali.
Ad esempio per Area Mare.
Ci vuole tempo, pazienza, rapporto con i quartieri e le associazioni che sono presenti anche stasera”.
Rosaria Falco (Lega): “Non è che non ho letto la mozione, ma mi sembra che ci siano degli elementi estremi e troppo radicali. L’aumento di cubatura connesso col Piano Casa a volte consente anche la riqualificazione del patrimonio immobiliare. Non mi va bene il contenuto della mozione, anche se il tema mi interessa molto. A me può anche stare bene che in una zona edificabile si possa costruire se in cambio mi viene data un’area verde, i parcheggi. Gli ecomostri che sono nella zona nord della città sono privati, non pubblici”.
Domenico Pellei (Centro civico popolare): “Ci sono due passaggi importanti, anche per andare incontro ad una proposta non dico più moderata ma forse più realistica. L’amministrazione sarebbe pronta a dare un incarico esterno per un esperto in tema urbanistico. Chiedo se sia così, perché sarebbe un atto di abnegazione della politica alla tecnica”.
Gianni Balloni (Fratelli d’Italia): “Non ho dubbi sulla mozione, rimango della mia posizione. Oltretutto la Mandrelli l’ha spiegato bene. La mozione è ideologica, o piace o non piace, non è una mozione tecnica sulla quale si definiscono i dettagli. Per quanto riguarda le varianti c’è il regolamento comunale e le norme di legge. L’obiettivo invece è fare una fotografia di San Benedetto: dalla zona dell’ex Santarelli, un’altra variante del Nidis, e altre aree a Porto d’Ascoli. Zone da conservare e tutelare e valutare quali siano i servizi che necessitano. Su queste basi ci sarà una fotografia tecnica che verrà realizzata da un tecnico in collaborazione col settore Urbanistica e a quel punto si valuterà se alcune varianti verranno stralciate o meno.
Abbiamo stabilito che il solo esborso economico del privato non sia sufficiente“.
Luigi Piunti, presidente Quartiere Agraria: “Abbiamo deciso tutti insieme che siamo contrari ad ulteriore consumo di suolo”.
Amilcare Caselli, presidente comitato Stop al Consumo di Suolo: “San Benedetto forse è una delle città più cementificate d’Italia. Ha 48 mila abitanti da quasi 20 anni, ed è difficile che crescerà ancora per questioni demografiche. Quindici anni fa sono state censite 20 mila famiglie per 28 mila appartamenti. Adesso probabilmente la situazione è peggiorata. Questo dovrebbe far pensare come San Benedetto sia preda di un speculazione edilizia. Un esubero del genere significa che si prevede di costruire sperando di vendere. Mi dispiace Balloni che lei dica che dobbiamo pensare al futuro della città nei prossimi 30 anni e si convochi un super-tecnico che si occupi di queste varianti.
Questa mozione non è giacobina, cerca di fare del bene a San Benedetto. Noi non siamo quelli che si fanno gli spinelli o facciamo gli ambientalisti della domenica. Io vengo dall’industria, sono un ex manager. San Benedetto ha la situazione che ha e deve tenerne conto. A Senigallia la situazione è molto meno grave che da noi e Mangialardi da 15 anni persegue il consumo di suolo zero e c’è riuscito. La curva demografica è quella che è, dare il via a queste varianti determina una situazione aggravata.
Il sindaco diceva che la legge alla quale si riferisce la mozione è ferma in Parlamento da due anni… posso ricordare che la legge Merlin è stata ferma in Parlamento 11 anni: non è discriminatorio questo, anzi dovremmo tenerne conto.
Alla consigliere Falco ricordo che l’articolo 42 della Costituzione afferma che il diritto dell’edificazione privata deve essere sottoposta al calcolo di un beneficio pubblico. Il bene pubblico dipende dalle condizioni ecologiche.
Se vent’anni fa mi aveste chiesto quale sarebbe stato il fine dell’Area Brancadoro o area Mare avrei pensato a palazzine e viabilità. Oggi non è più possibile. Il 50% dell’area comunale di San Benedetto è al di sotto del livello del mare e l’acqua della falda è ad un metro sottoterra perché non viene più drenata.
San Benedetto dovrebbe permettersi una nuova concezione di sviluppo slegata dal fatto che sono sempre i soliti a costruire. Non è solo una questione ambientale, è una nuova concezione che ormai è alle porte e dovremmo permetterci questo nuovo paradigma già perseguito da tante città. Tutto dipende dalla volontà di pianificazione urbanistica del territorio del Comune e le possibilità di lavoro e crescita ci sono tutte sia per un piano di sviluppo ambientale per accedere ai nuovi fondi sia riconsiderando che il miglioramento energetico e la rigenerazione delle zone abbandonate.
Se parliamo del Piano Casa, se pensiamo al parco della Villa Bollettini c’erano 5 mila metri quadri e alberi protette adesso è una piazza completamente impermeabilizzata con 35 garage e una palazzina di sei piani. Questo è il Piano Casa di San Benedetto.
Avevamo 120 alberghi, oggi molto meno e abbiamo appartamenti. Se vogliamo rilanciare la nostra vocazione turistica dobbiamo bloccare questo cambiamento come Grottammare ha fatto da 20 anni”.
Sisto Bruni (Legambiente): “Questa amministrazione, sia maggioranza che opposizione, doveva evitare di riconsegnarci la città del passato, perché San Benedetto non è una Manhattan. Ora parliamo di varianti urbanistiche: se le approvate, significa che questa amministrazione è come le altre.
Chi viene a San Benedetto deve trovare una città all’avanguardia, perché è una città vivibile. Noi vogliamo abbattere il brutto e creare il bello, abbiamo architetti e ingegneri qualificati. Rosaria Falco dice: se buttiamo giù una casa perché non possiamo aumentare la volumetria?
Non abbiamo detto questo, non siamo contrari all’aumento di volumetria sul già costruito: se da due piani se ne fanno tre, perché no? Invece se da due piani escono venti appartamenti, questa è speculazione edilizia.
Siamo contrari perché la nostra città non regge questo aumento di famiglie, automobili, servizi necessari”.
De Vecchis (Ripartiamo da Zero): “Siamo in una città che ha azzerato qualsiasi discussione sul futuro. Condivido in toto quello che hanno detto i rappresentanti del comitato. Lo pensavo anche vent’anni fa veramente. Sono anni che predico nel deserto. Oggi abbiamo un futuro economico solo nel turismo, dovremmo vendere qualità della vita e pensare di aumentare il carico urbanistico significa penalizzare il futuro dei nostri figli in termini di possibilità di bellezza ma anche di sviluppo economico. Io e il consigliere Nico già dieci anni fa aderimmo ad una mozione sul consumo di suolo zero, ma questa città ormai da più di vent’anni non ha una visione urbanistica, ne parlavo all’epoca con Mauro Calvaresi. Siamo pieni di smog, traffico, problemi idrogeologici. Però Flavia, a fine mandato fare una provocazione ad una amministrazione inesistente non ha senso, considero questo dibattito fasullo. Ma questa è una città che ha una classe politica anziana, dovrebbe essere spazzata via me compreso, la città è stata venduta da 40 anni da un punto di vista urbanistico. Io sto all’opposizione e posso solo abbaiare, sono un po’ stanco, ma se lo fate voi mi fa piacere”.
Massimo Bartolozzi (Ambiente e Salute nel Piceno): “L’interesse pubblico deve essere superiore a quello privato. L’ambiente è un diritto e prima ancora il diritto alla Salute, quello è il punto fondamentale. Per quanto riguarda la possibilità di trasformare i vecchi edifici, io dico che a San Benedetto ci sono anche delle bellissime case. C’è anche una questione di vivibilità, lo spazio verde corrisponde ad un benessere psicologico”.
Valerio Pignotti (Forza Italia): “Bisogna parlare di urbanistica a San Benedetto non solo in termini di edificazione ma anche per la viabilità. Solo così facciamo diventare San Benedetto cerniera del territorio costiero anche nei confronti del vicino Abruzzo: dobbiamo rendere i servizi della nostra città fruibili anche per chi viene da fuori.
Piunti ha detto che è fondamentale parlare di bretella e di terza corsia”.
Mandrelli: “Una mozione serve per aprire una discussione che finalmente si è aperta non solo qui ma anche tra le forze politiche e in città. C’è gente che sta studiando. Io ringrazio sia Capriotti che Pellei che hanno suggerito delle modifiche che probabilmente saranno fatte dopo una analisi col Comitato.
Qui si tratta di capire dove riqualificare, serve un censimento di tutti gli edifici cittadini. Io pensavo che proponendo questa mozione si poteva iniziare a fare questo monitoraggio, le uniche aree rimaste sono quelle oggetto di queste varianti. Se non svoltiamo su questi grandi temi ma restiamo a fare le piccole cosette, San Benedetto non cambierà”.
Piunti: “Oggi ho percepito che abbiamo delle persone che hanno una visione della città. Questo per dire che il confronto che abbiamo iniziato oggi possiamo continuare in un tavolo mantenendo il dibattito aperto. Sono d’accordo con la consigliera Mandrelli.
De Vecchis lo interrompe: “Allora sindaco è a favore o contro questa mozione? E’ stato assessore all’Urbanistica per cinque anni, dibattito zero. Ridicolo! A fine mandato inizia a fare le passerelle. Non facciamo dibattiti inutili presidente. E’ meritorio verso l’esterno che se ne parli, con questa amministrazione la maieutica non serve a niente, solo l’esterno può cambiare le cose”…
Piunti: “E mi scuso io di questo ennesimo show di cui siamo anche stufi…
Lei è d’accordo ma vota contro, lei sta portando per culo 50 mila cittadini, sono stufo, non scherziamo, mo’ te lo faccio vedere io lo show se voglio fare lo show, show nel senso di vattene via, sciò”
Piunti: “Chiedo ancora io scusa come sindaco per questa ulteriore piazzata. Sono d’accordo che la Mandrelli rivendicava come da un anno portava questo documento, ma bisogna essere onesti nel dire che è stato discusso con i comitati e la minoranza, non credo che oggi i consiglieri comunali hanno cambiato idea rispetto a questa mozione. Tolgo il lato positivo degli interlocutori che studiano per un futuro urbanistico diverso dal passato. La discontinuità si vede, prima c’era la maxi-variante, cose che non appartengono a questa amministrazione”.
Caselli: “Il confronto con Senigallia è perdente, hanno perseguito il consumo di suolo zero e da dieci anni ce l’hanno fatta nonostante abbiano un territorio molto più grande”.
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Siccome in comune abbiamo pochi tecnici occorre andare a trovarne uno più bravo che risponda come amministrazione vuole. In area Brancadoro ogni intervento è impossibile in quanto lo stesso intervento di Isidori dovrà essere per forza concesso a Piergallini e Pignotti,a Pierantozzi,alla Socabi, a Troiani,a Iacoponi…tutte imprese proprietarie di porzione di areabrancadoro che stanno alla finestra ad aspettare che passi l’intervento di d’Isidori. Vedremo come faranno a dire di no a tutti gli altri proprietari di area Brancadoro. Le cifre a conguaglio sono tutte tutte errate nella valutazione del catasto che ha agito senza avere un piano particolareggiato su cui… Leggi il resto »
San Benedetto è “scoppiata” da un bel pezzo, e il consumo del suolo – che non è il 37%, ma molto di più, se rapportato alla superficie utile dove tutti vorrebbero cementificare – è solo una delle piaghe della nostra città. L’inquinamento dell’aria, ad esempio, è un problema connesso alla cementificazione che ci ha portati ad avere una densità abitativa da metropoli cinese, che sarà molto difficile migliorare. Molti non lo sanno perché i dati che si vedono in giro non sono per niente realistici. Anche il traffico, in parte, è figlio della troppa urbanizzazione. Quindi, tranne le associazioni ambientaliste,… Leggi il resto »