GROTTAMMARE – È partita martedì 26 gennaio alle ore 18,30, con una diretta Facebook che ha visto ospite il professore Guido Guidorizzi, l’edizione invernale della rassegna letteraria “Incontri con l’Autore”, organizzata dall’associazione culturale I luoghi della scrittura e dalla libreria Libri ed Eventi, in collaborazione con La Fabbrica dei Fiori e Pelasgo 968 Grottammare e con il patrocinio del Comune di San Benedetto del Tronto.

Giulio Guidorizzi, insegnante di Letteratura greca e Antropologia del mondo antico all’ Università di Torino, ha presentato il suo ultimo libro “Enea, lo straniero. Le origini di Roma” (Einaudi), la sua riscrittura della storia di Enea, della sua fuga da Troia e del lungo peregrinaggio che lo ha condotto in Italia. Ha conversato con l’autore Giovanna Frastalli.

“Scrivere di eroi greci è come scrivere della mia vita e di vecchi amici che conosco da tanto tempo” ha esordito il professor Guidorizzi, ammettendo di aver avuto la fortuna e la costanza di fare della propria passione una professione. “Enea” ha spiegato “è un eroe che, rispetto agli eroi omerici, è meno concentrato su se stesso perché è capace di sprofondarsi in una realtà umile e semplice, ma soprattutto ha un progetto che riguarda tutta una comunità di profughi a cui vuole dare un destino”.

In particolar modo quando si carica sulle spalle il padre Anchise, Enea compie un atto bellissimo e fortemente simbolico: “Anchise rappresenta la generazione passata, la memoria di ciò che è accaduto” ha osservato il professor Guidorizzi. “Portando sulle spalle suo padre, Enea porta via con sé la memoria di tutto il suo popolo senza la quale non può esserci un futuro. Guardare al passato significa, quindi, guardare in profondità dentro se stessi. È questo il messaggio ancora attuale dell’Eneide, perché ci dice come siamo fatti oggi”.

E parlando dei classici, Guidorizzi ha affermato: “I classici danno delle risposte sempre valide, parlano a tutti e trovano sempre qualcuno che li ascolta”. Ha, inoltre, precisato che cos’è la riscrittura di un testo classico come l’Eneide: “La riscrittura è un vero e proprio genere letterario, in cui sei costretto a misurarti da vicino con il testo da cui parti. Riscrivere non significa competere con l’autore, ma interpretare il suo testo, compiere un passo di lato. E sono le parole che devono venire a trovare te, è questo il segreto della riscrittura”.

E parlando, infine, di libri, ha dichiarato: “Nel libro che scrivi non devi mettere quello che sai, ma quello che sei. Per me Enea è stato come uno specchio in cui mi sono guardato, altrimenti a che cosa servirebbe la letteratura se non a guardare dentro se stessi?”