SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Giorno della Memoria, giornata mondiale nata per commemorare globalmente le vittime dell’Olocausto, una ricorrenza che cade proprio oggi, il 27 gennaio, perché giorno in cui i soldati russi dell’Armata Rossa impegnati a marciare verso la Germania Nazista, nel 1945, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia, scoprendo nel contempo anche uno dei più atroci orrori della Seconda Guerra Mondiale e della storia dell’umanità intera come lo sterminio organizzato e sistematico del popolo ebraico.

In questa giornata abbiamo deciso di intervistare una persona che la Seconda Guerra Mondiale l’ha combattuta vestendo la divisa militare inglese, una persona che è sbarcata con gli Alleati ad Anzio e che da oltre 40 anni vive a San Benedetto, 40 anni spesi a trovare luoghi di morte di commilitoni dispersi in guerra (il più famoso è di certo il padre del musicista Roger Waters ndr.) ed erigere monumenti a memoria di quel periodo storico. Stiamo parlando del veterano di guerra classe 1921 (100 anni il prossimo luglio) Harry Shindler, che abbiamo intervistato e che ci ha dato risposte, ben poco scontate in verità, non solo sul Giorno della Memoria e sull’Olocausto, ma anche sulla situazione politica mondiale e italiana in particolare.

Qui di seguito l’intervista:

 

Cosa vuol dire per Harry Shindler il Giorno della Memoria?

«Mi suscita grande soddisfazione che si ricordi quello che è successo, perché questo è importantissimo, con la speranza che non sia solo un giorno del ricordo ma che sia un giorno anche del monito: per non far succedere di nuovo quello che è successo in quegli anni. E devo dire purtroppo che dopo 76 anni c’è chi reclama ancora un governo forte: io purtroppo so cosa vuol dire avere un governo forte e non mi piace. Io ci sono passato e quando ci sei passato riconosci subito i segnali, quando la gente chiede un governo forte dobbiamo iniziare a pensare: Che vuol dire? Che conseguenze porterà? Io pochi mesi fa ho visto striscioni innegianti a Mussolini per le strade di Milano. Certi sentimenti sono solo sopiti in Italia. Ma quello che voglio dire a queste persone è che quel discorso sul balcone di Piazza Venezia in cui Mussolini dichiarò guerra all’Inghilterra ha portato l’Italia alla rovina. Sento gente dire – “Ma Mussolini aveva il consenso sai!” –  ma quale consenso dico io, con l’opposizione in galera o in esilio e le votazioni che non c’erano?».

 

Cosa rappresenta secondo te per il 20° secolo e per la storia dell’umanità un’atrocità come l’Olocausto?

«Sicuramente la più grande vergogna della storia ma anche un monito per le future generazioni, per questo ho passato decenni a parlare nelle scuole, dopo 76 anni si inizia a dimenticare, certe cose possono succedere ancora. I tempi passano e le nuove generazioni rischiano di non sapere. Non è stata solo una vergogna tedesca però, ma anche italiana – dice Shindler – ricordiamoci del campo di concentramento di Trieste, la Risiera di San Sabba. Mi ricordo la testimonianza di una donna anziana, forse negli anni 60, che diceva in tv che i fascisti italiani l’avevano portata via dalla risiera verso i lager tedeschi, non i nazisti. Dobbiamo ricordarcelo perché l’Italia è un paese civile che ha dato tanto al mondo e quegli anni di amicizia coi tedeschi non c’entrano nulla con la grande storia di questo paese».

 

In questi giorni abbiamo assistito alle conseguenze del trumpismo, con un assedio senza precedenti del Campidogio americano al termine di un’amministrazione, come quella di Trump che non ha mai neppure speso una parola contro ideali di supremazia bianca e di estrema destra. E di esempi come quello americano, se non peggiori con dei veri e propri dittatori, ce ne sono altri in giro per il mondo.

«Quello che è successo in America può succedere anche in Italia, ci sono persone che stanno solo aspettando qui. Quando c’è una crisi economica, aggravata anche anche da questo virus, ci sono tante persone in miseria o che la rischiano, milioni di disoccupati che aspettano l’uomo forte che dice di poter risolvere tutto con la bacchetta magica, gente come Salvini. Non dobbiamo farci incantare e dormire. Quando abbiamo dormito, l’ultima volta, ci siamo resi conto della portata di quello che era successo solo quando ci siamo svegliati. L’unica bellezza di essere anziani (Shindler ha 99 anni ndr.) è che vedo ripetersi le cose sempre allo stesso modo, riconosco i segnali. E chi ha vissuto certe cose, come me, ha l’obbligo di dire come finiranno. C’è gente che non conta nulla, che ha pochissimi voti come Renzi in questo Paese, che fa cadere governi progressisti. In Italia c’è il rischio di una nuova votazione e grazie a Renzi la destra può vincere. C’è gente qui che aspetta il momento di tornare con un governo forte e allora sì che ci aspettano belle giornate davvero – dice sarcasticamente Shindler. «In Italia, quando c’era il famoso governo forte, c’era un governo di guerra, un governo militare in cui i bambini, anche i più piccoli, invece di giocare facevano esercitazioni militari».

 

Secondo te l’Italia è una democrazia sicura e salda?

«No, non finché non ci sarà un nuovo modo di fare le elezioni. Questa è una farsa, quello che serve è il modello inglese, che è il più vecchio d’Europa ma anche quello che funziona di più: io per 17 anni ho organizzato le votazioni in Inghilterra». Shindler chiede un maggior numero di collegi elettorali (l’Inghilterra ne ha 650 per la Camera dei Comuni): «In Italia non c’è rappresentatività, a questo paese serve una rappresentanza più forte sul territorio: vorrei poter votare un rappresentante per la mia città che rappresenti a Roma davvero me che sono a San Benedetto e che poi deve tornare qui a dar conto del suo lavoro per San Benedetto. Io oggi non ho modo di rivolgermi a un deputato che mi rappresenti qui,(con il taglio dei parlamentari rischia di non averlo ndr.) dove vivo. Ed è molto triste».

 

Quali sono i tuoi progetti adesso che, a luglio 2021, compirai 100 anni?

«Sto scrivendo un libro ma una autobiografia di una persona di quasi 100 anni richiede tanto da scrivere, vorrei finirlo per il mio compleanno, il 17 luglio prossimo, ma non so se ci riuscirò perché c’è troppo da scrivere. Però sto prepreparando un’altra cosa: con l’Anpi di Roma stiamo progettando un momunento a ricordare i partigiani morti per liberare l’Italia, povera gente che non sapeva usare nemmeno un fucile ed è andata a morire in montagna contro tedeschi armati e addestrati: loro sono il vero orgoglio italiano. E questo monumento lo vorrei in Piazza Venezia, nel cuore di Roma. Proprio lì, dove parlava Mussolini».

 

A FEBBRAIO 2020 STEFANO CORONA E CARLO FAZZINI HANNO REALIZZATO PER RIVIERA OGGI UNA DOCU-INTERVISTA SULLA VITA DI HARRY SHINDLER, POTETE VEDERLA IN VIDEO CLICCANDO QUI SOTTO