ANCONA – Numeri, numeri, numeri. La campagna vaccinale nelle Marche si regge su macro-informazioni, accessibili dal database nazionale dell’Aifa, ma senza alcun report regionale e provinciale ulteriore. Per qualcuno può essere il modo giusto per affrontare l’impegno sanitario più importante che si ricordi, ma se confrontiamo questo buco informativo rispetto al dettaglio, a volte eccessivo, della campagna screening sul Covid-19 (che, sia detto senza polemica, ha una importanza di gran lunga inferiore rispetto a quella, fondamentale, dei vaccini), i conti fanno fatica a riportare.

In giornata l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha risposto all’interrogazione presentata dal gruppo consiliare regionale del Partito Democratico, proprio su questo tema (clicca qui). Un Saltamartini apparso per la seconda volta in pochi minuti estremamente sintetico e poco accurato (qui il resoconto della sua risposta sul “buco dello screening”): ci si poteva attendere un profluvio di numeri, informazioni, rassicurazioni, ma così non è stato.

Male, perché proprio nelle ultime ore al centro del dibattito politico nazionale è finito proprio un numero roboante, 400 mila, che sarebbe pari al numero di vaccini somministrati in Italia a cittadini che non rientrerebbero strettamente nelle categorie a rischio identificate per la prima somministrazione; il sottosegretario del Ministero della Salute Sileri ha esplicitamente fatto riferimento ad interventi delle autorità giudiziarie per verificare eventuali abusi.

“Non ci sono notizie circa eventuali abusi” ha chiarito Saltamartini. Per il resto, non ci sono dati puntuali di alcun tipo: chi viene vaccinato, dove, le informazioni per Area Vasta 5, le categorie, i vaccini ricevuti in ciascuna Area Vasta. Un “buco” che va colmato al più presto per non alimentare quella spirale di diffidenza che sta investendo l’opinione pubblica nazionale.

Nascondere, quando invece ci sarebbe bisogno della massima trasparenza, non è buona cosa, specialmente in una fase dove è richiesta la massima partecipazione popolare per la riuscita della difficile impresa della vaccinazione di massa.

L‘unica vaga informazione fornita da Saltamartini in Consiglio Regionale è stata, rispondendo all’interrogazione, che i 1.888 vaccinati marchigiani al 14 gennaio, che non rientrano nel personale sanitario, sono “volontari operanti nell’emergenza di urgenza, i dipendenti delle ditte con servizi di appalto che operano all’interno delle strutture, guardie giurate e così via“.

Un po’ pochino. Quasi un copia e incolla di quanto accaduto pochi minuti prima, su un altro fronte connesso al Covid-19.

“Buco dello screening”. Saltamartini riesce a non dire nulla, Ruggeri: “Non capite la gravità della cosa”