SAN BENEDETTO – Questo il mio commento, nell’apposita rubrica, al nostro articolo

Le solite idee in tempo di pre-campagna elettorale che diventano poi carta straccia. Servirebbe una firma sotto un foglio dove è scritto “Diventassi sindaco mi dimetterei, se dopo due anni non si è fatto nulla e che la realizzazione non è imminente”. Poi se i cittadini sambenedettesi vogliono continuare ad essere ingannati e presi in giro, affari loro. Tante parole finora dalle opposizioni per poi farsi rimproverare dalle nuove opposizioni le stesse mancanze

Avrei dovuto aggiungere “come si fa nelle nazioni civili quale dovrebbe essere l’Italia, comuni compresi”. La conferma alle mie parole è arrivata subito da ‘Cast’ un sambenedettese che vive all’estero, eccola:

“Vivo in una città all’estero dove per questo genere di lavori ci si aspetta l’avvio del progetto entro 1-2 settimane da quando la persona che l’ha proposto VIENE ELETTA.

E se il progetto non viene fatto la carriera di quella persona è finita al 100% perché il partito stesso non potrà mai più usarlo come immagine in quanto è considerato ormai bruciato agli occhi degli elettori.

Io ho 30 anni e mi ricordo di quando ero bambino e si parlava di bretella e questa metropolitana.
Non credo che il termine “ridicoli” possa lontanamente dare l’idea dell’opinione che ho della classe politica li e delle persone che da DECENNI ancora votano seguendo gli stessi schemi
 

Come ben si legge, il lettore è andato oltre perché ha ben specificato tempi e scadenze che avallano e rafforzano le mie considerazioni, oltre a definire giustamente ridicola l’attuale classe politica sambenedettese e (purtroppo) chi la vota da decenni con gli stessi schemi.

A San Benedetto del Tronto, al contrario, vengono fatte promesse per poi buttarle nel cestino subito dopo per manifesta incapacità di chi le ha proposte. Anzi hanno la FACCIA TOSTA di riproporre le promesse inevase che lo avevano ‘aiutato’ a diventare sindaco o ad essere eletto come consigliere comunale. Una ridicolaggine che non conosce limiti ma che ha continuato negli anni (spero che le promesse pre elezioni di Pasqualino Piunti siano state le ultime) ad ingannare un popolo che, a questo punto, dovrebbe essere maturo e quindi non ripetere certi errori.

Per candidarsi a sindaco o a consigliere di una città come San Benedetto servono persone che nel panorama attuale vedo totalmente assenti. Persone serie che tengano in conto, per esempio, il commento di “cast” e accettino di firmare le promesse, pena dimissioni immediate.

Servono infatti uomini che siano in grado di mantenere quello che dicono dopo averne valutato la realizzazione. Ripeto: al momento non vedo nomi di potenziali candidati all’altezza, possibilmente con curriculum (che non è la militanza politica, anzi per me è un deterrente oramai chiarissimo) di spessore e  in grado di dimostrare che quanto hanno fatto nella propria vita possono ripeterlo come amministratori pubblici. Insisto: caratteristiche Inesistenti fra chi ha già annunciato di volersi candidare o ricandidare.

L’alternativa? È vero, non la vedo. Se non arriva nemmeno stavolta i cittadini sambenedettesi devono rassegnarsi ad altri anni di deserto, in tutti i versi e sensi. Sicuramente però il numero dei votanti continuerà a scendere.

Sono altresì certo che, se l’alternativa che serve, fosse accettata da chi ha sempre rifiutato il clientelismo e, ancora di più, da chi da anni non va più a votare, un bel gruzzolo di voti necessario per diventare sindaco è assicurato.