SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Reduce da un’ottima stagione alla Casertana dove ha collezionato 25 presenze e 7 gol, il centrale campano Angelo D’Angelo cercava nuovi stimoli ed è uno dei nuovi acquisti di quest’anno.

Un bilancio del girone d’andata: il sesto posto rispecchia le qualità della squadra?

“Forse potevamo avere 3 punti in più per il gioco espresso. Ma con le squadre di vertice dovevamo fare meglio.”

Un problema di programmazione o di qualità della rosa?

“Quando si hanno così tanti giocatori nuovi è abbastanza normale, soprattutto se ci sono anche tanti stranieri che parlavano poco italiano. Magari le altre squadre da questo punto di vista sono più avanti di noi. Ma non deve essere un alibi. Di certo però non è un problema di qualità della rosa.”

Effettivamente con le squadre che ci precedono i punti sono stati pochi, 2 pareggi e 3 sconfitte.

“Non è un discorso di avversari. Se vuoi fare un campionato di vertice devi scendere in campo sempre con lo stesso atteggiamento, sia che si giochi con la prima che con l’ultima. Questo fa la differenza.”

Siete sulla strada giusta per ciò che riguarda la mentalità?

“Questo lo dirà il campo. Da domenica inizia un nuovo campionato. Già si è visto nella settimana scorsa che si comincia a fare sul serio. Le squadre che devono salvarsi sono scese in campo col coltello fra i denti. Se vogliamo fare qualcosa di importante dobbiamo avere anche noi la stessa fame.”

Con la tua esperienza puoi giocare ovunque lì in mezzo, ma come ti trovi meglio?

Io sono qui per vincere. Gioco dove serve. Ovvio che i 55 gol fatti in carriera dicono che il meglio l’ho dato da mezz’ala. Per supportare però tre giocatori offensivi, se ti piace inserirti, devi farti in quattro. Quindi è normale che alle volte io sia un pò meno propositivo. Oltre che per la piazza che mi ha impressionato da sempre, sono venuto per fare grandi cose. Sono venuto per fare un campionato di vertice.”

Che partita vi aspettate domenica?

“Mi preoccupa il loro allenatore (Pochesci, che, notizia dell’ultima ora, è stato esonerato insieme a tutto il suo staff, ndr). Va sempre all’attacco e attacca molto bene. Sia che giochino contro la prima che contro l’ultima l’atteggiamento delle sue squadre non cambia. Però ovviamente lasciano anche molti spazi.”

Siamo in pieno calciomercato, come influenza la vostra attività?

“Noi dobbiamo pensare a giocare e la società fa le sue scelte. Noi siamo dipendenti e dobbiamo fare il nostro lavoro. E’ ovvio che su ragazzi più giovani, con meno esperienza, questa altalena di notizie può incidere in qualche modo.”

Si è anche parlato nelle settimane scorse di un ritorno di fiamma della sua ex squadra.

“Io sono felicissimo della mia scelta. La mia famiglia sta molto bene qui. Vorrei giocare di più , ma sono arrivato con un infortunio al braccio, ho dovuto saltare la preparazione e non ho potuto iniziare come avrei voluto. Se però mi avessero detto che al giro di boa del campionato avrei aiutato la squadra a fare 6 punti con 2 miei gol avrei firmato subito. Ovvio poi che gli attestati di stima del mio vecchio presidente e del mio vecchio direttore sportivo fanno piacere, significa che ho lasciato un buon ricordo a Caserta”.

“Sia chiaro che non ho mai pensato di andarmene. Per dare quel qualcosa di più in campo ho bisogno di sentirmi apprezzato. E questo l’ho avvertito fin da subito qui alla Samb, per cui non ho problemi, fisicamente ho recuperato e sono a disposizione”.

E’ un campionato particolare?

“E’ cambiato tutto. Tanti giocatori sono cresciuti grazie alla mancanza di pressione, mentre per altri non è facile trovare motivazioni senza il supporto del tifo.”

Anche se non c’è il pubblico allo stadio comunque l’apprezzamento della gente non manca qui a San Benedetto.

“Sì, assolutamente. Non appena metto il piede fuori di casa la mattina già c’è qualcuno che ti trasmette la passione, l’amore viscerale per questa maglia. Se si vuole fare bene in piazze come questa bisogna pensare e giocare da tifosi. Sogno un gol con lo stadio pieno.”