SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riportiamo e pubblichiamo un comunicato stampa, diffuso e giunto in redazione il 21 gennaio, del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno. 

Le Fiamme Gialle di Ascoli Piceno lo avevano ribadito in occasione della scoperta del dipendente pubblico che aveva sfruttato i permessi della “Legge 104” per passare il Capodanno a Mosca: massimo impegno, nel delicato periodo dell’emergenza sanitaria, verso il contrasto agli illeciti della spesa pubblica, in ogni sua forma, così da assicurare le condizioni di sostenibilità sociale ed il rilancio degli investimenti pubblici che, oggi più che mai, diventano prioritari per l’intera collettività.

In altre parole, una vigilanza costante ed assidua nei riguardi delle uscite, da realizzarsi attraverso la ricerca degli episodi di indebita percezione, frode e malversazione delle erogazioni pubbliche di origine nazionale ed europea, per prevenire e reprimere ogni condotta che ne pregiudichi un suo corretto impiego.

Questo, pochi giorni fa, quanto rimarcato dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno. E i risultati non si sono fatti attendere.

Da diversi mesi, tra le numerose attività di polizia economico-finanziaria di maggiore aderenza alle attuali contingenze, le Fiamme Gialle picene stanno ponendo particolare attenzione all’impiego dei finanziamenti agevolati garantiti dallo Stato, introdotti dal “Decreto Liquidità” (Decreto Legge n. 21/2020, convertito in Legge n. 40/2020).

Ma qualcuno, evidentemente, non ne aveva proprio uno stretto bisogno di questi aiuti e, anzi, come scoperto dalla Compagnia di San Benedetto del Tronto, ne ha invero approfittato per far fronte ad altre esigenze, del tutto estranee agli stati di bisogno e/o di necessità.

È quanto attuato da una odontoiatra 34enne della stessa cittadina rivierasca, che, infatti, dopo aver ottenuto un finanziamento agevolato e garantito dallo Stato di 25 mila euro, ne ha dirottato una sostanziale parte (corrispondente a 20 mila euro) verso una polizza vita, intestata al proprio coniuge, un 43enne.

Una condotta singolare e spregiudicata, che è costata non poco alla coppia: lei è stata infatti denunciata alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno per il reato di “Malversazione ai danni dello Stato” contemplato dall’art. 316-bis del Codice penale, che prevede la reclusione da 6 mesi a 4 anni.

Più grave la posizione del coniuge, deferito alla stessa Procura della Repubblica per il reato di “Riciclaggio” di cui all’art. 648-bis del medesimo Codice, per il quale è prevista la reclusione da 4 a 12 anni e la multa da 5 mila a 20 mila euro.

E dopo la denuncia il sequestro.

Le Fiamme Gialle hanno dato, infatti, esecuzione al provvedimento del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Ascoli Piceno che, accogliendo la richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro preventivo dell’intera somma di 20 mila euro, rinvenuta depositata presso un conto corrente di un istituto di credito di San Benedetto del Tronto, intestato alla stessa odontoiatra.