LE AVVENTURE DI PASQUALE LA QUAGLIA A LONDRA

di Brevevita Letters – disegni di Ilario M.

 

NELLA CASA GRIGIA, PERSONAGGIO DUE

(episodio nove)

Qui i precedenti episodi

 

Lei. La ventottenne di Pescara. Il primo sentore che La Quaglia aveva avuto di lei si rivelò decisamente azzeccato.

Lei guardava La Quaglia con fare da boss, abbastanza odiosa e rozza, ma anche era palese l’attrazione che la ragazza aveva per lui. Lei aveva delle trecce nere lunghe con cui legava capelli folti e apparentemente trasandati, aveva un che di sporco, poco curato, la faccia un po’ smunta di chi sta invecchiando precocemente, ma c’aveva un bel culo.

Un giorno La Quaglia stava facendo i piatti al termine del desinare. Se n’erano andati tutti, e lui decise che forse era un bel gesto fare i piatti, una cosa che giovava alla casa, un gesto volenteroso e gentile. Una cosa normale. A un trattò apparve lei:

“chi ti ha detto di fare i piatti”, gli disse.

La Quaglia si voltò. Non sapeva se ridere o mandarla a fare in culo. Ci fu allora un lungo sguardo, le cui evoluzioni mutarono istante dopo istante. Si passò dal dittatoriale al sanguinoso bisogno di sesso. Il tutto nel totale silenzio.

La Quaglia lasciò i piatti, si asciugò le mani, e le disse: “che vuoi da me? mi sto rendendo utile, no?”

Lei non rispose e continuò a guardarlo.

La Quaglia allora fece tre passi verso di lei, la prese e la baciò sulle labbra. Lei gli offrì la lingua e con le mani cinse per un lungo attimo il collo di lui, accarezzandogli la nuca, con un tocco che a La Quaglia parve molto delicato.

Durò pochissimi secondi, ma accadde. E decisamente l’episodio apriva uno scenario che poteva diventare incontrollabile.

I due si staccarono e non si dissero più nulla, lei scomparve al piano di sopra, visibilmente sconvolta. La Quaglia finì di fare i piatti e poi uscì di casa, che quel giorno c’aveva due colloqui di lavoro.

Lei. La ventottenne di Pescara. Sembrava in generale una persona delusa, nascondeva forse un amore che stava svanendo, nascondeva forse qualcosa che non poteva dire a nessuno, come quando cominci ad avere la certezza che Dio non esiste. Lei stava lì, giorno dopo giorno, in attesa della prossima vita, perché quella che stava vivendo non gli pareva più entusiasmante, anzi, probabilmente la stava opprimendo, ma non aveva ancora deciso di ammetterlo a sé stessa.

Reagiva dunque con rabbia, e con immenso disordine. Lasciarsi baciare da La Quaglia aveva senz’altro aumentato il disordine. Probabilmente La Quaglia negli schemi futuri della ventottenne di Pescara avrebbe significato poco meno di zero, però intanto lei gli aveva aperto un pertugio, piuttosto pericoloso, dove il ragazzo aveva iniziato ad infilarsi.

Non era solo una questione di ormoni, era questione di una primavera che stava producendo i suoi primi frutti nel petto di lei. Una donna sa sempre ben comunicarti quando vuole farsi baciare, e La Quaglia non era il tipo da rifiutare questo genere di provocazioni.

D’altro canto, quando La Quaglia se la ritrovava nei paraggi non era uso perdersi in riflessioni profonde, come quelle che faceva tra sé e sé cercando di analizzare la sua stessa esistenza, piuttosto restava appeso lì, come un coyote (cane del deserto) in attesa di cibo, in attesa di un segnale che gli avrebbe dato il via libera verso l’esplorazione di un nuovo incredibile mondo.