SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Francesco Ghirelli, fresco di rielezione alla Presidenza di Lega Pro con 49 voti su 56 disponibili, in occasione del suo intervento in videoconferenza presso le Commissioni riunite Cultura e Lavoro, rilancia la sua sfida: “Se si vuole riformare il calcio, l’apprendistato è un passaggio chiave per cambiare la cultura del sistema rispetto alla complementarietà inscindibile tra attività sportiva e formazione scolastica”.

“Il 7 gennaio – prosegue Ghirelli – abbiamo consegnato un documento in cui abbiamo delineato un progetto di riforma della Lega Pro a partire proprio dall’apprendistato, con l’ambizione di cambiare la cultura stessa della Lega Pro, tra attività sportiva e attività scolastica.”

Quella dell’utilizzo dell’apprendistato, è una battaglia storica. “Il calcio di territorio ha una responsabilità sociale e culturale, non basta formare gli atleti sul campo, dobbiamo dotarli di strumenti di conoscenza con i quali crescere e costruire una valida alternativa soprattutto quando la carriera calcistica volge al termine, per questo serve un’alleanza con la scuola e l’università. Le università italiane possono vedere lo sport come attività per la crescita della persona, al pari di quello che avviene nei college Usa.”

Sono anni che si prova ad introdurre questa opportunità anche nel mondo dello sport. L’intesa tra società di Lega Pro e Aic (Associazione Italiana Calciatori) è stata raggiunta da tempo (2013, ndr) ma non si è mai concretizzata.

Le società sportive avrebbero la possibilità di accedere a sgravi fiscali e contributivi. Il governo prevede infatti aiuti per le aziende che utilizzano questa tipologia contrattuale: gli imprenditori che adottano questo modello possono in primis dedurre le spese dall’Irap.

I vantaggi sarebbero quindi evidenti: dalla succitata facoltà di accedere a sgravi fiscali e contributivi alla possibilità di derogare al minimo contrattuale, rendendo così concreta la chance di valorizzare i giovani e di conseguenza l’accesso agli aiuti riservati dalla Figc a chi schiera under 20.

“Per le squadre di Serie C usufruire di questo strumento vuol dire anche introitare risorse finanziarie necessarie per arrivare alla sostenibilità economica, che è condizione indispensabile perché la storia del calcio dei Comuni d’Italia non venga ridimensionata o travolta di fronte alla cieca legge del mercato. L’apprendistato è uno strumento essenziale e qualsiasi ritardo nell’approvazione rischia di pregiudicare un processo di cambiamento epocale” continua Ghirelli.

Il presidente della Lega Pro è intervenuto anche su un altro aspetto fondamentale della riforma. “Il legislatore ha l’opportunità di risolvere un annoso problema che affligge il calcio professionistico da anni, vale a dire la possibilità di porre un veto all’acquisto di quote o azioni societarie da parte di soggetti non proprio trasparenti. Introdurre dei paletti ex ante, come avviene nel sistema anglosassone, e non a cose fatte sarebbe un evento epocale nel sistema dei controlli e una garanzia della regolarità del campionato” conclude Ghirelli.