GROTTAMMARE – Di seguito una nota, giunta in redazione l’11 gennaio, della consigliera comunale di Grottammare, Alessandra Manigrasso (Movimento 5 Stelle). 

Nell’ultimo consiglio comunale del 2020, mercoledì 30 dicembre tra i punti all’ordine del giorno ve ne erano alcuni che evidenziavano un particolare interesse in un ottica futura.

La mozione votata all’unanimità e riguardante: “Decontribuzione aree di crisi industriale complessa del Piceno e delle Marche, contrasto ai fenomeni di deindustrializzazione”.

Tende a dare una boccata d’ossigeno ad un territorio particolarmente martoriato da eventi sismici prima, crisi economica susseguente e pandemia in corso.

Tra gli altri punti abbiamo discusso “Approvazione del piano finanziario dei costi del servizio integrato di gestione dei rifiuti anno 2020”.

Discutere di questo punto all’ordine del giorno, porta inevitabilmente a fare valutazioni: sul servizio, sui costi e sul futuro di PicenAmbiente Spa.

Abbiamo espresso più volte le nostre critiche alla gestione della raccolta differenziata cittadina ormai ferma da anni alla stessa percentuale.

Il servizio riceve spesso lamentele dai cittadini, soprattutto nel periodo estivo.

Certo parlare di PicenAmbiente in questi giorni e del servizio che sta dando alla città non è così popolare. Il ritiro della plastica in questi primi giorni del 2021 è avvenuto con notevole ritardo, mucchi di plastica hanno ornato molte vie cittadine.

Colpa di? Colpa di PicenAmbiente? Colpa di una non adeguata informazione da parte del comune?

Visti i pronunciamenti sia della Corte dei Conti su richiesta del comune di Grottammare, sia dell’Anac su richiesta di alcuni consiglieri comunali di San Benedetto possiamo affermare che Picenambiente è una società a controllo pubblico. È il pubblico che nomina gli amministratori.

Alla luce di questi pareri abbiano chiesto che al prossimo “bilancio di previsione” partecipi un amministratore della Picenambiente e risponda alle domande che noi, facendoci interpreti delle istanze di cittadini ed attività commerciali rivolgeremo loro sul servizio e sui mancati investimenti.

Sarebbe bene che, chi da anni ricopre il ruolo di vicepresidente di questa società ed è espressione propositiva di questo Ente, ci ascolti. Perché il nostro interlocutore non può più essere soltanto Leonardo Collina.

Altro punto lungamente trattato è stato quello inerente l’interrogazione da noi presentata in merito all’installazione dei photored e alle relative entrate.

Pagati canoni noleggio, impianti, compensi al concessionario, spese gestione e invio verbali questi costi ammontano a circa 368 mila euro. Le entrate nette anno 2019 e 2020, ammontano a 1.085,807 euro (un milione e ottantaciquemila euro). Per lo stesso biennio erano previste entrate di bilancio per 835 mila euro.

Le presenze di photored, nei principali incroci semaforici, rappresentano un deterrente ad eventuali infrazioni, sicuramente determinano maggiori garanzie per la sicurezza ed incrementano notevolmente le entrate dovute al non rispetto del codice della strada.

Nonostante quello che leggiamo in questi giorni sui giornali, riteniamo che con queste entrate si possa incidere maggiormente per migliorare la viabilità cittadina. Sia per quanto riguarda il corretto manto stradale, la segnaletica ed una eventuale progettazione che migliori la “circolazione” in città.

A fronte di queste notevoli entrate solo le briciole sono destinate a progetti di sicurezza stradale e riguardano solo la segnaletica per di più senza prendere in considerazione le segnalazioni dei cittadini come per viale Ballestra e SS16 (San Pio).

La gestione di questi impianti e l’utilizzo delle relative entrate ci lasciano particolarmente insoddisfatti.