FERMO – “Come più volte ricordato, nell’ambito delle molteplici attività svolte dall’Ufficio Immigrazione della Questura risulta predominante quella di servizio ai numerosi cittadini stranieri residenti nella nostra provincia per il rilascio ed il rinnovo dei permessi di soggiorno finalizzati a permettere agli stessi di vivere stabilmente in Italia e di garantire agli stranieri, alle loro famiglie ed ai datori di lavoro la serenità necessaria anche in questi difficili momenti causati dalla pandemia in corso che ha comportato importanti riflessi negativi anche sull’occupazione lavorativa”.

Così si apre la nota della Questura di Fermo, diffusa il 9 gennaio: “Le procedure di rinnovo, sebbene ormai standardizzate, richiedono comunque l’impegno e l’attenzione degli operatori della Polizia di Stato dell’Ufficio Immigrazione per evitare che “furbetti” possano tentare di ottenere illegittimamente titoli di soggiorno non spettanti.È il recentissimo caso accaduto ad un cittadino cinese il quale aveva richiesto il rilascio di un permesso di soggiorno cosiddetto di lungo periodo, quindi senza scadenza e ordinariamente presupposto per l’ottenimento della cittadinanza italiana, il quale aveva presentato alla Questura anche il previsto attestato di conoscenza di base della lingua italiana ottenuto presso una Università della Repubblica”.

“L’uomo, un cinquantenne residente sul litorale fermano, è stato convocato in Questura per la verifica della documentazione presentata ma il personale della Polizia di Stato si è subito accorto che lo straniero non era in grado di rispondere in italiano alle domande relative alle minime informazioni che gli erano richieste, compresi i sui dati anagrafici – proseguono dalla Questura – Per riuscire ad ottenere le notizie necessarie, si è reso indispensabile ricorrere ad un parente dello straniero, presente sul posto, che ha tradotto in lingua cinese le domande e le risposte. Approfondendo la situazione lo straniero ha, con difficoltà, ammesso che effettivamente non era in condizione di capire la nostra lingua e che l’attestato di conoscenza della lingua italiana che aveva conseguito era stato determinato dalla copiatura del test di un suo vicino di banco”.

Dalla Questura concludono: “Acquisite formalmente tali informazioni, lo straniero è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e, chiaramente, il permesso di soggiorno di lungo periodo è stato negato per mancanza delle condizioni previste dalla legge”.