SAN BENEDETTO DEL TRONTO – No all’ampliamento dell’Ipsia Guastaferro di San Benedetto per evitare “frammentazioni a scapito delle formazioni delle classi con riferimento all’I.t.t Fermi di Ascoli Piceno”. Una decisione che farà discutere, quella della giunta Acquaroli, e che di fatto impedisce il miglioramento dell’offerta scolastica superiore dell’istituto sambenedettese perché, secondo Acquaroli ma anche l’assessore ascolano Castelli, andrebbe a detrimento di un altro istituto scolastico, ma ascolano.

Il tutto sotto al naso del sindaco di San Benedetto Pasqualino Piunti e del consigliere regionale Andrea Assenti, ex vicesindaco.

Su questa vicenda c’è il commento dei consiglieri comunali Pd e delegati alla rete scolastica provinciale Maria Rita Morganti di San Benedetto e di Grottammare Stefano Novelli.

Qui il Pdf della delibera: DGR rete scolastica e offerta formativa 2021_2022.docx (assente al momento del voto l’assessore regionale all’Istruzione, l’ascolana Giorgia Latini)

“Apprendiamo con sgomento l’inconsueta decisione della giunta regionale delle Marche di impedire con delibera n. 1680 del 30 dicembre 2020 l’istituzione di nuovi corsi di indirizzo tecnico, che consentirebbero all’Ipsia “Guastaferro” di San Benedetto del Tronto di ampliare la propria offerta formativa a beneficio del territorio e degli studenti. Si tratta di una scelta senza precedenti, maturata in assenza di alcun confronto stabilito con la Provincia e illustrata da giustificazioni che rappresentano “sovrapposizioni o competizioni con l’offerta formativa esistente” e “frammentazioni a scapito delle formazioni delle classi con riferimento all’I.T.T. Fermi di Ascoli Piceno” scrivono.

“In realtà, come argomentato nella deliberazione di consiglio provinciale promossa dall’amministrazione che ci onoriamo di rappresentare, l’istituzione dei corsi tecnici di “Meccanica, meccatronica ed energia“- articolazione energia e di “Elettronica ed elettrotecnica“- articolazione automazione, sono assenti nel novero dell’offerta formativa caratterizzante l’attuale rete scolastica provinciale, presenti soltanto a Fermo, Recanati, Fabriano e Jesi” continua la nota.

Per la precisione, all’I.T.T. di Ascoli esiste l’indirizzo tecnico ma non le articolazioni “Meccanica, meccatronica, energia e automazione. Nella delibera, a pagina 27, si legge: “L’attivazione dei (testuale, ndr) indirizzi richiesti creerebbe depauperamento delle risorse professionali, oltre che un dispendio di risorse economiche per la duplicazione dei laboratori” e si fa riferimento al parere contrario del dirigente dell’I.T.T. di Ascoli, ma nulla si scrive in merito alla mancanza di obiezioni dell’Ufficio Scolastico Provinciale.

“Il disegno dell’offerta formativa picena elaborato dalla Provincia, avrebbe assicurato rilevanti opportunità per la comunità studentesca del territorio e non avrebbe procurato competizioni con alcun altro istituto scolastico e avrebbe rappresentato un rilevante nodo intessuto nell’orditura della rete scolastica, capace di suscitare l’attenzione di famigli e giovani, altrimenti costretti a orientarsi in direzione di sede scolastiche extra-provinciali” scrivono.

“Un disegno della rete scolastica provinciale, rappresentato nel quadro di un equilibrio territoriale tra i presídi educativi, che esprime considerazione per le istanze perorate da ciascuna area del Piceno, come dimostrato dall’attivazione della sezione musicale del Liceo musicale e coreutico presso il Liceo Classico “Stabili” di Ascoli Piceno e il sostegno alle istanze avanzate dall’amministrazione comunale di Montalto delle Marche affinché siano ricostituite le classi prime e terze del locale Liceo classico, negate dal provvedimento assunto dall’Ufficio Scolastico Regionale” si legge.

Novelli e Morganti insistono: “Dunque non comprendiamo la scelta compiuta dalla giunta regionale e non comprendiamo come sia stata contestata e respinta l’istituzione di un nuovo polo scolastico tecnico-professionale con sede presso Istituto “Guastaferro” di San Benedetto del Tronto, non avendo rilevato obiezioni dall’Ufficio Scolastico Provinciale, opportunamente consultato ed essendo già presenti due poli tecnico-professionali presso la città di Ascoli Piceno”

“Suscita profondo rammarico e biasimo la scelta compiuta dall’amministrazione regionale, poiché colpisce la città di San Benedetto del Tronto e una istituzione educativa e scolastica la quale rappresenta un’eccellenza del territorio costiero e dell’intero Piceno, che vanta una lunga tradizione in tale segmento formativo specialistico, la cui autonomia appare realmente a rischio” è la considerazione.

“Ci rammarichiamo poiché viene meno l’esito di un percorso amministrativo orientato alla promozione della formazione pubblica di qualità, soprattutto quella tecnico-professionale che vede l’Italia indietro da anni rispetto ad altri Paesi d’Europa. Un percorso caratterizzato da un ampio e partecipato dibattito con i consiglieri provinciali e con i dirigenti scolastici, a seguito del quale, l’amministrazione Provinciale ha assunto una posizione chiara a favore della formazione e degli studenti, per poi essere bocciato dalla giunta regionale guidata dal Presidente Acquaroli. Avremmo auspicato la condivisone delle scelte assunte dall’amministrazione provinciale da parte dei rappresentanti delle istituzioni espressioni di San Benedetto del Tronto, del Sindaco Punti, del neoconsigliere Assenti, già vicesindaco della Città, tuttavia non abbiamo verificato ciò” concludono.